🌙LUNA⭐️

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Era ormai passato un mese e mezzo da quel bacio, era maggio, e ciò voleva dire che di lì a breve sarebbe finito il mio quarto anno di superiori, e sarebbe arrivata finalmente l'estate.
Quella mattina entrai a scuola insieme a Colette, con il sorriso sul volto.
Sentivo che sarebbe accaduto qualcosa.
Non appena la lezione iniziò, sentimmo bussare alla porta.
"Avanti!" Rispose il professore.
Entrò la professoressa d'italiano con un foglio di carta in mano.
"Scusate il disturbo, ma ho bisogno che alcuni alunni vengano con me in presidenza"
Sapevo di non aver fatto niente, ma mi salì comunque un filo d'ansia.
Iniziò a chiamare alcuni dei miei compagni e infine chiamò anche me.
Mi alzai molto timidamente e uscii dall'aula.
Mi unii al gruppetto di ragazzi e ragazze che seguivano la professoressa mentre faceva il giro delle classi quarte.
Infine, arrivammo nella quarta C.
Quando le porte si aprirono, non potei fare a meno di notarlo.
Era stravaccato sul banco, con il braccio a sorreggergli la testa.
Con la mano destra, invece, scriveva sul suo quaderno. La luce che penetrava dalla finestra, gli colpì i capelli dorati, rendendoli ancora più lucenti.
Sollevò lo sguardo e mi fisso con i suoi occhi azzurri, tanto da farmi subito arrossire.
Poi, lo vidi alzarsi, avevano chiamato anche lui.
Quando oltrepasso' la porta, si piazzo dietro di me, guardandomi dall'alto con aria protettiva.
Arrivammo in presidenza ed entrammo a flotta dentro quel luogo ristretto.
La preside iniziò a parlare, seduta sulla sua sedia imbottita.
"Dunque ragazzi, vi ho convocati tutti qui, nel mio ufficio, per potervi informare del progetto che la nostra scuola ha in serbo per voi..."
Fece una breve pausa e ricominciò
"Quest'anno, abbiamo deciso di offrire una vacanza di tre mesi in una villa con piscina, agli alunni con i rendimenti scolastici più alti"
Iniziammo a guardarci a vicenda e sorridere.
"E secondo una nostra statistica, voi siete risultati essere i migliori"
Sul mio viso si fece largo un sorriso smagliante.
Era tutto quello che avevo sempre sognato.
Girai la testa e incrociai lo sguardo di Dustin che sorrise a sua volta.
Uscimmo da quella stanza per poter tornare nelle nostre classi.
Salendo le scale, Dustin mi affianco'.
Eravamo quasi in cima quando vidi Dax scendere in tutta fretta con le mani in tasca.
Poi, accadde tutto molto velocemente.
Il piede di Dax mi intralccio' la strada facendomi cadere in avanti, ma non arrivai a toccare il pavimento, che delle braccia forti e muscolose, mi afferrano dalla vita facendomi fermare a mezz'aria.
Dax ci sorpasso' ridendo.
Dustin, invece, mi riportò con i piedi per terra, ma non lasciò la presa sui miei fianchi.
"Cerca di stare più attenta la prossima volta, ok?"
"Scusami, sono un imbranata cronica"
"Non hai niente di cui scusarti, e poi, è stato Dax a farti lo sgambetto"
"Si, ma io non avrei dovuto incimaparcci"
"E smettila di colpevolizzarti inutilmente"
Non dissi più nulla.
Le sue braccia, iniziarono a stringere la presa facendomi avvicinare sempre di più al suo torace. Poi abbassò la sua testa verso il mio viso.
Voleva baciarmi. Di nuovo.
"Ehi! Voi due perché non siete nelle vostre classi?"
Lui allargò la presa, e io, dimenandomi, riuscii a scappare nella mia classe.
Maledetto professore!

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