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STEFAN

Dopo essere svenuta a causa della caduta, l'abbiamo portata in camera da letto.
Io non l'ho toccata, ho lasciato fare tutto alle guardie con il mio permesso, nel mentre Margareth aveva visto tutto l'accaduto e quando si era avvicinata mi ha colpito con forza sulla guancia.
Ha la stessa forza della figlia, anzi Melanie colpisce talmente forte da lasciarti il segno.
«Perché lo hai fatto? Potevi tranquillamente risolvere la questione parlandone, lei ti avrebbe ascoltato e capito. Perché hai dovuto colpirla?» mi colpisce una seconda e terza volta.
Margareth si era avvicinata a sua figlia, le aveva accarezzato la testa dove Melanie aveva sbattuto dopo essere svenuta.
«Guarda cosa hai fatto!» toglie la mano dalla testa della figlia mostrandomela...è sporca di sangue.
«Jennifer porta subito dell'acqua calda, fai veloce!» mi avvicino a loro e tento di aiutare Margareth ma lei mi allontana da sua figlia.
«Non meriti la sua dolcezza, non meriti il suo cuore. Adesso la allontani perché non ti sta dimostrando l'affetto e il suo linguaggio non è quello di una principessa.»
Melanie ha un cuore? È in grado di dimostrare affetto?
Dal momento in cui l'ho incontrata non ha fatto altro che insultarmi, colpirmi e offendermi.
Dovevo continuare a farle fare e dire quello che voleva? Non riesco a tollerare il suo atteggiamento, si comporta da maleducata e non riesce a capirmi.
Non le avevo dato il permesso di uscire da questo castello ma lei lo ha fatto ugualmente senza consultarmi prima.
Questo è un atteggiamento da principessa? No!
«Margareth per favore lascia che ti aiuti. Non fare tutto da sola, non penso che Melanie sia così leggera...»
Toglie la mano dal capo di Melanie, si alza dal letto e si avvicina a me colpendomi per la quarta volta, sto perdendo la pazienza anche con lei, tale madre tale figlia. Non mi stupisco del fatto che entrambe siano manesche.
«Stefan Lacroix spera che lei non lo abbia sentito, non puoi nemmeno immaginare quanto abbia sofferto da bambina, non ha avuto i tuoi stessi pregi, non è stata circondata dal lusso, è cresciuta vedendo il cibo una volta ogni mille. Non osare dirle nulla riguardo al suo aspetto fisico!» urla forte, si riavvicina a Melanie e con l'aiuto della serva appena arrivata iniziano a tamponare la testa di Melanie.
Non penso di essere stato molto violento, è stato un piccolo schiaffo, Melanie è scivolata ma non l'ho spinta in modo diretto contro il tavolino...potrei essere ancor più violento con lei ma non lo farò poiché mi sono affezionato molto a lei sin da quando l'ho incontrata a casa sua.
Trattare con sua madre per la mano di Melanie non è stato per nulla semplice, continuava a negare con l'aiuto di David, mio padre invece le ha mostrato il denaro e così come tutti fanno, ha ceduto.
Mi stupisce molto come anche David abbia velocizzato il tutto buttando sua figlia nella tana del leone.
Così è facile intuire il motivo per cui hanno perso il titolo nobiliare, sono fin troppo manipolabili.
Dopo quasi un'eternità Melanie si risveglia lamentandosi probabilmente dal dolore, alza il suo braccio, spalanca gli occhi e lancia via il bracciale che indossava da tempo.
Dopo quel momento sono successe tante cose come, ad esempio, una discussione tra me e Margareth per poi averla quasi buttata fuori a calci, la provocazione di Melanie.
Ammetto di aver avuto un po' di paura quando si è alzata dal letto e guardato con uno sguardo omicida.
C'è qualcosa che non va in lei, ogni volta che sto per fare qualcosa mi precede e mi blocca, stavo per mentire a Margareth riguardo sua figlia ma Melanie mi ha anticipato, volevo sminuirla davanti a tutta la gente ma di nuovo ha anticipato le mie azioni.
È molto strano il fatto che quando mi anticipa si senta ogni volta male, si piega e stringe la sua testa tra le mani.
L'ho guardata a lungo e non vorrei che abbia letto dei documenti su di lei dove ci sono foto e dettagli intimi.
Devo indagare molto sul suo attuale comportamento, ho paura che una mia ipotesi sia vera altrimenti sarò costretto a fare ciò che nessuno ha fatto fino ad ora.
Se c'è qualcosa di comico in tutto ciò è come si è comportata con i miei genitori, nemmeno davanti allo sguardo perverso di mio padre è riuscita a zittirsi.
Quando mio padre sta per dirle la verità che dovrebbe restare sepolta a vita, lei lo blocca dicendo che non le interessa.
