Dante incontra la schiera di anime che sono morte a causa di una morte violenta, coloro che morirono nel fiore della gioventù e non ebbero che l’ultimo istante della propria vita per potersi pentire dei propri peccati e chiedere scusa a Dio.
Arrivati al ristorante, Federico spegne la macchina ed io per un secondo rimango fissa a guardare il locale. Mi giro per salutarlo quando lui, di sorpresa, si avvicina e poggia delicatamente le sue labbra sulle mie. Nonostante l'incertezza, ricambio il suo bacio che mi fa provare un'emozione indescrivibile a parole, ma che mi fa sentire viva e presente in quel momento. Il bacio dura pochi secondi, mi stacco da lui e gli sorrido mentre apro la portiera e scendo dalla macchina. La mia confusione è stampata sul viso e sono quasi sicura che lui se ne renda conto, d'altra parte non poteva aspettarsi altro. Vengo distratta da Beatrix in piedi davanti al locale, mi avvicino a lei.
«Bea? Come mai sei qui?» domando confusa.
«Ho... ho detto tutto a Brando» balbetta. «Gli ho detto che sono incinta. Abbiamo litigato e ci siamo detti delle cose veramente brutte, non sapevo dove andare e poi non avevo le chiavi di casa tua. Sta venendo anche Ester» mi guarda cercando di mettere in ordine tutto quello che ha detto.
«Sono contenta che sei venuta qui, Bea» rispondo sorridendo. «Oggi voglio stare con voi e voglio anche passare una serata da persona normale con le mie amiche, dopo tutto quello che è successo.» Credo che per una sera possiamo fingere che vada tutto bene.
«Entri?» le chiedo mentre spingo la porta.
«No, no, aspetto Ester, ci vediamo tra poco» mi dice lei con un sorrisino finto.
Entro nel locale e faccio un saluto generale mentre entro nello spogliatoio a cambiarmi. Cambiandomi, noto nel riflesso dello specchio il sorriso a trentadue denti che ho stampato sul volto. Da un lato mi sento in colpa perché abbiamo appena seppellito un nostro caro amico e mi sento irrispettosa, dall'altro sono confusa perché non capisco la natura di questa reazione.
Federico Romano, alto, bello, a suo modo simpatico ma pur sempre lo stronzo che ho conosciuto dal primo giorno, eppure andando a ritroso c'è sempre stato quando avevo bisogno di lui. Quando avevo litigato con Edoardo, quando stavo male e mi ha portata a ballare, non mi ha mai chiesto nulla in cambio. Penso di star andando in tilt completo, non ha mai mostrato alcun tipo di emozione verso gli altri, non ha pianto nemmeno al funerale… ero convinta fosse apatico, anzi ne sono convinta tutt'ora.
I miei pensieri vengono interrotti dal suono di bicchieri rotti proveniente dalla sala.
<<Camilla, puoi portare la scopa per favore >> urla Laura. Io esco dallo spogliatoio, prendo scopa e paletta dal ripostiglio e vado ad aiutarla. Trovo Laura per terra con del sangue che le cola dalle mani e mi preoccupo.
<<Tutto bene Laura?>> Le chiedo mentre mi avvicino a lei.
<<Si, sto bene non ti preoccupare, aiutami a sistemare questo disastro, volevo iniziare ad apparecchiare i tavoli, stavo camminando e sono inciampata>> mi dice lei con il suo solito sorriso. Incredibile come non si sia un minimo alterata.
<<Ci penso io Laura tranquilla, vai a medicarti sistemo io qui>> le dico mentre l'aiuto a rialzarsi.
Rimango da sola a spazzare i vetri rotti mentre continuo a pensare a Federico.
E se invece che essere apatico, fosse solo molto chiuso? Chissà cosa gli sarà successo? o magari è solo carattere… ma perché mi importa ora? Perché mi ha baciata dal nulla? Perché sto continuando a pensare alle sue labbra sulle mie? Lui prova qualcosa per me? Impossibile. Ok si, c'è sempre stato ma mi ha sempre trattata con distacco, mai un abbraccio o altro, e ora mi bacia?
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Paradiso e inferno
RomancePer tutte quelle persone che hanno sofferto stando in silenzio.