Cenai e mi chiusi immediatamente nella mia stanza. Non volevo passare la sera del mio compleanno da sola, chiusa in camera.
Mi ricordai che Dustin aveva detto che quella sera avrebbe avuto una partita.
Mossa da quel pensiero, con uno scatto mi alzai dal letto, presi la mia borsa in tela, con all'interno il materiale per disegnare, misi ai piedi le mie scarpe, e infine, prima di uscire dalla stanza feci un passo in dietro, e mi fermai davanti all'attaccapanni, dove era appeso il suo giubbotto di pelle.
Mi misi in punta di piedi e cercai di afferrarlo, quando ci riuscii barcollai un po', e scesi dalle punte.
"Ciao nonna, io esco con le mie amiche"
"Vai da sola?"
"Si, non preoccuparti, poi mi faccio riaccompagnare a casa da Iris"
"Ok, sta attenta!"
E non appena finì di parlare, chiusi la porta correndo via.Arrivai al campetto di calcio, la partita non era ancora iniziata.
Entrai e mi sedetti sugli spalti il più in alto possibile, così che quasi sicuramente non mi avrebbe notato nessuno.
I giocatori iniziarono ad entrare in campo, riconobbi subito sia lui che il suo migliore amico Max.
L'arbitro fischio' l'inizio, e tutti iniziarono a correre dietro alla palla. Lo trovavo un gioco stupido, ma vederlo giocare mi riempì il cuore di gioia.
Presi l'attrezzatura per poter disegnare, ma prima temperai la mia matita, e iniziai a disegnarlo.Non appena la partita finì scappai subito via, ma lui fu più veloce di me:
"Ehi Stellina!"
Mi fermai, ma non mi voltai, e continuai a camminare velocemente.
Come aveva fatto a riconoscermi?
Il suo giubbotto, perché ero stata così ingenua?
Lo sentii accelerare alle mie spalle e mi tagliò la strada mettendosi davanti a me.
Rimasi a bocca aperta, con il fiato corto per lo spavento, e i nostri occhi caddero in quelli dell altro.
"Sei venuta a vedermi?"
"Sai, passavo di qui e...ho deciso di sedermi...e poi non ci capisco un bel niente di calcio" dissi, poi sul mio viso comparve un sorrisetto nervoso.
"Stai tornando a casa?"
"Ehm...si"
"Aspettami davanti agli spogliatoi, io mi cambio e ti riaccompagno a casa"
"Oh, non c'è ne bisogno...mi hai già aiutata tante volte..."
"E questa sarà l'ennesima"dopo averlo detto mi immobilizzo' afferrando i miei polsi, e facendomi sedere sugli spalti bassi. Era sudato, con i capelli scompigliati e uno sguardo serio che non avevo mai visto fino ad ora, non ribattei.
Era già passata mezz'ora, quando vidi uscire dagli spogliatoi un gruppo di ragazzi che subito iniziarono a tirami delle frecciatine
"Ed ecco la nuova fidanzata di Dustin"
"Ehm, in realtà siamo solo amici"
"Si certo, dite tutte così. Scommetto che stai aspettando che ti riaccompagni a casa"
"Si..."
"Stanne certa ti riaccompagnera' a casa tua, non finirete nel suo letto stasera..."
"Dax, smettila di darle fastidio"
"Altrimenti...?"
A quel punto si guardarono con aria di sfida
"Altrimenti ti strappo gli occhi e te li faccio ingoiare! E se non riesci a digerirli te li faccio digerire io"
Mi ero stancata di aspettare
"Dustin. Andiamo?"
Mi alzai e mi voltai verso l'uscita, lui, invece, oltrepasso' Dax dandogli una spallata, ma lui non si mosse.
Venne con passo lesto verso di me, e utilizzò il suo braccio per cingermi le spalle, come se fosse un abbraccio.
Le mie guance avvamparono, e subito abbassai lo sguardo per non farlo vedere a Dustin, che invece guardava verso il campo con un sorriso stampato in volto.
Avrei voluto che quel momento non finisse mai più.
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L' amore e le stelle
RomanceDustin, nato in una normale famiglia dove non esistono problemi, e solo al pensiero di un giorno ritrovarsi in uno di essi lo preoccupa. Poi c'è lei, Luna, che è l' esatto opposto di Dustin. Soffre di tante malattie per le quali non esiste una cura...