A chi interesserebbe sapere come la gente si conosce, alla fine se è destino prima o poi ci si incontra.
La sua risata dopo aver risposto a mia madre contagia anche me facendomi sorridere.
Ho scelto la ragazza giusta.
«Il grande Stefan che per la prima volta sorride per una donna, abbiamo scelto bene quel giorno. Ricorda figliolo, non importa lo status sociale a cui la ragazza appartiene ma il modo in cui ti fa sentire. Più è testarda, più ti farà e maggiore sarà la possibilità di farti sentire nella tua vera casa»
Mio padre mi tocca la spalla e mi dà delle pacche.
«Grazie padre, ammiro i tuoi consigli, anche se abbiamo caratteri diversi e litighiamo spesso, credo che alla fine i nostri cuori batteranno insieme, vero zuccherino?» mi giro per guardarla sorridendo.
Finge di vomitare.
«Il tuo attuale lecchinaggio chiamandomi zuccherino mi sta facendo solo venir voglia di vomitare. Ho un nome, usa quello.» mi indica.
«È proprio vero che l'amore ci cambia padre.»
Ora vi lasciamo amoreggiare da soli, ci incontreremo al matrimonio.»
Mio padre si avvicina per abbracciare Melanie ma lei si scansa.
«Non ho la lebbra, tranquilla e nessuna malattia contagiosa»
«Sono felice per te caro suocero» dice in modo affettuoso.
«Sei molto sorridente, questo matrimonio ti farà bene»
«Con tuo figlio...ne dubito, ora levati da qui e vattene. Odio la tua presenza, conosco molti tuoi segreti che potrebbero tutto questo impero»
Scherzavo...mi stavo illudendo.
Mio padre non ha più il coraggio di controbattere perciò va via senza salutarli.
«Capita, anche i re possono essere maleducati.»
«Cosa ti ha fatto mio padre? Puoi dirmi tutto, prometto di non dire nulla a nessuno. Se la situazione è grave vendicherò le tue sofferenze causate da altri.»
Se voglio avere un buon rapporto con lei, dobbiamo fidarci l'un dell'altro, sarà qualcosa di complicato ma ci si può lavorare su.
Si raccoglie ciò che si semina, io sto seminando amore nel suo cuore e sicuramente riceverò rispetto e affetto da parte sua ma se lei non accetta il mio cambiamento, nessuno dei due avrà una vita semplice, nel momento in cui diventeremo i regnanti di questo impero sostituendo i miei genitori, sarà più complicato avere rapporti intimi, essere vicini come coppia e diventeremo come due perfetti sconosciuti con la possibile negazione da parte sua nell'avere un figlio, il futuro principino.
Come dovrei comportarmi in questi casi? Dovrei ignorarla ed occuparmi della popolazione e della situazione economica che sta peggiorando o conquistare il suo cuore?
Una guardia si avvicina e si inchina.
«Cosa c'è? Parla.»
«La principessa ha ricevuto una visita...non credo le piacerà sapere chi sia.»
Chi potrà mai essere? Un nemico che vuole prenderla in ostaggio e avere degli eredi con lei? Una persona che si è stancata riguardo al mio non interesse nei confronti del popolo, oppure sono loro?
Dopo anni non avranno avuto seriamente il coraggio di rivendicare ciò che è mio e non parlo del trono dato che da secoli quando un re decede, prende il suo posto suo figlio ovvero il principe.
«Se vado lì a spiarla, lei si arrabbierà e non vorrà più rivolgermi la parola e potrei benissimo capirla dato che anche io non accetterei un atteggiamento simile...lasciamola sola con l'ospite, non la porterà via da qui, sarei capace di far circondare il castello e far rinchiudere quella persona in una cella.» dico stanco di sentir nominare spesso quella persona.
«Come desidera maestà, con permesso.» si inchina e va via.
Mi siedo sul divano e inizio a pensare al mio futuro con la mia dolce Melanie, io e lei che vediamo crescere i nostri figli.
Chissà se il primo figlio sarà un maschietto...l'erede. Tutto questo mi riscalda il cuore, quando è vicina a me rivivo il momento in cui l'ho abbracciata, l'unico momento in cui lei era dolce e tranquilla...in piena notte.
Ricordo il suo dolce viso coperto da delle ciocche di capelli, le sue labbra socchiuse e la mano sotto la sua guancia.
Non sono un pervertito, ho semplicemente approfittato di quel momento per sentirla più vicina a me.
Se provassi a farlo adesso, mi colpirebbe con violenza su entrambe le guance, non vorrà nemmeno dormire con me nello stesso letto, perciò con rammarico accetto di aspettare quel momento fino al giorno dell'incoronazione.
Cosa si è disposti a fare per amore.
