Chapter I

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Allungai la mano dall'altra parte del letto, ancora con gli occhi chiusi. Entrai subito in contatto con il calore della morbida guancia di mio marito. Aprii, con non poca difficoltà, un occhio.
Un angelo
Sorrisi.
Mi tirai su, mettendomi seduto. Stropicciai gli occhi e sbadigliai.
Questo caso mi stava torturando, non riuscivo a trovare una spiegazione. Mi perseguitava anche nei sogni.
Ormai la città era in subbuglio, più nessuno usciva di casa tranquillo ed io avevo un terrore assurdo che potesse succedere qualcosa a Felix.
Non era stupido, ma era molto fragile. Quel bastardo lo avrebbe fatto fuori in meno di cinque secondi.
Purtroppo lavoravo tutto il giorno e, spesso, anche la notte, quindi non lo biasimavo quando mi avvertiva che avrebbe passato la notte da Jisung. L'unico problema...tornava a casa da solo.
«Hai dormito?»
Mi girai a guardarlo, per poi tornare a carezzargli la guancia «Poco. Tu sei stato male, vero?» Chiesi
«Mh?»
«Sei stato un po' in bagno, no?»
Annuì, toccandosi lo stomaco.
Gli lasciai un bacio sulla fronte, poi mi alzai.
Caffè, sigaretta, uniforme.

«Chan»
Sospirai. Posai la seconda tazza di caffè sulla scrivania.
«Dimmi, Minho»
«Un altro»
Incrociai le braccia e chiusi gli occhi. Questo mostro non mi dava pace
«Ma,» Li riaprii, incrociando finalmente lo sguardo del mio collega «questa volta abbiamo una traccia»
«Che intendi?»
Minho si sedette alla sua postazione. Non persi tempo, lo seguii immediatamente, ritrovandomi davanti l'ennesima foto oscena.
Una ragazza, uccisa brutalmente, 17 coltellate, come sempre. Ma questa volta c'era qualcosa di diverso. Una Y, incisa direttamente sulla sua pelle, sul petto.
«Lo stronzo sta diventando sicuro di sé» Ghignò Minho.
Sollevai lo sguardo su di lui, per poi tornare a fissare la foto.
«Andiamo» Presi il cappotto, finii in un sorso la tazza di caffè e ci precipitammo in macchina.

Nulla. Nessuna singola traccia. Un capello, un'impronta, del sangue, della saliva. Nulla.
Avevo a che fare con il caso più difficile della mia vita. Ormai era da 16 mesi che questo mostro girava a piede libero. Era tutto così stressante, ma affascinante. Era un genio. Avevamo smosso il paese, la polizia, la SWAT, i migliori detective lo stavano cercando, ma lui... Lui era introvabile.

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