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Lo guardo mentre le sue lacrime ricominciano a scivolare lungo il suo viso.
Poco dopo gli prendo la mano e lo tiro verso di me per farlo alzare e farmi seguire in camera.
In questo momento si sta facendo fare tutto ciò che voglio.
Potrei farlo annegare...
Scuoto il capo e lascio che si asciughi, mi segue in camera indossando dei pantaloncini di lino bianco.
Lo prendo per mano accompagnandolo al letto, lo faccio distendere e dopo lo copro con le coperte.
«Ora riposa e cerca di svuotare la mente»
«Mi racconti una favola? Ho bisogno di tornare per un momento ad un bambino.»
Come se non lo fosse già...
«Va bene» mi allontano e mi reco verso il mio armadio, lo apro e cerco una pergamena dopo ho scritto da piccola tutte le mie avventure.
«Non tralasciare nessun dettaglio»
Come potrei!
Riesco a trovare quel dannato foglio, richiudo l'armadio e mi avvicino a lui per poi sedermi al suo fianco.
«C'era una volta una fanciulla dall'animo puro, aveva un carattere dolce e amava giocare con i suoi coetanei.
Ad un certo punto della sua vita, i suoi genitori le dicono che il suo futuro marito a cui era stata promessa in sposa ancor prima di nascere, non l'avrebbe più sposata e mai più rivista...»
Faccio una pausa per capire se sia sveglio o meno.
«Continua, sono curioso»
Bastardo!
«La bambina non sapeva il motivo, perciò, non fece domande ai suoi genitori. Un anno dopo scoprì che la sua famiglia non era più reale, ma era diventata una comune casa di campagna. I loro beni iniziavano a scarseggiare sempre di più, la bambina quindi decise di iniziare a lavorare segretamente per persone poco raccomandabili, portava i suoi guadagni a sua madre fiera del suo lavoro» sospiro mentre rivedo nuovamente il giorno in cui scoppiò in lacrime a causa dell'ennesimo tradimento da parte di mio padre.
«Voglio sapere come continua e come finisce questa favola» si gira verso di me sorridendo.
Stringo forte gli occhi cercando di trattenere le lacrime.
«Quel giorno sua madre le disse di conservare quel denaro e di non farsi ingannare dai ragazzi perché causano solo sofferenze.
Quella bambina ascoltò quelle parole e crescendo divenne una fanciulla dal carattere scorbutico, ma ahimè arrivò un giorno una persona indesiderata che le fece visita.
Fu un incontro molto particolare e lei dopo aver ricevuto un sonoro schiaffo si augurò di non dover mai più incontrare quel ragazzo, ma il destino è così bastardo nei suoi confronti infatti scoprirà proprio quel giorno che avrebbe dovuto sposare proprio colui che l'aveva colpita sul viso»
Gli sorrido dandogli dei colpetti leggeri alla spalla.
«C'è un finale?»
«Quei due ragazzi scopriranno ben presto che la loro vita di coppia si rivelerà un vero inf-»
Vengo bloccata dalle sue labbra che si muovono sulle mie.
«Non dirlo, è troppo presto per concludere questa favola in modo negativo. Si può trovare un modo per cambiare il finale?» parla sussurrando.
Mi tira verso di sé facendomi sdraiare totalmente al suo fianco.
«Ora siamo sposati, non devo più aspettare» afferma sfilando i lacci del vestito situati in mezzo al mio seno.
«Posso finalmente toccarti e assaporare la tua pelle» si posiziona su di me e inizia a baciarmi il collo.
«Avevi detto di non aver voglia dato che sentivi la mancanza di tuo padre, ora è svanito quel senso di vuoto? Non penserai di rimpiazzare i sentimenti che provavi per lui in me, vero?»
Tira i fili del mio vestito dietro la schiena e fa scivolare la parte superiore dell'abito.
Ora non ho più idee per fermarlo, prima gli avevo detto che puzzava di alcool, dopo che stava infrangendo la promessa di non farmi del male e infine di evitare di far spargere la falsa notizia sulla mia verginità persa.
Ora è tutto finito, perderò la mia verginità con lui, il mostro che mi ha maltrattata sin dall'inizio.
«Piccola ti vedo assente. Non ti piace il modo in cui ti sto toccando?» posa una mano sulla mia coscia nuda.
Ero talmente immersa nei miei pensieri a tal punti di non aver sentito le sue mani che mi spogliavano.
«Non riesco a sentire nulla con te, percepisco solo dolore emotivo e psicologico»
«Cercherò di farti sentire a tuo agio»
Se ne sei convinto, provaci.
Sento le sue labbra toccarmi, mi sta leccando e succhiando il collo, scende sempre di più verso il basso soffermandosi sulla pancia.
«Melanie...sei troppo...» soffia sul mio ventre e accarezza i miei fianchi.
«Grassa?» lo anticipo ridacchiando.
«No. Sei troppo magra, vedo e sento le tue costole, con questo fisico rischi di sentirti male» Avvicina il volto al mio.
«Ascoltami mocciosa tu non sei altro che terra da calpestare» ripeto le stesse parole che lui mi ha detto prima di colpirmi e farmi perdere i sensi.
«Ti prego dimentica quel momento, io voglio seriamente che tu ti riprenda, solo migliorando la tua situazione attuale potrai essere in salute» Inizia a strusciarsi contro la mia intimità nuda.
«Mi stai dicendo di aumentare peso?»
«Esatto, vorrei vederti felice mentre mangi il tuo cibo preferito. Ne hai uno?» prende le mie mani portandole vicino la mia testa.
Forse pensa di rendere l'atmosfera erotica.
«Si, le religieuse» stringo le labbra cercando di non ansimare quando con le dita della mano libera accarezza le grandi labbra.
Non mi sentirai pronunciare suoni di piacere per merito tuo.
«Melanie, c'è qualcuno alla porta, cerca te» Jessica arriva e si blocca quando ci vede. «OH MON DIEU, scusate» si copre il viso con le mani e si allontana.
«Riferisci che sto per arrivare» Dico e mi libero i polsi dalla sua mano, allontano il suo corpo dal mio e mi alzo dal letto.
Non ringrazierò mai abbastanza quest'ospite.
«Con tanti momenti doveva scegliere questo?» dice ad alta voce quasi urlando. «E tu, quante volte devo dirti di chiamarla regina e non per nome? È la tua sovrana, non una tua amica. Portale rispetto» si copre e si avvicina a lei.
Senti chi parla di rispetto.
Lo blocco e mi rivesto indossando un abito comodo che mi permette di camminare senza problemi.
Raggiungo Jessica e ci allontaniamo dirigendoci alla scalinata.
«Chi mi cerca?» le chiedo scendendo le scale e avvicinandomi al salotto.
«Ospiti dall'Inghilterra» afferma guardandomi.
Non dirmi che si tratta di lui...sarebbe la ciliegina sulla torta che completerebbe la giornata di oggi.
Mi avvicino lentamente a quella stanza, entro e vedo Christopher in tutta la sua bellezza.
È uguale al mio sogno, è alto e moro.
In questo momento mi sta dando le spalle, perciò, non mi ha ancora vista.
«La regina Melanie è qui» una guardia sbatte l'alabarda sul pavimento annunciando la mia presenza.
Lui si gira verso di me e solo ora noto la presenza di sua sorella Anya.
«Maestà» si inchina e poi si avvicina baciandomi la mano, sua sorella si avvicina con un sorriso e si inchina.
«Oh vi prego, chiamatemi Melanie, mi fate sentire a disagio»
«Non possiamo, siete la sovrana, sarebbe mancanza di rispetto» insiste.
Caro Christopher, sono più cocciuta di quello che tu possa immaginare.
«Insisto, sono la sovrana e vi ordino di chiamarmi con il mio nome»
«Come desideri Melanie» sorride guardandomi e dopo torna serio.
«Perdonami Melanie, siamo venuti qui per il re. Lui è occupato?»
Stefan occupato? No, può benissimo affrontare il suo dolore.
Faccio segno alla guardia di avvicinarsi.
«Chiama Stefan e fallo venire qui» Sbatte di nuovo quel fastidioso bastone e va via per andare da Stefan.
A quanto pare Christopher e Anya sono sotto shock per aver chiamato il re con il suo nome.
«Melanie...tu chiami il re con il suo nome?» chiede con gli occhi spalancati.
«COME OSI ENTRARE IN QUESTO CASTELLO E CHIAMARE MIA MOGLIE CON IL SUO NOME!» Stefan si avvicina pericolosamente a Christopher ma io sono più veloce di quanto lui pensi e riesco a fermarlo.
«Non so quale sia il tuo problema con lui, ma è un ospite e non puoi trattarlo in questo modo. Che razza di re sei» urlo contro di lui.
So benissimo il motivo per cui ha reagito in quel modo.
«Melanie, non c'è bisogno» Christopher posa una mano sulla mia spalla.
«TOGLI QUELLA MANO DA LEI, ORA CHIAMALA REGINA!» Urla ma questa volta mi sposta e riesce a colpirlo sullo zigomo.
Anya corre da suo fratello stringendolo a sé.
«STEFAN!» Lo colpisco con uno schiaffo sul volto, mi guarda spalancando gli occhi.
«Dopo te ne pentirai amaramente» sussurra vicino al mio volto e come risposta lo colpisco di nuovo, mi avvicino a Christopher per controllare se stia bene.
Mi prende dolcemente il polso e lo bacia.
«È tutto ok, non è successo nulla, piuttosto re, io e lei dobbiamo parlare su come ha quasi ucciso mia madre. Ho i miei informatori se te lo stessi chiedendo»
«Ah...»
«Principe mi perdoni, ho chiamato io vostra madre perché avevo bisogno di aiuto e lei è venuta qui per aiutarmi»
«Non ho problemi con te Melanie, so benissimo che non faresti mai del male a mia madre. Lui invece l'ha quasi uccisa, sono venuto qui per avvisarlo di guardarsi le spalle, mezzo uomo»
Resto vicino a Christopher e a quanto pare a Stefan questa situazione non piace affatto, sta per impazzire.
La situazione si sta facendo interessante, vederlo inerme a causa mia...
«Si sieda» indico a Christopher il posto libero del divano.
«Sei molto bella e gentile, non so come tu faccia a restare al suo fianco...insomma guardalo» ride facendo ridere anche me.
«Non ho altra scelta, se avessi saputo della tua esistenza, avrei sposato te» dico scherzando anche se queste parole rappresentano la verità.
Mi giro per guardare Stefan, è fermo vicino alla porta con le mani chiuse a pugno.
«Preferisco andar via, altrimenti sarei capace di commettere un omicidio» se ne va non prima di colpire forte il muro con la mano.
«Melanie, seriamente, come fai a sopportarlo? Non è una bella persona» mi accarezza il braccio forse per conforto.
«All'inizio me lo son chiesta anche io, poi con i giorni ho capito come tenergli testa, mi avrà pur colto di sorpresa quel giorno, ma il danno era ormai fatto. Preferisco non parlare molto di me. Parlatemi di voi mi siedo vicino ad Anya e le sorrido. «Di me potete fidarvi, non sono come Stefan»
«Come mai lo chiami con il suo nome?» mi chiede Anya.
«Ricorda Anya, un uomo che ti ferisce fisicamente e psicologicamente non merita il tuo rispetto. Lui in pochi giorni mi ha totalmente distrutta, ma mi sono rialzata più forte di prima conoscendo i suoi punti deboli»
«Capisco»
«Melanie da come ti hanno dipinta, pensavo fossi bionda e non rossa»
«Questa è stata un suggerimento di vostra madre, la regina»
«Quella donna è un genio indiscusso, sempre detto » Christopher ride e poco dopo torna serio. «Mi piacerebbe passeggiare con te, come possiamo contattarci?»
«Ti darò presto notizie, non sparirò»
«Lo spero, ora che ti ho rivista non ti lascerò andar mai più via» 

Melanie II: Ombre del passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora