92 𖣥 (fine settima stagione)

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All'alba il Giappone dormiva in silenzio e i rumori della guerra furono un ricordo lontano. Gli eroi vennero trasferiti immediatamente nell'ospedale centrale, annesso allo Yuuei e sottoposti alle diverse cure.

Erano passate diverse ore da quando, all'entrata della sala operatoria, avevo salutato la mia famiglia, che continuava a stringermi forte e augurarmi buona fortuna. Daisuke si asciugò gli occhi sulla mia spalla, sussurrando quanto fosse fiero di me e quanto fosse contento che fossi tornata sana e salva.

Mia madre non fu da meno, nonostante all'inizio mi rimproverò delle condizioni in cui mi ero ridotta, accarezzò il volto insanguinato dicendomi che la nonna sarebbe stata fiera di me e per la prima volta ammise che ciò che avevo fatto, andava ben oltre l'essere un semplice studente dello Yuuei.

Ma dopo tre ore in sala operatoria qualcosa non andava. Certo, non ero io a pensare tutto questo, ero in uno stato di coma farmacologico e il cervello era stato temporaneamente spento. Chi rimase ad aspettare fuori dalla porta, cominciava a provare una certa insicurezza, prestando attenzione al via vai di medici e infermieri che entravano ed uscivano continuamente.

Dopo aver visto un secondo medico uscire a gamba tesa e con passo svelto, mio padre decise di seguirlo e con molta educazione e gentilezza, sorrise. <<Possiamo avere informazioni sulle condizioni di nostra figlia?>>

Il dottore appoggiò una mano sulla sua spalla, guardandolo apaticamente senza un minimo di emozione <<Red Velvet è stata colpita su più fronti. È un miracolo che abbia sopportato quelle ferite per molte ore>> disse, sistemandosi meglio gli occhiali della sala operatoria <<Faremo tutto il possibile per salvarla>>

La notizia sconvolse in pochi istanti la mia famiglia, che solo quella mattina mi avevano vista arrivare sorridente, nonostante i colpi ricevuti fossero ben evidenti.

Durante il corso della mattinata, il professor Aizawa e Present Mic fecero il giro delle stanze, soffermandosi soprattuto da Midoriya e Bakugou che per fortuna non era in pericolo di vita. Il sacrificio di Edgeshot aveva fatto miracoli, ma la sua mano destra non avrebbe ripreso a funzionare come si deve.

I due pensarono che il peggio era passato, nessuno dei loro studenti era veramente messo male, ma il volto di Aizawa si incupì una volta arrivati davanti alla sala operatoria da cui non ero ancora uscita. <<Lei deve essere il professor Aizawa>> sussurrò mia madre <<È un piacere rivederla>> cercò di mostrare un sorriso di cortesia, nonostante la sua evidente preoccupazione.

I due professori si lanciarono sguardi rammaricati, ma il primo a trovare il coraggio di parlare fu Aizawa, che osservò la porta della sala operatoria e sospirò <<Ha la testa dura, lo ammetto, ma è forte e se la caverà qualunque sia il suo problema>>

<<Questa mattina sorrideva come se nulla fosse>> singhiozzò Daisuke.

<<Ha ignorato il dolore per tutto il tempo>> continuò il professore, rivolgendosi nuovamente alla mia famiglia <<Operazioni lunghe non sono sempre sinonimo di negatività. A volte c'è bisogno di molto tempo e pazienza per riparare i danni più grossi>>

I miei genitori attesero fino alla sera, quando le luci artificiali dell'ospedale sostituirono il sole e molti degli eroi uscirono dall'ospedale. Dal fondo del corridoio non si udivano più il vociare della mattina, ne si vedevano molti pazienti passare avanti e indietro.

Tutto era diventato spaventosamente silenzioso e come se non bastasse presto arrivarono alcuni dei miei compagni che riuscirono ad alzarsi dal letto e visitare gli altri. Non appena Daisuke incontrò lo sguardo di Kirishima, Uraraka e persino Iida, gli corse incontro, abbracciandoli uno ad uno. <<La sorellona>> sussurrò con le lacrime agli occhi, senza riuscire ad aggiungere altro.

Red Velvet 𖣥 Bakugou x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora