Mesiversario

3 0 0
                                    

Erano passati tre giorni dall'incidente di Brando, ogni volta che potevo andavo a trovarlo anche se era per me un peso enorme, ma gli avevo promesso che non lo avremmo lasciato solo ed io stavo rispettando la mia parte.
Odiavo gli ospedali fin da bambina, ricordo ancora il letto dove era sdraiato il mio bisnonno Pietro, per me era così difficile vederlo lasciarsi andare, odiava questo mondo perché gli aveva portato via l'unica donna che aveva veramente amato, la bisnonna Diana. Probabilmente si lasciava andare perché non vedeva l'ora di rivederla, lei probabilmente avrebbe preferito che restasse per noi.
Ricordo ancora l'ultima volta che lo vidi.

17 Gennaio 2015

Era la diciassettesima volta che entravo nell'ospedale in cui era ricoverato nonno Pietro, c'erano così tante stanze dove ormai vivevano le persone malate alle quali sorridevo per farle sentire amate quando incrociavamo uno sguardo.

Ero davanti alla stanza, bussai per poter entrare e mi rispose l'infermiera che mi aprì la porta e mi fece un mezzo sorriso, Nonno era girato dall'altra parte come sempre, mi avvicinai a lui.

<<Ciao nonno>> Mormorai piano, lui si girò a guardarmi con i suoi occhi verdi di cui ero innamorata follemente, che però erano ormai mesi che non erano più gli stessi.

<<Ciao piccola volpina>> Sussurrò piano per poi girarsi e mettersi seduto, erano mesi che non mi chiamava così, a volte nemmeno si ricordava di me e mi guardava per poi chiedere mia mamma chi fossi, a volte scappavo piangendo perché sono una bambina di 11 anni e non capisco cosa stia succedendo, penso solo che mio nonno non sa più chi sono.

<<Come stai oggi?>>Chiesi prendo la sua mano.

Non rispose, continuò a stringermi la mano e accarezzarmi i capelli

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Non rispose, continuò a stringermi la mano e accarezzarmi i capelli.

<<Dov'è la mamma? >> Domandò l'infermiera, prima che potessi rispondere entrò mia mamma. Ricordo ancora come fosse vestita.

<<Eccomi scusate ero a firmare l'entrata>> Disse velocemente, poi guardò il nonno e fece un piccolo sorriso.

Il silenzio dentro quella stanza.

È stata la prima volta in cui ho capito di odiarlo con tutta me stessa. Presi coraggio e raccontai al nonno della giornata a scuola, che il mio compagno di classe era stato vicino a me ed era stato carino a tenermi la mano quando si parlava dei nonni.

<<Allora domani ringrazialo per averti tenuto la mano, perché prima o poi sarai tu a tenere la mano a lui per qualcosa che lui fa male>> commentò sincero, poi prese un foglio sul comodino accanto a lui.

<<Sai che quando eravamo alle medie io e la nonna ancora non eravamo innamorati>> si fermò e poi ricominciò a parlare... <<Eravamo così tanto amici che ogni volta che uno dei due stava male ci tenevamo la mano fino a che stavamo bene>>

Paradiso e inferno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora