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«Dimmi, quali sono i suoi movimenti?»

«Alle 10 del mattino si sveglia, beve una bevanda molto strana mai vista in Francia e poi si reca dalla signorina Natasha. Non so se lei sia a conoscenza del loro accordo» si interrompe per sapere la mia risposta, quando annuisco procede. «Resta lì per molto tempo, non hanno rapporti, lasciano la porta aperta, si siedono davanti ad una tazza di the e...» mi fissa le labbra.

Me le tocco pensando ci sia qualcosa su, ma vedo che scuote il capo.

«Quindi? Qual'è il punto?» Mi appoggio al tavolo situato di fronte al letto e stringo forte le labbra quando sento il dolore aumentare.

«Parlano di lei maestà, il re dice spesso di aver fatto qualcosa contro vostra madre, quando ha rifiutato il matrimonio...vostra madre non ha ceduto al denaro, ma per le continue violenze che le venivano inflitte dal re»

Stefan ha fatto abusare mia madre per farla cedere? La avrà detto qualche minaccia.

Sapevo in cuor mio che mia madre non avrebbe mai potuto vendermi così facilmente per denaro.

Mamma ti amo, la nostra vendetta avverrà con tutto il mio sfogo da parte di entrambe.

«Hai delle prove per dimostrarlo?»

Annuisce ed esce tornando poco dopo con uno strano oggetto.

«È un registratore vocale, è arrivato vent'anni fa qui a Parigi»

Quindi quando lo avrò in pugno e deciderò di ucciderlo davanti a tutti, avrò una prova da usare contro di lui.

«Avvicinati all'armadio vicino al muro e aprilo, poi tocca la parete al suo interno e quando sentirai un lieve rilievo dovrai spingere, si aprirà uno scompartimento, inserisci al suo interno quell'oggetto»

Quando noti di essere sola al castello, per fortuna scopri dei posti nuovi; stando sola qui ho scoperto un nascondiglio di Stefan dove nascondeva l'innimaginabile. Tra le tante cartacce ho visto il mio certificato di nascita, alcune foto di cui ignoravo l'esistenza e alcuni miei oggetti personali di cui è meglio non nominarne i nomi.

«Fatto mia regina, posso fare altro per voi?» mi chiede.

«Gustav, non dire a nessuno di questa nostra conversazione. Deve rimanere segreta»

Inclina il capo e gli faccio segno di andar via. Rimango sola in questa stanza, apro il mio armadio e prendo la pergamena dove ho narrato la mia infanzia, mi avvicino al camino e lancio al suo interno quel foglio.

«Addio vecchia Melanie»

La vecchia me è morta per sempre, non ci sarà nessuno per farla tornare in vita.

Prendo la veste che indossavo ieri ed esco sul grande balcone, c'è poca gente ma questo è poco rilevante.

Stringo il muretto con forza per reggermi e una donna mi nota attirando l'attenzione degli altri.

«Qui, oggi, davanti a tutti dimostrerò la mia purezza, il re ed io abbiamo consumato...» molta gente inizia a parlare tra loro. «MA il re ha usato un'arma contro di me, a causa di questo vi annuncio che non avrò la possibilità di darvi un principino. Qui l'unico colpevole è il re»

Lancio via la veste insanguinata davanti allo sguardo di tutti, faccio un inchino per rispetto e rientro.

Il mostro è stato creato e questo significa che in questo castello camminerà l'ombra del diavolo.

«Che brava...hai voluto far sapere a tutti di quello che abbiamo fatto? Di aver colto il tuo frutto proibito?» la sua voce fastidiosa così come la sua presenza entra nella stanza.

Mi avvicino e lo colpisco con violenza sulla guancia.

«Meriti di restare solo a vita, circondato da letame, ti auguro di essere

cacciato da qui. Farò in modo che anche tua madre ti odi e ti abbandoni»

«Tu non puoi farlo...»

«Altrimenti? Mi picchierai? Tenterai di uccidermi? Lo hai già fatto. Cos'altro sai fare? EH! Sparisci dalla mia vista, ORA»

Si avvicina fin troppo e mi abbraccia posando il suo capo nell'incavo del mio collo.

Giuro che ti spacco questa testa..la mia pazienza è già esaurita.

«Perdonami, io mi sono lasciato far guidare dalle emozioni e ti ho colpito»

«Perdonarti?» Scoppio a ridere. «Emozioni? Tu hai delle emozioni? Tu sei uno psicopatico che ha bisogno di essere rinchiuso, dovrebbero persino gettare la chiave. Per te non c'è più cura né qui» colpisco con il dito la sua testa. «E nemmeno qui» Tocco il suo petto.

«I mostri non hanno un cuore e non hanno sentimenti» lo allontano colpendolo con il ginocchio sui testicoli, facendolo piegare.

Essere spregevole, aspetta solo di vedermi con l'ascia in mano e lì avverrà la tua fine.

«Piccola ti prego, io ti amo, non mollarmi, io ti amo»

Fanculo tu e la tua esistenza inutile su questo mondo.

Ora che ci penso, potrei rinchiuderlo in una cella con dei serpenti velenosi, un morso e sarà K.O.

Vedrai tesoruccio, la tua fine è così vicina; aspetta un attimo, ricordo bene che c'è un ragazzo che ho incontrato all'incoronazione, mi ha confessato di essere fortemente attratto da Stefan. Potrei far divertire quel ragazzo e far soffrire Stefan.

Farlo legare al letto sarà un gioco da ragazzi, basteranno due moine e parole dolci per farlo cedere. Lo legherò come un salame a letto.

In questo momento nelle mie condizioni non posso nemmeno riposare, questo paese sta crollando a pezzi, molte famiglie non riescono a sfamarsi e molti bambini muoiono di malattie ma gli ospedali non hanno la possibilità di curarli a causa della mancanza di posti letto.

Mi passo una mano tra i capelli e chiamo Jessica che, come sempre, quando ne ho bisogno lei non c'è mai.

Io qui ho bisogno di più gente, non posso fare tutto da sola.

Mi alzo controvoglia e cerco un abito pulito da indossare.

Indovinate? Non ci sono, però con mia grande fortuna non ho buttato via gli abiti con il quale sono arrivata qui il primo giorno. Mi piego vicino al letto e tiro verso di me uno scatolone dove ho riposto tutti i miei oggetti personali, prendo l'abito e lo annuso.

Per fortuna non hanno un cattivo odore,anzi, profumano di lavanda.

Mi spoglio e indosso quei vestiti.

Melanie è tornata più forte di prima.

Prendo i miei vecchi stivali e li indosso.

Scendo le scale facendo un rumore pazzesco con i tacchi, arrivo allo scantinato e prendo dei semi per l'orto molto costosi.

Metto tutto ciò che posso in tasca ed esco dal castello, mi reco in piazza notando molta gente che tenta di comprare tutto il possibile.

Mi avvicino ad un ragazzo e chiedo gentilmente di poter salire su un tavolo. Quando acconsente salgo su', prendo una tazza di ferro e un cucchiaio con cui inizio a colpire la tazza facendo abbastanza rumore da attirare l'attenzione dell'intera piazza su di me.

«Da oggi la regina vi aiuterà con il raccolto» prendo dalla tasca il fazzoletto di cotone che contiene i semi e lo mostro a tutti.

«VIVA LA REGINA!» iniziano ad urlare in coro.

Scendo dal tavolo per poi fare un inchino.

«Andiamo!» inizio a cantare ad alta voce coinvolgendo tutti ed insieme ci rechiamo in un enorme campo dove mi recavo spesso da bambina.

Ci sono ettari di terra disponibili da poter coltivare.

Non lascerò il mio popolo nel momento del bisogno. 

Melanie II: Ombre del passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora