OMBRE DEL PASSATO

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Christian

Due settimana prima

Sono seduto sul letto della mia camera a fissare il soffitto, sento un peso nel petto che si infittisce. Avrò sbagliato tante cose nella mia vita, ma la cosa peggiore che ho fatto è stata fare del male a chi mi voleva bene. Camilla se ne era andata da Roma per colpa mia. La cosa che mi ha fatto più male è che se ne sia andata senza che io sapessi niente e non potessi dirle nulla, perché alla fine lo avevo fatto anch'io, e per tre anni di seguito.
Nemmeno io so perché mi sono allontanato da lei.Ho creduto alle parole dei miei amici.Mi dicevano sempre che Camilla non è la ragazza giusta per me,quello di cui ho bisogno non può darmelo lei.E io come un coglione,glio dato retta.Non mi sono mai chiesto cosa volessi davvero.Ho deciso che i miei amici avevano ragione e mi sono nascosto dietro alla maschera di chi se ne fregava di tutto.Ma era solo quella una stupida maschera,che sotto nascondevo mille insicurezze perché nella società di oggi,gli uomini non possono permettersi di essere deboli.Perché siamo costretti essere quelli forti che non piangono mai,dobbiamo essere solo sicuri di noi,alla fine ci distrugge entrambi e ci divora fino al midollo.Finiamo per farle male a chi abbiamo intorno senza neanche che rendercene conto.
Camilla meritava un uomo che sapesse darle protezione e la facesse sentire amata.Lei se lo meritava più di chiunque altro e avrebbe capito quanto fosse straordinaria.
Sincera,ed capace di dare tutto quello che poteva a chi gli stava vicino.Il problema più grande che il suo cuore lo dava alle persone sbagliate e aveva dato anche me.Io con le mie mani lo distrutto e ho distrutto anche lei.

I miei pensieri vengono interrotti dallo squillo del mio cellulare che è sul comodino accanto a me. Prendo il telefono, e appena leggo il nome, mi tiro su dal letto e mi metto seduto. Jacopo Vitale. Il mio migliore amico, non ci parlavamo da un anno. Ho ferito sua sorella, aveva deciso che non voleva più saperne di me e alla fine non potevo dire che non aveva ragione. Sento il cuore in gola e ci metto qualche secondo per rispondere. Ma poi rispondo.

«Christian» dice con voce gelida «Mi spieghi che cazzo vuoi fare?» Sento la sua voce così fredda, distaccata, che mi mette una sensazione di vuoto addosso.

«Di cosa stai parlando, Jacopo?» provo a dire, ma lui mi stoppa subito.

«Io voglio solo sapere una cosa. Perché?» replica secco. «Perché farla stare male di nuovo? Perché sei andato dalle tue sorelle a chiedere di lei?» sospira. «Non voglio che tu torni a far parte della sua vita. Ha già sofferto abbastanza, non credi?» Le sue parole sono come una pugnalata al cuore.

«Jacopo... non voglio tornare nella sua vita. Ho solo parlato con le mie sorelle per chiedere la verità. L'ho vista per qualche secondo al Lago di Barcis. Ho parlato con il suo ragazzo, che ha finto di non essere lui ed era con Oliver.» Realizzo quanto quello che avevo fatto fosse stupido. Restiamo in silenzio per qualche secondo. Poi lui ricomincia a parlare.

«Non me ne frega un cazzo. Non devi tornare nella sua vita, stavolta non rimango zitto come ho fatto in questi anni. Sei il mio migliore amico, ma non credo che riesca a sopportare l'idea che lei possa stare male di nuovo.» Il nodo in gola si è fatto stretto.

«Ma io non voglio niente di tutto ciò. Lo sai anche tu che abbiamo preso strade diverse io e Camilla. Poi lo sai che io le ho sempre voluto bene.»

«Se le volevi bene come dici, non avresti distrutto tutto quello che avevate creato.» Non potevo non dargli ragione. E io non posso dire nulla.

«Mi dispiace, Jacopo» mormoro piano e il peso che ho nel petto si stringe ancora di più. «So che ho rovinato tutto. Ma io voglio parlarti, Ja, e tornare a essere amici.»

«Non mi interessa che a te dispiace» replica con tono velenoso.

«Jacopo, possiamo parlarne da persone mature» chiedo con voce calma. «Dimmi dove sei.» Avevo la sensazione che lui fosse insieme a lei, quella rabbia che conoscevo da tutta la vita. Quando tocchi la piccola Vitale, per Jacopo non esiste l'amicizia, che tu sia un amico da tutta la vita o un conoscente. Per lui sei solo un coglione che merita una lezione. Io non avevo avuto la lezione che tutti avevano ricevuto, ma la cosa peggiore di un cazzotto in pieno viso è stata che non ha più voluto essere il mio migliore amico per due anni. Per voi sarà anche poco, ma per me è stato un periodo di merda. La mia rabbia era peggiorata e non riuscivo a calmarla. Per non diventare violento o aggressivo, fumavo fino a non ricordare niente e l'ho fatto per un po'. Fino a che non tornavo da Camilla e l'ho fatto per due anni di seguito. Un po' alla volta tornava a parlarmi anche Jacopo. Poi, a giugno dello scorso anno, ho rovinato tutto di nuovo. Ho perso sia la mia migliore amica che il mio migliore amico.

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