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Christopher è andato via assieme a sua sorella Anya e ora sono rimasta di nuovo sola con Stefan.

So benissimo che dopo l'incontro di oggi commetterà qualche sciocchezza di cui se ne pentirà amaramente.

«Stefanino? Dove sei?» Esco dal salotto e inizio a cercarlo nel castello entrando in ogni stanza che mi è vicina, ma sono tutte vuote.

Sbuffo sonoramente, siamo sposati da poche ore e sono già stanca di doverlo sopportare, non posso continuare a seguirlo tutti i giorni come se fossi una tata.

Scendo per vari piani fino ad arrivare in un posto buio e polveroso. Tossisco più volte e mi copro la bocca per evitare che la polvere mi entri in bocca.

Camminando sempre di più riesco a vedere uno scenario orrendo, varie persone sono nude con varie ferite, molte sono state fatte di recente dato che il sangue non è ancora secco.

«Oh mio Dio» mi avvicino , molti si avvicinano alle sbarre e si mettono in ginocchio.

«Vi prego non fateci del male» uniscono le mani a mò di preghiera.

«Cosa ci fate voi qui? Da quanto tempo siete rinchiusi?» inizio a cercare qualcosa per aprire le sbarre, qui però non c'è niente per rompere o forzare la serratura.

Dimenticavo ...potrei usare un coltellino della cucina.

«Torno presto, farò il più velocemente possibile»

Corro tornando ai piani superiori, sono abituata a correre in questo modo, non sento nemmeno la necessità di fermarmi.

Arrivo dopo non so quanto tempo in cucina e inizio a cercare i coltelli dopo essermi assicurata che non ci sia nessuno nei dintorni.

Sento la voce di Natasha che mi cerca ma lei può benissimo aspettare, quella povera gente invece no.

Prendo vari coltellini e li nascondo tra le fasce del vestito.

Ritorno velocemente in quel posto orrendo, quando arrivo sono completamente sudata, non so nemmeno quanti gradini io abbia fatto, ma questo ora ha poca rilevanza.

Inizio in tutti i modi a forzare la serratura, per quanto io ci provi, qui è tutto arrugginito perciò sembra quasi una missione impossibile.

Quando mi sto per arrendere, la grata si apre e sorrido a tutti loro.

«Ecco qui, la sottoscritta non si arrende mai» apro il cancello per farli uscire. «Andate, scappate e non voltatevi mai. Veloci» corro dagli altri prigionieri ma quando sto per aprire le altre serrature, sento un forte dolore alla testa che mi costringe a chiudere gli occhi e cadere sul pavimento.

Poche ore dopo

Mi risveglio non so dove, non è il posto dove c'erano quelle persone imprigionate.

Mi alzo e noto di essere sul pavimento, mi guardo attorno e noto dei teschi umani vicino ad una finestra.

Che schifo...aspetta, ma ora sono io dietro le sbarre.

«Cosa ci faccio qui?»

«La principessa si è svegliata»

Questa voce è la prima volta che la sento.

Battuta di pessimo gusto.

«Non lo sono più da anni»

«Dovresti stare in silenzio, sei qui come ostaggio e non sappiamo nemmeno quando uscirai, se uscirai viva o morta soprattutto. Al re Stefan farà molto male la tua assenza eterna» iniziano a ridere.

Melanie II: Ombre del passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora