Chapter XIII

74 9 0
                                    

Mi hai abbandonato anche tu.
Io non ti ho abbandonato, Felix. Io c'ho provato. Ti hi dato tutto l'amore che avevo e tu mi hai ripagato con 102 coltellate alla schiena.
Mi hai abbandonato anche tu.
Le lacrime gli coprivano il volto, facendo splendere ancora di più quelle dannate e meravigliose lentiggini.
Io c'ho provato, Felix.
Mi hai abbandonato anche tu.
Le tue mani pallide si ricoprirono di sangue. Prima che potessi accorgermene, mi desti una coltellata, dritta al cuore.
Mi hai abbandonato anche tu!

Mi svegliai di scatto, totalmente sudato.
Ancora in testa riecheggiava la voce di Felix. Mi hai abbandonato anche tu. Mi portai una mano tra i capelli e la strinsi.
«Basta!» urlai «Basta, sta zitto!» Anch'io stavo impazzendo?
Mi alzai dal divano e scrocchiai la schiena. Da quando Felix non c'era, entravo in camera solo per prendere i vestiti. Non riuscivo a rimanere là dentro per più di un minuto. C'erano ancora i suoi vestiti, il suo odore e quel letto... Non potevo nemmeno guardarlo. Fino a qualche giorno prima del suo arresto, avevamo fatto l'amore lì.
Quindi, sì, preferivo dormire sul divano ed uccidermi la schiena.
Bevvi dell'acqua gelida. Posai le mani sul tavolino ed inspirai profondamente.
Mi hai abbandonato anche tu.
Avevo infranto la promessa. Non ero andato a trovarlo. Dopo l'ultima volta non mi ero ancora ripreso. Avevo bevuto parecchio, quel mese. Dovevo darmi una regolata, ero comunque un detective, ma andare a trovare Felix non avrebbe aiutato.
Guardai l'orologio, segnava le 4:02. Sapevo che non avrei ripreso sonno, l'agitazione di rivederlo era troppo forte.
Ne approfittai per andare a correre. Vedere l'alba sorgere era uno dei momenti della giornata preferiti da Felix e, molto spesso, la guardavamo insieme. Non da quando aveva iniziato ad uccidere.

La guardia carceraria mi accompagnò alla mensa.
Subito venni travolto da un estremo chaos. Urla, gente che si spintonava, chi lanciava le forchette di plastica e chi addirittura il cibo.
«È normale qui» Sospirò la guardia. Io annuii, continuando a cercare con lo sguardo Felix.
Stava seduto nell'unico tavolo che veniva colpito dalla luce del sole, beandosi ad occhi socchiusi quei raggi deboli di metà gennaio.
La sua quiete venne interrotta da uno degli altri carcerati, che, senza un apparente motivo, gli colpì la nuca con un cucchiaio.
«Ehi bellezza, credo che tu abbia visite» Felix guardò nella sua stessa direzione, finalmente incrociando lo sguardo.
Sorridi.
No, non ci provai nemmeno. Non c'era nulla da sorridere.
Mio marito si alzò, incamminandosi verso di me. E io feci lo stesso.
Le sue condizioni non erano migliorate, ma, almeno, non aveva più quelle orribili bende attorno la gola. I capelli gli stavano crescendo sempre di più, rendendolo ancora più bello di prima, nonostante il distacco della ricrescita.
«Ehi» Mormorai «È il giorno della visi-» Tossii.
Le tue mani pallide si ricoprirono di sangue.
Prima che potessi accorgermene, mi desti una coltellata, dritta al cuore.

Silent Game |Chanlix|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora