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Quando ripresi conoscenza, mi trovai legato a una sedia in una stanza buia, con il capo che pulsava dolorosamente. Cercai di ricordare cosa fosse successo, ma tutto era confuso. Poi, gradualmente, i ricordi cominciarono a tornare: la casa di T/n, il tè, Satoru che si addormentava improvvisamente, e poi il gas...

Girando la testa, vidi Shoko legata accanto a me, con un'espressione furiosa sul volto. <<T/n è completamente pazza!>> gridò, tirando con forza contro le corde che la tenevano legata.

<<Come ha potuto farci questo?>>

<<Calmati, Shoko,>> dissi, cercando di mantenere la calma.

<<Urlare non ci aiuterà a uscire da qui.>>

<<Cosa dovremmo fare allora, Suguru?>> rispose lei, il tono della voce carico di frustrazione.

<<Siamo legati e chiusi in una stanza senza via di uscita!>>

Osservai attentamente la stanza, cercando qualsiasi indizio che potesse aiutarci. Le pareti erano spoglie, e la luce era fioca, filtrata da una piccola finestra in alto. Nessuna porta visibile, solo il silenzio opprimente e la nostra respirazione pesante.

<<Deve esserci un modo,>> mormorai a me stesso, cercando di pensare lucidamente.

<<T/n non può averci lasciato qui senza una via d'uscita.>>

Shoko sbuffò, ma riuscì a trattenere ulteriori proteste. La sua rabbia era comprensibile; ci eravamo fidati di T/n, e ora ci trovavamo in questa situazione assurda. Ma dovevo rimanere lucido, per il bene di tutti noi.

<<Cerchiamo di analizzare la situazione,>> dissi, cercando di mantenere il controllo.

<<T/n ha orchestrato tutto questo, ma perché? Qual è il suo scopo?>>

<<Satoru,>> rispose Shoko, quasi sputando il nome.

<<È tutta una questione di lui. Lei è ossessionata da lui, e a quanto pare, anche lui da lei.>>

La rivelazione mi colpì come un pugno.

<<Satoru... ossessionato da T/n?>> Mi costrinsi a riflettere. Avevo sempre notato qualcosa di strano nel loro rapporto, ma non avevo mai immaginato che potesse arrivare a questo punto.

<<Questo non cambia il fatto che dobbiamo uscire di qui,>> dissi.

<<T/n potrebbe fare qualcosa di pericoloso, non solo a Satoru, ma anche a noi.>>

Mi concentrai sulle corde che ci legavano, cercando un punto debole. Le avevano strette bene, ma con abbastanza forza e determinazione, potevo forse allentarle.

<<Prova a muovere i polsi, Shoko,>> suggerii.

<<Cerca di trovare un punto dove la corda cede un po'.>>

Lei annuì, visibilmente ancora arrabbiata, ma fece come le avevo detto. Nel frattempo, continuavo a tirare con le braccia, cercando di trovare un angolo che potesse darci un po' di vantaggio.

<<Perché non mi sono mai accorta?>> disse Shoko, interrompendo il silenzio.

<<Perché non ho visto quanto fosse disturbata?>>

<<T/n ha sempre nascosto bene le sue emozioni,>> risposi.

<<Ma ora dobbiamo concentrarci su come uscire di qui.>>

Continuammo a lavorare sulle corde, centimetro dopo centimetro. Sentivo i polsi bruciare, ma non potevo fermarmi. Dovevamo uscire e fermare T/n prima che fosse troppo tardi.

Finalmente, dopo quello che sembrava un'eternità, sentii un leggero cedimento nelle corde.

<<Ci siamo quasi,>> dissi a Shoko, sperando di darle un po' di incoraggiamento.

Lei annuì, il sudore che le scendeva dalla fronte. <<Fai in fretta, Suguru. Non sappiamo cosa possa succedere a Satoru.>>

Con un ultimo sforzo, riuscii a liberare una mano. <<Ci sono!>> gridai, liberando rapidamente anche l'altra. Mi avvicinai a Shoko, aiutandola a sciogliere le sue corde.

<<Adesso dobbiamo trovare Satoru,>> dissi, il cuore che batteva furiosamente.

<<E fermare T/n, prima che sia troppo tardi.>>

Shoko annuì, determinata. <<Sì, non possiamo lasciarli soli un minuto di più.>>

Uscimmo fuori dal appartamento, scoprendo che era tutto vuoto. Caminammo per tutto il palazzo. E incontrammo Haru. Lui ci sorrise puntandoci una pistola contro.

<<Siate riusciti a scappare, complimenti. Ma non tradiro la mia signorina.>>

<<Haru-san, non ti conviene andare contro di noi. Siamo stregoni e tu... non lo sei.>> Dissi.

Lui rise divertito.

<<Tu pensi?>> Dal nulla gli comparirono due ali bianche.

<<Buona fortuna a vicere. E non preoccupatevi, la signorina ha comprato tutto l'edificio per ciò non trattenetevi.>> La sua voce era diversa, più inquietante.

Mi preparai, ma dietro di lui comparirono Satoru e T/n. Lei abbracciò da dietro Haru.

<<Fermati, lasciali andare>> Gli disse per calmarlo.

Lui lo fece, dopo un leggero sforzo.

<<Ahm, ciao ragazzi...>> Ci salutò T/n imbarazzata.

<<Mi dispiace aver fatto, quello che ho fatto. Ma mi farò perdonare. E posso spiegare.>>

Satoru le appoggiò una mano sulla spalla, rasicurandola.

<<Spiego io>> Disse. E notai che aveva le labbra gonfie.

Stalker X Stalker ♤{Satoru Gojo X Reader} ♤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora