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<<Vi avevo avvertito! Sapevo che stava filando tutto liscio come l'olio... doveva pur succedere qualcosa>> continuava a ripetere il professore Aizawa, passeggiando avanti e indietro <<Adesso vi toccherà una punizione severa e ringraziate All Might della vostra non espulsione>>

Abbassai lo sguardo rammaricata, portando le ginocchia al petto e appoggiandomi al comodo divano della sala comune. Avrei tanto voluto spiegare che non avevo colpe, anzi ero lì per fermare quei due. Ma le parole mi morirono in bocca quando il professore mi guardò seriamente, scuotendo la testa <<Non mi guardi in quel modo, stavo solo->>

<<Da domani mattina pulirete tutto l'edificio e se non sarò soddisfatto passerete agli altri dormitori>> puntò il dito, dirigendosi verso la porta senza dare la possibilità di giustificarci <<E sarà meglio che lo facciate a regola d'arte o vi dimenticherete del tirocinio con gli eroi>> sbattè violentemente la porta.

Calò il silenzio, nessuno sembrava intenzionato ad aprire bocca, nonostante nella mia testa continuassi a giustificarmi per la mia azione avventata. Poi mi voltai, vidi Midoriya con l'umore a terra e le mani stringere nervosamente i pantaloni. Mi chiesi se fosse vero... se era vero che il suo quirk non era veramente suo.

Assurdo, come poteva essere successo? Forse sarebbe stato meglio ignorare la cosa per un po', fare finta di non aver sentito nulla. Annuì per la scelta saggia e mi alzai in piedi per tornare a letto dal momento che persino la fame mi era passata.

<<Se ti azzardi a dire a qualcuno quello che hai sentito>> sentì parlare Bakugou e mi irrigidì sul posto <<Ti faccio saltare in aria>>

Midoriya si alzò in piedi, mi passò accanto e sussurrò <<Mi dispiace Hana, è tutta colpa mia come sempre! Ti metto solo nei guai>> sparì nel buio della rampa di scale, senza aggiungere altro.

Rimasi con il fiato sospeso, forse la strana curiosità di sapere di più sul suo quirk non era del tutto passata, soprattuto quando iniziavo a comprendere alcuni determinati atteggiamenti del verde nei confronti del suo potere. Ora capivo perchè aveva tanta difficoltà a controllarlo.

Voltandomi indietro vidi Bakugou appoggiare la testa allo schienale del divano e passare un po' di ghiaccio sul naso sanguinante. Era la prima volta dopo settimane che sarei rimasta da sola con lui e l'idea mi agitava così tanto che non riuscì a muovere un muscolo.

Bakugou sembrava ignorarmi in quel momento, ma io non riuscivo a pensare agli ultimi avvenimenti che avevano generato una strana divisione tra noi due. Dall'essere persone e compagni in competizione, a due perfetti sconosciuti.

Non parlavamo più da soli, a meno che non ci fosse una conversazione con altri compagni. Non passavamo più tempo insieme, come quando capitava di cucinare cupcake nel cuore della notte. Questo mi fece male, molto male... tanto che mi sedetti dall'altra parte del divano e lo osservai con la coda dell'occhio.

Non si mosse, rimase con il ghiaccio ignorandomi completamente. Così iniziai ad avvicinarmi cautamente, prima che mi potesse far saltare in aria e l'attimo dopo posai la mano sulla sua. Sussultò e levò subito il ghiaccio, guardandomi seriamente <<Cosa vuoi?>>

<<Aiutarti>>

<<Hai fatto abbastanza>> si alzò in piedi, ma decisi di fermarlo con la nube rossa <<LASCIAMI IMMEDIATAMENTE>>

Lo guardai impressionata e rilasciai i miei poteri, facendo tornare le molecole alle mie mani <<Devi solo ascoltarmi un momento>> sussurrai <<Ne hai sentite troppe sul mio conto, è giusto che ti dica le cose come stanno>> ingoiai rumorosamente, giocando nervosamente con le dita <<Tu... ecco, come posso dire... mi piace la tua compagnia, voglio che ci sia qualcosa tra noi due, ma sono convinta che sarà difficile dal momento che vogliamo diventare eroi>>

Mi guardò seriamente, poi una piccola risata uscì dalle sue labbra <<Si, avevo ragione>> annuì <<Ti sei risposta da sola, non ho intenzione di pensare a certe stupidaggini da adolescenti. E poi perchè dovrei provare dei sentimenti per una comparsa debole come te>>

Aprì e chiusi la bocca, quelle parole mi colpirono più di un camion ad alta velocità. Perchè improvvisamente voleva farmi tanto male? Era sempre stato così oppure... oppure lo faceva apposta? Si allontanò senza aggiungere altro, lasciandomi da sola, con i miei dubbi e ripensamenti.

