XI

1K 8 7
                                        



il mattino seguente le gambe continuavano a farmi male ma non abbastanza da non permettermi di camminare come la sera prima, presi il telefono che si trovava sul comodino di fianco a me.

ero nuda ma fino a quando lui non si sarebbe svegliato, non sarebbe stato poi così imbarazzante, anzi è molto rilassante a dir la verità. Notai circa 10 chiamate perse da Zeno così per messaggio gli chiesi cosa fosse successo

anche se un po' lo immaginavo
<<non ci sono più soldi sul tuo conto e...avevo anche paura di dirtelo perché non li ho spesi io sono scomparsi>>
<<li avrai spesi per le puttane>> ormai poco mi importava di lui
<<no jenn davvero ti prego non incazzarti con me, e se puoi darmi una mano a tornare a casa altrimenti i miei genitori mi ammazzano...te ne sarei grato>>
<<chiedila alle prostitute che assoldi>>

stavo per posare il telefono quando qualcuno me lo prese dalle mani impedendomi di fare ciò che avrei voluto, e quel qualcuno era proprio Black

"buongiorno pinocchio" alzai gli occhi al cielo, quel soprannome aveva un po' rotto le scatole "buongiorno black" mi guardò e sospirò "come devo fare con te?" immaginavo si riferisse a Zeno "lo stavo solo mandando a fare in culo, ha scoperto di non avere soldi" lo avvertii

"e cosa non capisci pinocchio? quando dico dimenticare vuol dire DIMENTICARE" prese il mio telefono e lo sbloccò col mio face id, aprii whatsapp, prese la chat con zeno e lo bloccò, eliminandone pure il contatto "questo vuol dire dimenticare" mi dimostrò

"oppure dovrei fare in modo che tu non lo senta mai più? a modo mio e con i miei programmi?" mi chiese ma io sbuffai, non volevo parlare di Zeno mentre ero nuda sotto le coperte dalla sera prima con affianco mio zio nudo a sua volta e con una misera vestaglia

"basta non voglio parlarne più puoi anche buttarlo quel telefono" gli dissi senza problemi
"sai che giorno è oggi?" mi chiese "domenica?" sorrise col sorriso che usava per prendermi in giro "lunedì" cazzo...avevo scuola "farò in modo che la giornata a scuola ti risulti meno pesante" sorrise

che voleva dire? cosa avrebbe fatto? io temevo quell'uomo aveva troppe sorprese in serbo e mi spaventava, mi faceva tremare (letteralmente)

si tolse la vestaglia e prese a girovagare sotto le coperte, arrivando alle mie gambe le aprii e solo dio sapeva cosa sarebbe accaduto poco dopo

si tuffò con la sua testa in mezzo alle mie gambe, e per quanto volessi star zitta mi mandava delle sensazioni troppo forti quindi urlai senza contenermi poiché l'impatto fu forte

"Black" ansimai, volevo vederlo, volevo vedere cosa riusciva a fare, teneva le mani sulle mie cosce, per poterlo guardare tolsi via le coperte dalla testa e cazzo la vista fu bellissima

le sue larghe spalle tra le cosce e i capelli corvini mi ricadevano ai lati della pelle, le sua lingua era posata sul clitoride e non aveva pietà adottava dei movimenti forti e veloci assurdi come non mai

non so con quale coraggio ma avvolsi le gambe sulla sua testa e posai i piedi sulla schiena, contorcendo il mio corpo per sentire sempre di più.

Ma non bastava dovevo assorbirlo tutto, così gli presi la testa e lo spinsi in profondità dove entrò la lingua muovendola con movimenti circolari, cazzo quanto era bello.

lui e tutto quello che stava succedendo "black" non parlava era impegnato a farmi godere "black" lo richiamai ma non mi guardò e portò una mano dalla gamba alla pancia per farla arrivare fino al seno

ci mise la mano e inizò a strizzarlo forte.
Cazzo se quello era l'inferno, io il paradiso non volevo vederlo neanche da lontano.
tremavo come una foglia, mi mandava in estasi come se fosse una droga che ti fa sconnettere da tutto

my uncle my JungleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora