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Padre nostro che sei nei cieli...

Avvicina le sue labbra al mio collo e inizia a baciarlo lentamente, poco dopo inizia anche ad usare la lingua.

Scendo verso il basso nella direzione del seno, stringe a coppa le mani attorno ad esso ma la sua stretta è un pò troppo forte da causarmi un gemito di dolore.

Prega per me...

Faccio respiri profondi, spinge il suo pollice con forza sulle mie labbra forzandone l'apertura.

«Leccalo e succhialo» mi ordina.

Ave Maria...prega per me.

Faccio come dice e lecco il suo dito e succhiarne poi la punta.

Noto il sorriso sulle sue labbra compiaciuto e mi spinge dal collo indietro facendomi distendere con la schiena al tavolo.

Snoda la veste da notte che indosso e tira via il corsetto contro di sè non riuscendo ad aprirlo.

Porca puttana, questo coso è fin troppo stretto, mi sta soffocando e lui tirandolo lo sta soltanto facendo stringere ancora di più.

«Fermati, mi stai soffocando» pronuncio queste parole con difficoltà bloccando le sue mani.

«Come cazzo si toglie questo coso?» sussurra incazzato.

Apre un cassetto della scrivania afferrando un paio di forbici, taglia il corsetto a metà e posa le forbici vicino al mio fianco.

Questo ragazzo è totalmente senza cervello...bastava sfilare i lacci e slegarlo.

Mi tira via l'intimo ammirando il mio corpo nudo.

Mi ha vista più volte nuda, ma la situazione era delicata, ora si sta comportando da animale. Questo significa che mi farà fin troppo male.

Guardo il soffitto e stranamente in questo momento lo ritengo fin troppo interessante.

Sento di colpo qualcosa trafiggermi la vagina ora dolorante.

Trattengo il respiro cercando di abituarmi a questo dolore atroce, ma lui non me ne lascia la possibilità, afferra i miei fianchi stringendoli forte conficcando le unghie nella mia carne.

Dio ti prego, se esisti, fai in modo che tutto ciò finisca velocemente, non resisto un attimo in più.

Proprio in questo momento inizio a capire che non esiste nessun Dio, più lo prego e più non ricevo il suo aiuto.

Farò bene ad ucciderlo...

Grido dal dolore quando spinge in profondità, non capisco perchè questo dolori peggiori sempre di più finchè abbasso lo sguardo verso di lui e noto che Stefan, quell'animale sta impugnando le forbici insanguinate.

C-C-cos'ha fatto?

«Questo ti ricorderà di non aprire le gambe a quel ragazzo»

Capisco cos'abbia fatto quando fa rientrare le forbici nella mia vagina.

«Ti consiglierei di star ferma, rispondi alle mie domande o farò in modo di triplicare il dolore. Ammetto che la vista del sangue che fuoriesce da quella zona mi sta eccitando fin troppo»

Che pazzo squilibrato son stata costretta a sposare?

«Partiamo dalla prima domanda, hai scopato con lui?» avvicina il volto al mio alitando sulla mia bocca.

Sento sempre di più un liquido scorrere fuori dalla mia intimità, percepisco le forze diminuire ma non gli darò la soddisfazione di vedermi svenire.

«Sei geloso di Chris, vero? Senti la paura di essere inferiore anche durante il sesso?»

«Risposta errata»

Sento le lame della forbice raschiarmi dentro provocandomi altre grida di dolore.

Deglutisco più volte perchè a questo punto sarebbe capace di spingersi un pò troppo oltre.

«No! Non ci sono andata a letto»

Ridacchia ma non sposta le forbici da quella zona.

«Che brava la mia Melanie, vi siete baciati?»

«Si e mi è piaciuto da matti, muove quelle labbra come se fosse una divinità» sorrido leccandomi le labbra.

Lui è ancora vicino a me, spalanca gli occhi a fessura deglutendo più volte.

«Ti ha toccata, ha messo le sue labbra su ciò che è mio. TI HA BACIATA!» urla.

Ecco il suo senso di inferiorità, ecco la dimostrazione che considerarmi un suo oggetto e non un essere umano.

Noto le vene del suo collo gonfiarsi, i muscoli del suo braccio sinistro sporgere.

Spinge quelle fottute forbici all'estremità della mia vagina togliendomi il respiro.

Grido per l'ennesima volta dal dolore e lo spingo debolmente con un piede facendolo barcollare.

Estraggo le forbici insanguinate ma lui mi penetra con il suo pene.

Se prima avessi qualche dubbio sul non ucciderlo, ora ho la conferma, lo ucciderò lentamente allo stesso modo.

«TU SEI MIA! ACCETTALO, LUI ERA PARTE DELLA TUA VITA ANNI FA, ORA CI SONO IO» spinge con tutta la sua forza dentro di me, senza distogliere lo sguardo dal mio.

Mi sta deliberatamente sfidando.

Va bene bastardo, accetto la sfida ma chi sarà a perdere sarai tu, non io.

Sento il suo membro muoversi su e giu senza pietà.

L'unica sensazione che percepisco è il bruciore e dolore lì sotto, tutto ciò non diminuisce nemmeno per un attimo.

Nel momento in cui geme come un animale, sento un liquido caldo spruzzare dentro di me.

«A breve arriverà sicuramente la notizia di Stefan VI Lacroix in arrivo, non sto più nella pelle»

Si allontana di poco facendo uscire il suo pene da me, si riveste e mi guarda soddisfatto.

Afferro le forbici stringendole con forza.

Vediamo se continuerai a sorridere tra poco.

«Vieni avvicinati, avevi detto che la vista del sangue ti eccita, lecca allora le lame»

Non sono affatto stupita quando le lecca come se nulla fosse.

Chiudo le forbici tagliandogli la punta della lingua che cade sul pavimento.

FOTTITI FIGLIO DI PUTTANA!

Melanie II: Ombre del passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora