"Ragazzi siamo arrivati! Mi raccomando, rimanete concentrati e divertitevi!"
Camminammo per circa un kilometro, e finalmente arrivammo il quel luogo fatato.
Dopo una lunga scalinata trovammo un giardino grazioso pieno di piante e fiori.
Rimasi incantata davanti a quella bellezza, un po' come quando io e Dustin ci fermavano a guardarci.
"Wow! Luna hai visto..." Iris si girò verso di me, ma non mi trovò al suo fianco
"Luna...Luna!" Si rasserenò quando mi vide immersa nella natura.
Proprio mentre ero impegnata a contemplare dei fiori di ciliegio, sul mio naso si posò una farfalla bianca.
Congiunsi gli occhi al centro per poterla ammirare meglio.
Avvicinai la mano e cercai di farla posare su di essa. Il mio cuore fece un salto quando lei sbattè le ali per poter raggiungere le dite della mia mano.
A quel punto mi girai e vidi che anche Dustin era alle prese con una farfalla bianca.
Ci scambiammo un sorriso e tornammo a fissare le nostre farfalle che sembravano essersi affezionate a noi.
A quel punto spiccarono il volo, e insieme vorticarono nel cielo fino a raggiungere il punto più alto.
Ci voltammo e ci gaurdammo negli occhi.
La luce colpiva i suoi facendoli assomigliare a delle acque cristalline.
Con le sue labbra si avvicinava sempre più alle mie, e le sue mani sfilarono sui miei fianchi facendomi sobbalzare.
Udimmo il fischietto della prof. di pianoforte richiamarci
"Ragazzi tocca a noi, prendete flauti e spartiti"
Per l'ennesima volta mi dilegui senza dire nulla.Entrammo in un teatro minuscolo, ci entravamo a malapena noi.
Ci sistemammo cercando di gestire lo spazio a disposizione.
I leggii erano pochi, e io e le mie amiche non riuscimmo a prenderne uno per noi.
All'improvviso sentii lo sguardo di Dustin su di noi, in particolare su di me.
Aveva capito tutto.
Abbandonò i suoi spartiti su un altro leggio e venne a donare il suo a noi.
Ce lo posizionò davanti, non disse niente e tornò al suo posto.
Faceva caldo e sentivo il suo sguardo incollato su di me. Non aveva degnato lo spartito nemmeno di un occhiata.
Stavo per svenire, non ce la facevo più.
Finimmo di suonare, e non appena seppimo di esseri arrivati in finale, e che quindi il giorno dopo saremmo dovuti ritornare, ci incammammo verso l'autobus per poter raggiungere l'hotel.
"Iris, non mi sento tanto bene"
Le presi il braccio e la trascinai a terra insieme a me.
"Oddio io non so cosa fare...AIUTO!"
Improvvisamente Dustin apparve davanti ai miei occhi.
"Le pillole nel suo zaino Iris, veloce!"
Lei eseguì i suoi ordini e non appena le trovò me le diede. Ma non bastò. Dal mio naso, dove poco tempo prima si era posata la farfalla, iniziò ad uscire un fiume di sangue.
"Dustin vai subito a cercare del ghiaccio"
Corse via e io rimasi sola con Iris che mi porse un fazzoletto.
Davanti ai miei occhi apparse anche la professoressa di violino.
"Ehi Luna tutto bene?"
"Non direi" replicò Iris.
"Ecco qui il ghiaccio"
Me lo poggiarono sulla fronte e io mi sentii rinascere. Semplicemente mi dava sollievo.
Dopo un buon quarto d'ora il flusso di sangue si attenuò e potemmo ripartire.
Una volta sull'autobus non feci in tempo a sedermi che subito crollai.
Pogiai la testa sulla spalla di Iris, che non aveva esitato a lasciarmi riposare, sotto lo sguardo attento di Dustin e quello invidioso di Alyssa.
Sentii qualcosa sfiorarmi le tempie.
Aprii delicatamente gli occhi e vidi che Dustin aveva poggiato una margherita tra i miei capelli.
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L' amore e le stelle
RomansaDustin, nato in una normale famiglia dove non esistono problemi, e solo al pensiero di un giorno ritrovarsi in uno di essi lo preoccupa. Poi c'è lei, Luna, che è l' esatto opposto di Dustin. Soffre di tante malattie per le quali non esiste una cura...