Quella notte, in quella Chiesa, Y colpì ancora.
Non sapevo il motivo, ma quando mi avvertirono di ciò, mi sentii sollevato.
Sei una merda.
Come avevo potuto solo pensarci?
Come avevo potuto pensare che mio marito fosse coinvolto in tutto questo?
Cosa gli sarebbe potuto succedere, se io non lo avessi seguito?«Ti vedo perplesso»
«È come se... È come se qualcosa non quadrasse» Dissi, senza distogliere lo sguardo dalle foto della vittima.
Minho si sedette sulla mia scrivania, potendo concentrare anche il suo, di sguardo, su quelle foto. «Sono contento di non essere l'unico ad averlo notato.»
«Queste coltellate non sono precise come al suo solito.»
«Ma la Y è la stessa.»
«È tutto così confuso, non lineare come sempre.»
«È pur sempre un essere umano. Un mostro, sì, ma anche lui può avere le sue giornate no, non credi?»
«Non lo so, Minho... Come può Y andare nel panico?» Scrollò le spalle.
«Che non sia stato lui?»
Rimasi a fissare la gamba di Minho. Quel dondolio mi stava per ipnotizzare. Che non sia stato lui? E chi? La gente stava iniziando ad uccidere sotto il nome di Y?Ormai si ripeteva sempre la stessa scena. Entravo in casa, chiudevo la porta e sospiravo, appoggiandomi ad essa. Mi passai una mano tra i capelli, stringendola leggermente.
«Eric Smith?» Guardai la porta socchiusa della cucina. C'è qualcuno? «Va bene» Lo sentii ridere. «Sarà fatto.» Entrai in cucina e, quando mi vide, chiuse immediatamente la telefonata.
«Chi era?»
«Un vecchio amico del liceo.» Rispose Felix
«A quest'ora?»
«Sì, mi ha avvisato che domani arriverà qui, quindi se possiamo beccarci»
«Ed è questo Eric Smith?»
«Sì»
«Posso venire?» Gli posai entrambe le mani sulla schiena, avvicinandolo a me.
«Se sei libero» Mi baciò l'angolo delle labbra e ne approfittai per girare immediatamente il volto, per dargli un bacio vero.
«Veramente mi merito solo questo bacino fasullo?» Ridacchiai, staccandomi di poco
«Aish» Mi diede un leggero pugnetto sul petto. Mi spinse via, ma lo fermai, prendendolo per il polso. Lo tirai nuovamente vicino a me, per poterlo baciare di nuovo.
Finalmente, dopo mesi, feci l'amore con mio marito.Aprii lentamente gli occhi, sentendo la fastidiosa suoneria della sveglia. Presi il telefono, per mettere fine a quella tortura. Spostai l'attenzione sul mio angelo. Dormiva profondamente, con la testa sul mio petto e i capelli a coprirgli gli occhi. Con le dita gliele spostai, per poterlo ammirare ancora meglio.
E chi si alza da qui?Oggi ritardo di un po'
In che senso scusa?
Un paio di problemi a casa, Minho, non morirete se mi assento per tre ore
Tre ore?! Chan, abbiamo un'altra vittima!
Può aspettare, a dopo.
Buttai il telefono sul comodino e tornai a dormire.
«Ya, Chan!» Aprii gli occhi infastidito, sentendomi scuotere. «Sono le 10!» Lo intrappolai tra le mie braccia, stringendolo.
«Ho detto che oggi arriverò in ritardo» Mormorai
«Ma come..»
«Stavi dormendo così bene, non avevo voglia di svegliarti.» Sospirò, per poi rilassarsi e cedere all'abbraccio. Mi passò il dito sul contorno delle labbra ed io, finché potevo, mi godevo quelle attenzioni. «È stato meraviglioso» Annuì. «E se mi dessi malato?» Rise «No, sono serio, ho voglia di stare con te.»
«Semplicemente oggi esci prima. E poi mi porti a cena»
«Affare fatto.»
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Silent Game |Chanlix|
Misterio / SuspensoDove Bang Chan è un importante detective e suo marito è un ricco nullafacente. Chanlix.