SALVARE CHI NON DOVREBBE ESSERE SALVATO

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Jacopo

Salgo in macchina e metto le mani sul volante, facendo diventare le nocche bianche. Giro le chiavi e sento il rumore della macchina, l'unica cosa che riesce a calmarmi. Non riesco ancora a realizzare quello che è successo. Di fianco a me c'è Ester che mi guarda, cercando di capire cosa penso. Cerco di essere il più calmo possibile, non voglio sbagliare per la seconda volta con lei. Ma non voglio incrociare i suoi occhi.

 Ma non voglio incrociare i suoi occhi

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«A cosa pensi?» chiede piano. «Ma voglio sapere come stai.» Non le rispondo. Non posso dirle cosa penso e non voglio scatenare la rabbia che ho in me. L'unica cosa a cui riesco a pensare è che ho appena sotterrato un mio amico e solo al pensiero mi si gela il sangue. Non riesco a non pensare che se io non avessi iniziato la rissa, oggi non sarei qui davanti a un cimitero. Ester mette una mano sulla mia e mi giro verso di lei.

«Per favore, parla con me. Ti prego, non puoi tenerti dentro le cose.» Sento che sta parlando ancora, ma l'unica cosa che sento è il rumore della macchina. Parto con la macchina senza dire niente. All'improvviso, vedo il telefono squillare sopra al cruscotto e leggo il nome di Fabrizio. Lo prendo e lo passo a Ester che risponde e mette il vivavoce. Faccio un respiro profondo.

«Cosa c'è?» dico con voce fredda.

«Jacopo, devi venire a casa mia subito» risponde serio con tono fermo. «Abbiamo parlato con il padre di Christian, abbiamo scoperto delle cose.» Sento il mio cuore perdere un colpo, accelero la macchina e sento Ester dire qualcosa ma non ci faccio caso di nuovo. Mi rendo conto che non sono solo in macchina.

«Cosa avete scoperto da David?» domando cercando di non far sentire la mia voce tremare.

«Non al telefono, Jaco. Vieni subito. Chiama gli altri, è importante.» Chiude la chiamata senza che potessi rispondere. Vedo la mano di Ester che si appoggia alla mia e mi guarda preoccupata.

«Secondo te cosa hanno scoperto?» chiede con una calma che non avevo mai visto e mi chiedo come faccia.

«Qualcosa che non mi piacerà» rispondo con voce piatta. Mi guarda preoccupata.

«Cosa pensi di fare?» Faccio un respiro profondo, sinceramente non lo so nemmeno io.

«Voglio sapere cosa sanno...» non finisco di dire cosa penso veramente, non voglio che si preoccupi per me. Non so dove andrà a parare tutto ciò. La cosa che so è che non starò lì a guardare. Devo chiamare gli altri.

«Prendi il telefono», dico serio verso Ester. «Chiama Oscar». Prende il telefono e cerca di sbloccarlo.

«Qual è la password?» domanda dolcemente.

«Il compleanno di Camilla», rispondo serio. Mia sorella è la cosa più importante che ho in questa vita. Lo sblocca e chiama Oscar. Dopo pochi squilli, risponde.

«Pronto?» sento che si schiarisce la voce, ma percepisco che è stanco.

«Dobbiamo andare a casa di Fabrizio», dico con voce seria. «Abbiamo delle novità». Per qualche secondo c'è silenzio.

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