Non mi spaventava il nuovo lavoro, alla fine lavoravo da quando avevo 14 anni. L'unica cosa che mi spaventava erano i colleghi, chissà come sarebbero stati, se mi ci sarei trovata bene o meno, d'altra parte sono sempre stata una persona abbastanza disponibile e socievole.
Mi prepari, mi misi una camicia bianca, un pantalone nero e delle scarpe nere, mi sistemai i capelli con una coda alta e misi un po' di mascara sulle ciglia.
Usciti di casa, Edoardo si mise alla guida della macchina e accese la radio dove passò una canzone di Coez, quella canzone fu per me una coltellata allo stomaco.
Presi la mano ad Edo, la misi sopra alla mia coscia e mi tranquillizzai, finita la canzone arrivammo davanti al ristorante chiamato "La porta rossa", di proprietà di un pugliese e una napoletana: Laura Lori e Andrea Spresiani.
Salutai con un bacio Edo, scesi dalla macchina ed entrai dentro il ristorante trovando solo Laura.<<buona sera Laura come sta?>> chiesi dandole del lei.
Laura mi aveva aiutato trovare casa a Milano in pochi giorni, dalla prima volta che c'eravamo viste per fare la prova di lavoro.
<<Ciao Camilla ,dammi del tu per favore, come è andato il viaggio?e la casa com'è?>>disse guardandomi.
<<tutto bene, è stato difficile lasciare i miei amici, ma sentivo che era la cosa giusta da fare e ora sono felice e serena>> dissi con velo di malinconia.
Mi stava guardando come se volesse chiedermi della mia famiglia ma evitò.
Mi cominciò a parlare del mio collega di nome Brando, 22 anni, che aveva appena finito gli studi all' estero ed era tornato a Milano per passare l'estate con i suoi amici.
Poco dopo lo vedemmo entrare, era alto, capelli castani e occhi verdi smeraldo.<<piacere Brando, sei Camilla giusto?<< disse con estrema dolcezza, una voce delicata e profonda.
Camilla smettila! sei fidanzata e sei una persona fedele
La mia coscienza mi aveva fatto tornare alla realtà<<si, Camilla piacere, stavamo parlando proprio di te, mi stava raccontando dei tuoi viaggi di studio>> dissi inconsciamente e non rendendomi conto che avevo straparlato come al mio solito.
Laura mi guardava sorridendo e Brando arrossì, mi volevo nascondere<<allora ragazzi siete pronti? fra poco apriamo su su!>> disse Laura in piedi con fierezza.
Mentre finimmo di preparare i tavoli fuori cominciammo a parlare.<<quindi tu sei venuta qui per dimenticare la tua vita passata da quello che ho capito, giusto? la tua famiglia era d'accordo ?>> mi chiese un po' confuso mentre sistemava le tovaglie, non sapevo cosa dirgli, se mentire o dire la verità del perché avevo deciso di andare via da Roma.
<< no , non tutta la vita, ma gli ultimi due anni, e no, la mia famiglia non era molto felice di questa scelta. >> dissi con sincerità, non volevo mentire, mi sembrava una brava persona.
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Paradiso e inferno
RomancePer tutte quelle persone che hanno sofferto stando in silenzio.