Sorrido pensando al suo dolce viso mentre ride, quando è semplicemente sé stessa.
Mi alzo dal divano ed esco dal secondo salotto, vado nel mio studio e chiudo la porta immediatamente.
L'ultima disgrazia che potrebbe succedere prima dell'incoronazione è lei che vede quei documenti che ho nascosto in una stanza segreta.
Mi avvicino alla scrivania, controllo che tutto sia in ordine in questa stanza e tiro un libro dalla biblioteca.
La porta dietro alla biblioteca si apre quando la spingo, entro e richiudo facendo attenzione a non fare rumori.
Scendo le scale e mi siedo su un letto impolverato, sollevo il materasso marcio e prendo i documenti che parlano di Melanie.
Anche i suoi ritratti sono bellissimi, hanno ogni singolo dettaglio di com'era lei anni fa...come abbiamo fatto a ridurla in quello stato?
Sarà stato forse per la mia avidità, la voglia irrefrenabile di possedere quella ragazza, anni fa avrei rischiato tutto come ucciderla pur di non farla toccare da nessun altro ragazzo.
Se Margareth avesse accettato quei soldi sin dall'infanzia di Melanie, ora loro non sarebbero sul lastrico, poveri e senza un titolo nobiliare.
Nessuno dell'alta società si avvicinerebbe ad un plebeo, viene considerato subito una nullità in quanto essere umano.
Ora però sono ansioso di sapere di cosa stanno parlando da tutto questo tempo, non ho sentito nessuna voce, forse sono usciti in giardino, inoltre non possiamo nemmeno offrire agli ospiti una tazza di tè dato che non ne abbiamo mai avuto, inoltre il tè non ha origini francesi, perciò, non ne capisco il motivo per cui dei francesi dovrebbero bere o mangiare qualcosa che non sia di questa nazione.
Inizio a fare avanti e indietro nella stanza e vado in camera da letto, questa stanza è grande ma molto fredda, non abbiamo la possibilità di riscaldarci nemmeno con la legna, qui nevica spesso e non si possono abbattere gli alberi.
Tremo leggermente e mi riscaldo le mani strofinandole sui miei vestiti.
«Come fa Melanie a non tremare in questa stanza? È come essere fuori dal castello in piena tormenta.»
«Questo è causato dalle mie abilità di abituarmi a qualsiasi clima, anche nella tormenta. Ti è piaciuto il castello con i suoi pregi ma anche le cose più belle hanno dei difetti, questo posto squallido che tu chiami casa, privo di riscaldamento, privo di camini, privo di servitù e sicurezza, sono sicura che un giorno crollerà mattone dopo mattone. Io non resterei qui un minuto in più.»
Mi giro quando sento la sua voce, ha ragione, lei è cresciuta diversamente in una piccola casa abbandonata a sé stessa.
«Hai ragione ma possiamo riscaldarci insieme, non è un'idea favolosa?» affermo facendole l'occhiolino.
«Senti non ho la minima intenzione di sopportare i tuoi discorsi e lamentele, perciò dimmi cosa vuoi, non girarci attorno. Ti stai comportando in modo sdolcinato e io odio queste moine false da parte tua.»
Sbuffo e mi avvicino al tavolino degli alcolici, mi riempio un bicchiere e bevo buttando tutto giù di colpo.
«Perché continui a trattarmi così? Senti, mi dispiace davvero di averti colpita ma quando ti sei rivolta a me in quel modo mi sono innervosito troppo e non sono riuscito a controllarmi, ti do la mia parola d'uomo che non accadrà mai più» Affermo e riempio un altro bicchiere le porgo.
«No, grazie non mi piace bere l'alcool nei momenti felici inoltre se lo faccio, perdo il lume della ragione e inizio a fare cavolate. Per quanto riguarda la tua parola d'onore da uomo, non mi fido perché sei falso e persone come te non riusciranno mai a ricattarmi o prendermi per i fondelli. Non so con chi tu sia stato in questi anni della tua vita, avrai visto tante persone ricattarsi a vicenda, chi per soldi, specialmente le ragazze della servitù, essere nelle tue grazie in cambio di rapporti»
Sarà anche una campagnola, ma conosce più cose lei che io in tutti questi anni.
«Io non sono un ragazzo che farebbe una cosa del genere» dico sicuro di me.
«Ah, sì? Ti dovrei ricordare ciò che hai fatto ancor prima che io uscissi dal castello?» si avvicina e mi toglie il bicchiere dalle mani appoggiandolo sul tavolino vicino alle bottiglie.
«Prima che tua madre arrivasse, prima ancora di cosa? Non capisco quando lo avrei fatto dato che non è mai successo»
Annuisce in modo poco convinto prendendomi in giro.
«Tu e la cameriera in salotto, sdraiati sul divanetto, l'hai spogliata alzandole il vestito, è rimasta in intimo ma sul più bello sono arrivata io interrompendovi, lei mi ha chiesto scusa. Hai una memoria a breve termine Lacroix, io non lo sottovaluterei.»
Cazzo si ricorda tutto nei dettagli, pensavo che dopo la caduta avesse dimenticato qualcosa. Come ho sempre pensato, lei potrebbe ricordare anche le sue vite precedenti raccontando tutto nei dettagli.
Le accarezzo la guancia arrossata dove l'ho spesso colpita, non mi ha detto nulla riguardo allo schiaffo... poi era caduta e non ho avuto modo di chiedere scusa anche per quello.
«Eh eh» ridacchio.
«Non pensavo ti ricordassi anche di quello, non lo considero un tradimento, non abbiamo fatto nulla su quel divanetto» affermo sollevando le spalle.
«Io non lo considero un tradimento dato che non siamo una coppia, non ti amo e mi fai schifo. Perché dovrei considerare tradimento qualcosa fatta da una persona che ripudio?»
Queste parole dette da lei mi fanno male, ad ogni suo insulto sento una fitta al cuore. La mia dolce Melanie è scomparsa dal primo schiaffo che le ho dato, dal primo insulto sul suo aspetto fisico...
Ci sarà un modo per rimediare a tutto questo? Dio potrebbe avere pietà di me e darmi una seconda possibilità?
«Oh! Ci sei o ti sei imbambolato? Non voglio usare la violenza su di te come hai fatto tu, certo quando mi hai comprata a casa dei miei genitori ho dovuto farlo dato che mi stavi spiando e mi avevi colpita, considera quel gesto come una vendetta...per quanto riguarda il resto non potrò mai perdonarti, forse avrei potuto farlo quando sono entrata qui dentro, ma tu non mi hai accolta»
In questo momento mi sento così male, vorrei tanto rimediare.
«Non l'ho fatto, vero?» una lacrima scivola lungo il viso.
«Mi hai cacciata, mi hai fatta sentire un ospite indesiderato. Non cancellerò mai quel momento dalla mia vita. Asciugati le lacrime, sono false come te» si allontana ma io la fermo prendendo la sua mano.
«Ti prego...» cado in ginocchio stringendo a coppa le sue mani, poso la testa sul suo polso e mi sfogo piangendo. «Perdonami.»
«Mai!»
Altra risposta, altro dolore che sento.
«Ti sto supplicando, non l'ho mai fatto con nessuno.»
Si allontana, prima di andare via però si avvicina e si abbassa per arrivare alla mia altezza.
«Se avessi fatto la stessa cosa a te, tu mi avresti perdonata?» mi chiede prendendo il mio mento con due dita.
«Sì perché ti amo» la afferro dal bacino e l'abbraccio.
«Ma io NON ti amo.» sottolinea quel 'non' marcandola la parola.
Si alza e questa volta esce per davvero dalla stanza.
Stringo i pugni perché come ha detto lei, mi sento impotente. Non riesco a prendere una decisione né per me né per noi come coppia.
Lei non mi vuole ma devo far di tutto pur di essere felice con lei dopo il matrimonio.
Mi alzo dal pavimento e mi asciugo le lacrime, riempio il bicchiere di alcool e lo bevo lentamente.
Chiunque dice di bere per dimenticare, mente. Quando bevi riaffiorano tutti i ricordi sia quelli belli che quelli brutti e dolorosi, inizi a vedere la gente come se fosse realmente davanti a te. Dopo un po', stanco di riempire il bicchiere e di rivivere il dolore che sto sentendo, lancio il bicchiere contro il muro.
Melanie per favore, guardami e dimmi se questo ti fa sentire meglio, preferirei vedere un tuo sorriso e non la mia felicità.
Vedo Melanie vicina a me, mi siedo sul letto e lei fa la stessa cosa, posa la testa sulla mia spalla.
«Sono scomoda.» si siede a cavalcioni su di me e ammiro felice il suo viso, sorride come una ragazza spensierata, ma quando tento di toccarla, la mia mano l'attraversa andando oltre.
«Puoi vedere ma non toccare» afferma mentre continua a sorridere.
Mi accontenterò di vederla ma non di toccarla. Riesco a vedere il suo viso finché i miei occhi si chiudono, ho bevuto come una spugna per ridurmi così...tutto questo per vedere e sentire la sua voce.
Amore restami così vicina fino alla morte, ti prometto che nessuno compreso me oserà toccare il tuo dolce viso o usare la violenza sul tuo corpo.
«Questo idiota...si è addormentato con la bottiglia in mano» è la sua voce e questa volta la sento più vicina a differenza di prima. 

Melanie II: Ombre del passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora