9. Can you keep me close?

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Gridavo con gli occhi: non te ne andare.
-Charles Bukowski.

Lynn

‼️Ci tengo a precisarlo. Verrà descritta una scena di sesso, ma leggendola vi accorgerete che vi sembrerà 'strana'. Sarà solo ed esclusivamente una descrizione di ciò che avviene: senza sentimenti e senza emozioni. Non è colpa della mia scrittura, ma è proprio la mia intenzione :) Poi capirete. Buona lettura <3 Ah, e leggete lo spazio autrice, è importante🙃‼️

Oggi è martedì, il mio giorno libero.

Non devo lavorare e non devo nemmeno andare in università. Sia io che Delia non abbiamo lezioni da seguire oggi.

Delia è a lavoro ed io non ho esitato a chiamare Joe.

Siamo amici da molti anni, e quando passavo le vacanze qui a New York, dai miei nonni, lui è sempre stato di ottima compagnia.

Non siamo fidanzati, non lo siamo mai stati e mi auguro che mai lo saremo.

Siamo semplicemente due ragazzi che ogni tanto hanno bisogno di uno sfogo. Insomma, amici, scopamici, o quel che sia, io e Joe non siamo nulla.

In passato mi confessò di provare dei sentimenti per me. E fu allora che decisi che avremmo continuato a vederci ad un solo patto.

Entrambi dovevamo essere perfettamente consapevoli che ciò che facevamo era solo sesso. Senza amore, senza emozioni.

Solo sesso.

E lui accettò.

E ora mi ritrovo qui, nella mia camera, con la lingua di Joe che mi perlustra il collo per bene, mentre le sue mani vagano per il mio corpo.

Mi sfila frettolosamente la maglietta ed io faccio lo stesso. Lo prendo dalla nuca e avvicino il suo viso al mio, facendo vorticare le nostre lingue con foga.

Sento le sue dita premere sulla mia erezione, coperta dallo strato spesso del jeans che indosso.

Prima di procedere, si ferma, guardandomi negli occhi. «Siamo davvero soli o devo succhiarti il cazzo con la paura di ritrovarmi la rossa nella stanza?»

«Te l'ho già detto Joe. Siamo soli. Ora smettila o me lo farai ammosciare», gli rispondo bruscamente.

Non amo essere dolce. Per me esserlo equivale ad una debolezza.

Il sesso è sempre stato una valvola di sfogo per me, mai un momento piacevole. Ma sempre e solo un tentativo di fuga.

Fuga dalla realtà.

Da quella che è stata la mia realtà.

Joe allora procede a lasciarmi una scia di baci languidi sul petto, stuzzicando con i denti i miei capezzoli già turgidi.

Si inginocchia lentamente e passa poi agli addominali, tracciando ogni linea ben definita e mai staccando gli occhi dai miei.

Procede quasi a comando, in modo meccanico, come se conoscesse già ogni centimetro del mio corpo a memoria. Sa perfettamente quello che sta facendo, e non sente il bisogno di guardare, per farlo.

Twist of FateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora