97 𖣥 (epilogo)

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Erano passati otto anni da quella fatidica notte e molte cose erano cambiate nella nostra vita. Dopo il diploma, intrapresi la carriera da eroe, entrando a tutti gli effetti nell' agenzia di Mirko.

Nonostante il pericolo maggiore fosse solo un ricordo lontano, la piccola criminalità iniziava a diventare sempre più pericolosa e giocare con i sentimenti dei poveri civili che si lasciavano facilmente abbindolare dai loro ideali. Il compito degli eroi era fermare possibili creazioni di gruppi criminali troppo pericolosi e infondere, nell'animo civile, la sicurezza.

Giorno dopo giorno, affianco dell'eroina Mirko, che ricopriva il prestigioso numero due nella classifica degli eroi, salvaguardavo le strade principali e quelle dei quartieri più isolati. Infondevo il carisma, il rispetto, l'amore per il prossimo, aiutando coloro che ne avevano più bisogno e intanto mi occupavo della criminalità che si aggirava in quelle zone.

Ero diventata una 'eroina di quartiere', proprio come mi chiamò qualcuno. E mentre io mi occupavo di ripulire le strade, c'era chi ogni giorno compiva gesti molto più grandiosi che comparivano in vetta alle testate giornalistiche.

Rimasi in piedi sul tetto dell'agenzia di Mirko quando, sul grattacielo costruito da pochi anni, comparve un'orrenda intervista sul grande schermo pubblicitario. Bakugou non era mai cambiato nei confronti dei giornalisti e molto spesso, la sua irascibilità e le aspre parole, lo portavano a vedere la sua posizione in classifica come una montagna russa.

Da quando era diventato sempre più famoso, entrando in competizione con Todoroki, che per molti sarebbe diventato il primo degli eroi, Bakugou non aveva mai visto la sua posizione fissa in un punto.

Più di una volta avevano fatto delle vere e proprie riunioni, solo e lui, per cercare di comprendere come ci si dovesse comportare davanti alle telecamere, specialmente alla vista di bambini e piccoli fan che nutrivano il desiderio di farsi firmare un autografo o, meglio ancora, la figurina del loro eroe preferito.

<<Immagina se All Might ci avesse urlato in faccia ciò che fu hai urlato a quei bambini>> gli ripetevo sempre, ma se ne usciva sempre con delle scuse assurde che spostavano la conversazione ad altro.

Se solo la nostra relazione fosse stata palesata pubblicamente, probabilmente certe cose non saprebbero successe. Era questo il genere di pensiero che feci quando Hawks convocò entrambi nel suo ufficio, durante una mattina d'inverno.

Senza che nessuno lo sapesse, proprio come avevamo stabilito entrambi, uscimmo di casa in momento diversi e prendendo strade diverse, ritrovandosi davanti al grande grattacielo come se niente fosse.

Ma la vista di quel costume nero, che gli copriva metà del volto ed ripararlo dal freddo e il sorriso sghembo che mi rivolse, mi fece domandare per quale motivo, da otto anni, continuassimo a tenere segreta la nostra storia.

Già, eravamo insieme da otto anni e solo da due eravamo persino spostati. Chiaramente le nozze si tennero in segreto e partecipò un numero ristretto di persone che già sapeva della relazione da tempo.

Da quel momento in poi la vita diventò sempre più sorridente, proprio perché era rassicurante svegliarsi ogni mattina e vederlo dormire accanto. Ma quando uscivamo di casa, pronti per il nostro lavoro, il pensiero di dover lasciare le nostre fedi nel porta gioie, era sempre doloroso.

Era come se lasciassi una parte di noi a casa, specialmente dal momento che non lavoravamo quasi mai insieme.

<<Buongiorno Red Velvet>> mi salutò, cone se non ci fossimo scambiati un lungo bacio poco prima di entrare.

<<Dynamight>> annuì sorridendo, mentre proseguivamo lungo il corridoio.

Una volta arrivati davanti all'ufficio di Hawks, Bakugou le accarezzò delicatamente la mano, non prima di essersi accertato che non ci fosse nessuno. Poi si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò <<Quel grandissimo cretino di capelli di merda ha messo incinta la sua fidanzata>>

Rimasi a bocca aperta, sibilando parole sconcertate <<Cosa? E non mi dice nulla?>>

<<Non sono spostati e i suoi genitori si infurieranno>>

<<Katsuki, non per forza bisogna seguire le regole convenzionali. Se vuoi avere un figlio non devi essere per forza spostato, sai?>>

<<Vuoi dirmi che per averlo, avrei potuto evitare questo?>> domandò, indicando l'anello di fidanzamento che non ebbi il coraggio di sfilare quella mattina.

Arrossì violentemente, nascondendo l'anello della tasca e ripensai alle sue parole. Da un po' di tempo Bakugou non faceva che fare battute o riferimenti sul fatto di avere figli, ma ogni volta che si trovava di fronte ad un bambino, finirà per terrorizzarlo.

Ero sul punto di elaborare una risposta, ma il nostro capo aprì la porta prima del tempo. <<Oh siete arrivati finalmente!>> sorrise Hawks, lasciandosi accomodare.

<<Allora perché ci hai chiamati tutti e due?>> fece il finto tonto Bakugou, buttandosi in modo poco educato sulla sedia.

L'ex eroe ridacchiò, bevendo un po' di caffè dalla sua tazza sulla quale compariva 'miglior capo dell'anno'. <<Ti ricordo, anzi vi ricordo, che sono una delle poche persone che sanno del vostro matrimonio. Dopotutto è grazie a me se non circolano notizie>>

<<Vero...perciò fammi pensare. Vuoi renderla pubblica?>> provai ad indovinare.

<<Non esattamente, non posso pretendere che lo farete>> fece spallucce <<Bakugou...mi rivolgo sopratutto a te. La compagnia e molti direttori dei giornali si lamentano dei tuoi modi di fare in pubblico. Comprenderai che per poter continuare a rimanere in vetta, dovrai in tutti i modi cercare di conquistare i civili>>

Bakugou alzò gli occhi al cielo <<Mi occupo di salvargli la pelle ogni giorno, cosa vogliono altro?>>

Hawks ci penso un po' su <<Come sapete, da un po' di anni circolano teorie sul vostro conto. A partire dalle scuole superiori, qualcuno ha sparso la notizia della vostra relazione>>

<<Lo...sappiamo bene. Ed è per questo motivo che non abbiamo confermato nulla>> annuì arrossendo ancora di più. Succedeva spesso, ultimamente, quando si trattava della nostra relazione.

<<Se rendeste il matrimonio pubblico, la posizione di Bakugou sarebbe al sicuro almeno per un po' e il vostro matrimonio non sarebbe più un segreto>>

<<No>> rispose freddamente Bakugou <<É segreto per un motivo. Non ho intenzione di metterla in pericolo>>

<<Emh...Katsuki? Sono un eroe anche io, non dimenticartelo>>

<<Ma con me avresti molta più possibilità di essere in pericolo>>

Inclinai la testa, in un'espressione confusa e lo guardai scettica. <<Pensi che non riuscirei a reggere la tua fama?>>

<<Non sto dicendo questo>>

<<Invece si>> mi alzai in piedi, scuotendo la testa. <<Credi che non abbia la tua influenza? Solo perché non compaio spesso in televisione, non vuol dire che non sia consociata o che non sia pronta ai tuoi pericoli. Indovina chi fa parte della commissione degli eroi?>>

<<Non alzare la voce>> sussurrò il biondino, continuando a prendere troppo sotto gamba l'argomento <<Eri d'accordo anche tu, fin dall'inizio>>

<<Va bene>> Haws ci interruppe, obbligandoci a voltarci verso di lui <<Che ne dite di calmarvi un attimo e prendervi del tempo per riflettere?>> sorrise.

<<Grazie Hawks>> annuì uscendo per prima, seguita da Bakugou che continuava a blaterare qualcosa sotto voce.

<<Ehi! Rallenta!>>

<<Katsuki>> mi fermai in mezzo al corridoio <<Ti rendi conto di quello che hai detto? Pensi davvero che non potrei sopportare la tua popolarità>>

<<Non volevo intendere questo>>

<<E allora spiegati>>

Bakugou aggrottò le sopracciglia. Era pensieroso, quasi intimorito da qualcosa, come se avesse paura di darmi una risposta. <<Andiamo a casa>> mi prese per un polso, trascinandomi verso l'ignoto.

Red Velvet 𖣥 Bakugou x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora