JACK
Non sapevo cosa fare, il film era iniziato da 5 minuti, provai a mettermi comodo, ma non ci riuscii. Prima misi un braccio sul cuscino, poi sotto la testa, poi su una gamba ma non riuscivo a stare comodo senza toccarla. Poi stesi il braccio lungo il fianco, dove lo teneva anche lei. Ci toccammo per qualche secondo. Come se l'avesse "pizzicata" una scossa elettrica, ritirò il braccio per portarlo sulle sue gambe. Cercò di non farsi vedere, ma io me ne accorsi. Lei probabilmente vide il mio viso intristirsi e avvicinò la mano alla mia. Non voleva che la prendessi, voleva farmi sapere che lei per me c'era, e che avrebbe combattuto contro la sua natura per farmi felice.
La adoravo solo per questo. Era un angelo. Il mio angelo. Dopo dieci minuti dall'inizio del film non resistetti più e le presi la mano, era così calda e morbida, ma allo stesso tempo rigida e sfuggente. Lei si stava inpegnando per non toglierla, perciò per facilitarle la lotta con se stessa le strinsi ancora di più la mano in modo che non potesse scappare. Lei mi guardò, non sorrideva, ma non era triste. Il suo sguardo era pieno di speranza e aspettative, come potevo essere all'altezza di ciò che voleva?
Guardai per dieci minuti il film e vidi che era molto violento. Stupito le chiesi: "Tu guardi questo genere di film? Ti facevo più una da commedie o drammatici!"Mi diede un leggero pugno sulla spalla: "Io sono una dura!"
Le sorrisi dolcemente: "Si lo so. Tu sei una combattente."
Mi guardò e si incupì: "No, ti sbagli Jack, io sono una codarda."
Le presi il mento e le alzai la testa in modo che potessi vedere i suoi oceani personali: "No tu non sei una codarda, sei una persona magnifica. Chiunque ti abbia fatto del male merita il triplo di ciò che ti ha fatto!"
"Se sapresti... Non lo diresti."
"Ei Scricciolo, so abbastanza su di te da sapere che sei fantastica, basta brutti ricordi. Guardiamo il film."
***
Avrei dovuto dirle che la vista del dangue mi disgustava, avrei dovuto dirle che io non guardo film di quel tipo, avrei dovuto dirle che io non sono un tipo duro come lei. Ormai il danno era fatto, e il pavimento di Rachel era cosparso del mio vomito. Mi sentii uno stupido. Rachel prima mi accarezzò i capelli per capire se stessi bene, quando capì che ero solo disgustato dalla vista del sangue iniziò a ridere a crepapelle. Dopo aver pulito il pavimento, essermi lavato i denti con uno spazzolino datomi da Rachel e dato una sistemata, mi sdraiai sul letto a pancia in giù. Ero esausto. Chiusi gli occhi. Lei iniziò ad accarezzarmi i capelli, sussurrò in modo che io non la sentissi "Sei bellissimo".
Quando aprii gli occhi di scatto, mi guardò sorpresa. Sorrisi ammiccando: "Piccola so che non riesci a stare lontana da questo ben di Dio -dissi indicando il mio corpo- ma per favore questa sera sono stanco. Un altra sera eh?"In un primo momento arrossì poi rispose a tono: "Caro il mio ribelle, tu con me hai le stesse possibilità della fusione fredda!"
"Quindi vuol dire che è teoricamente possibile?"
Iniziammo a ridere. La sua risata cristallina era musica per le mie orecchie. La tirai per il braccio in modo che avessimo i nostri visi vicini. "Ammetti che non riesci a stare lontana da me!"
Arrossì leggermente: "No in realtà sono bravissima a stare lontana dai ragazzi, sono così brava da allontanare anche le tue manacce."
Mi diede dei leggeri schiaffi sulle mani per lasciare andare il suo braccio. Io la lasciai lei si tirò a sedere e a quel punto la presi per i fianchi e la sdraiai sotto il mio corpo. "Forse non sei così brava a tenere lontana i ragazzi"
Iniziò a ridere, sentii il suo corpo vibrare sotto il mio. La sua risata... Era come ascoltare il canto di una sirena: dolce, solare, tentatore, pericoloso. Mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai: "Piccola Rachel vuoi uscire con me?"
Lei mi guardò intensamente, nei suoi occhi lessi sollievo, incertezza, paura, voglia di scoprire, di andare all'avventura. Poi ruppe il silenzio tra noi, io ero a pochi centrimetri dal suo viso, dalle sue labbra carnose che si mossero: "Jack... sai che io ho un pó... come dire... paura degli uomini."
Avevo voglia di baciare quelle labbra, ma mi allontanai da lei quando sentii quelle parole, mi sedetti vicino a lei mentre anche lei si tirava su a sedere, continuò a dire: "Io non voglio deluderti... Penso ormai tu sappia come sono dopo le volte che mi hai vista impazzire. Non voglio che tu mi tratti con i guanti perchè hai paura di me."
Le accarezzai una guancia: "Ei piccoletta, non penso tu sia un alieno pazzo da trattare con i guanti. Non ho paura di te, e tu non dovresti averne di me. Io non ti farei mai del male!"
Le si stavano riempiedo gli occhi di lacrime: "È difficile credere a queste parole, quando la persona che dovrebbe amarti più di tutti ti ha fatto del male."
Iniziò a piangere, mi avvicinai a lei e si lasciò abbracciare, le accarezzai i capelli e le sussurrai: "Non preoccuparti non ti farò del male. Se mai dovessi farlo prendimi a pugni."
Volevo farla ridere ma pianse ancora di più: "Che c'è che non va piccola?"
"Non dirlo mai più! Io non voglio farti del male Jack."
"Rachel non mi farai del male."
Lei non mi ascoltò e continuò a ripetere piangendo sulla mia spalla: "Non voglio farti male. Non voglio. Non voglio. Non voglio."
La feci sdraiare e le accarezzai i capelli fin quando non si addormentò. La coprii con il lenzuolo. Cercai un foglio e una penna, quando li trovai le scrissi un biglietto.
Scesi le scale e andai in cucina per avvertire la signora Pierce che Rachel dormiva e che io stavo andando via. Arrivai e la vidi che stava asciugando i piatti: "Signora scusi se la disturbo, volevo dirle che Rachel sta dormendo e che io vado a casa."
"Grazie caro. - il suo sguardo si fece serio- Jack che intenzioni hai con mia figlia?"
Mi sentii in imbarazzo: "Signora io voglio solo che Rachel stia bene. Voglio prima di tutto esserle amico, col tempo vedremo cosa il futuro ha in serbo per noi."
"Cosa sai di mia figlia? Cosa ti ha raccontato del suo passato?"
Iniziai a diventare nervoso, forse stavo per scoprire cosa le fosse successo da piccola: "So che sua figlia ha flash di brutti ricordi, so che le è successo qualcosa quando aveva 12 anni ma nulla di più. Potrebbe dirmi come farla stare bene?"
Il suo sguardo si addolcì: "Oh Jack caro, io non posso dirti nulla, sarà Rachel a dirti ciò che vuole quandò avrà il coraggio di farlo. Figliolo tu da solo devi scoprire come farla stare bene! La magia sta proprio in questo!"
Mi fece un occhiolino, la ringraziai, la salutai ed uscii di casa, presi il guinzaglio di Dobby che era ancora legato all'albero dove lo avevamo lasciato e tornai a casa. Volevo sapere chi era l'uomo misterioso, volevo aiutare la mia dea. Ma per il momento le avrei fatto una bella sorpresa per tirarla su di morale. Io non ero l'unico ad avere segreti malinconici e tristi. Sembrava che il destino avesse messo vicine le due persone con i passati più brutti della scuola.
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Quale sarà la sorpresa di Jack?? Chi è l'uomo misterioso? Che segreti oscuri ci sono nei loro passati? Scopriamoliiiii!! ♡♡♡♡
DalilaBll♡
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Cresceremo insieme. È una promessa.
RandomRachel non esce con nessun ragazzo, non ha mai avuto un ragazzo, non ha mai neanche baciato un ragazzo, eppure ha 17 anni. Jack è il contrario di Rachel, ha avuto molte ragazze soprattutto da portare a letto, ha un cane Dobby che considera la sua fa...