<<Hai ragione>> sussurrai stringendo il pugno ed abbassai lo sguardo quando sentì alcune lacrime rigarmi il volto <<Sono così stupida a voler un briciolo del tuo amore. Va bene... sai mia nonna diceva che bisogna amare le persone a prescindere dal loro punto di vista>>

Non rispose, come se mi aspettassi diversamente! Questa volta persino io presi la strada diversa e salendo le scale verso il lato femminile del dormitorio, dimenticai il suo sguardo.

Il mattino successivo, dopo che tutti furono andati via, noi tre che fummo ripresi nuovamente dal professore Aizawa, iniziammo a pulire tutto il piano inferiore della struttura. L'aria era molto tesa, nessuno di noi tre fiatava e tanto meno avrei introdotto qualche discorso.

Di tanto in tanto alzavo lo sguardo, solo per vedere quello di Bakugou concentrato su quello che stava facendo. Di improvviso mi venne un colpo al cuore, ricordando cosa era successo la sera precedente e sospirai.

<<Scusa Hana>> sussurrò Midoriya picchettando sulla mia spalla e subito dopo, quando mi voltai, lo vidi farfugliare qualcosa con imbarazzo.

<<Tutto bene?>>

<<Oh-oh si certo! Volevo chiederti ancora scusa, so che hai fatto tanto per prendere la licenza e adesso sei in punizione per colpa nostra ->>

<<Calma, calma>> cercai di rassicurarlo mettendo le mani sulle sue spalle <<Mi sono cacciata nei guai da sola, non sarei dovuta uscire dal dormitorio>>

Sembrò convincersi di quelle parole, ma subito dopo tornò ad essere rosso come un pomodoro ed agitarsi <<Tu- tu hai sentito... insomma->>

<<Allora è vero!>> sussurrai con occhi spalancati <<Come cavolo hai fatto?>>

Midoriya sussultò sul posto, si mordicchiò l'interno della guancia e cercò di respirare <<Ti prego di non dirlo a nessuno! È un segreto troppo importante e rischierei di mettere qualcuno in pericolo>> mi pregò quasi in ginocchio.

<<Certo- certo>> annuì molto convinta <<Te lo prometto>>

Fece un respiro di sollievo e annuì <<È iniziato un po' di tempo fa, incontrai All Might e... lui mi passò il sui quirk>>

La cosa mi interessò così tanto, che lasciai la scopa e mi appoggiai sul divano <<È così strano sapere che un quirk può essere passato in quel modo. Ora che mi ci fai pensare... il tuo quirk e quello di All Might si assomigliano spaventosamente>>

Annuì <<Beh... il quirk si chiama One For All e può essere tramandato senza una discendenza genetica>>

<<Ecco perchè ti facevi sempre male... non sei abituato a questo potere>> pensai portando una mano sotto il mento <<E considerando la potenza di All Might posso immaginare che sia difficile gestire tutto quel potere><

<<Toglietevi di mezzo>> urlò Bakugou che stava pulendo a terra con l'aspirapolvere.

Il suo tono mi fece sussultare e per evitare di infierire, mi allontanai insieme a Midoriya, riprendendo le nostre attività.

<<Quante persone lo sanno?>> continuai.

<<Pochissime persone...>> sussurrò il verde indicandomi Bakugou con gli occhi.

Lo stesso Bakugou che rimase ad osservare una confezione di farina per qualche istante, con le sopracciglia unite e una presa salda. Si voltò verso di me e scosse la testa, rimettendo a posto la farina nello scaffale. 

Red Velvet 𖣥 Bakugou x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora