Mi avevano detto di scendere dall'auto mentre loro andavano a parcheggiare.
Si comportavano tutti in modo strano.
Non appena il cancello si chiuse, vidi che non andarono a parcheggiare, ma bensì imboccando nuovamente la stradina per andare via.
Non m'importava.
Avevo com me gli ingredienti per preparagli una torta.
Almeno l'avremmo mangiata insieme.
Sapevo cosa si provava ad essere soli, e non era una bella sensazione.
Infilai la chiave nella serratura, e non appena entrai in casa fui travolata da uno tsunami di emozioni.
C'erano candele e petali di rosa dappertutto.
Davanti alla porta d'ingresso c'era un cuore di candele, e sopra un tavolo, un mazzo di margherite di campo e...libri!
Rimasi a bocca aperta e le chiavi mi caddero per terra.
In mezzo al bagliore delle candele vidi chiaramente Dustin seduto sul divano.
Era vestito come se dovesse andare ad un matrimonio.
Aveva una camicia azzurra in lino e dei pantaloni blu fermati con una cintura.
E al polso portava ancora il mio braccialetto.
Non ci avrei scommesso neanche un euro.
Si alzò e iniziò ad avanzare verso di me.
Afferrò il mazzo di fiori e libri e me lo porse.
"Questi sono per te Stellina"
Li accettai, ma continuavo a non capire.
"Ma...oggi è il tuo compleanno, non il mio"
Si fece scappare una risatina.
Mi stava prendendo in giro?
"Pensavo che avessi capito..."
"Capito...cosa?"
"Che...ho fatto tutto questo, solo per te"
"Ok..."
Continuavo a non capire.
Perché lo aveva fatto?
Mi abbassai e appogiai il mazzo di margherite e libri sulla panca dell'ingresso.
"Insomma Luna...così mi metti in difficoltà"
Si fermò ad un palmo dal mio naso.
I nostri occhi si incatenarono.
Sentii le mie pupille restringersi per poi allargarsi subito dopo.
Lui non si spaventò minimamente, e finalmente iniziò a spiegarmi qualcosa.
"Pensavo che ormai avessi capito, che sono innamorato di te sin dalle elementari"
Mi feci di di ghiaccio.
Mi stava dicendo che...mi amava?
"Ti ricordi quando a mensa cercavamo sempre di sederci vicini soltanto per poter ridere insieme?
Bhe, perché io non lo dimenticherò mai"
"Dustin...io..."
Lui continuò a parlare
"Poi con io che ho cambiato città e tu che ti sei chiusa sempre di più in te stessa, ci siamo allontanati"
Mi si mozzò il fiato.
Mi stava semplicemente dicendo come stavano le cose, ma faceva più male.
Mi prese i polsi e mi inchiodò sul posto.
"E sappi che, anche se ero lontano da te, non ho mai smesso di pensarti. Neanche per un secondo Stellina"
Finalmente mi ripresi dall'incredulità e sul mio viso si fece spazio un filo di tristezza.
Una lacrima mi rigò il viso.
"Ti sognavo ogni notte e desideravo di poterti stringere tra le mie braccia"
Stava lottando con i suoi sentimenti.
Vedevo che non voleva piangere.
"E quando quella notte all'ospedale ti ho rivista...bhe ho provato una strana sensazione"
Venne travolto dalle emozioni e un po' per la tristezza e un po' per la gioia anche dai suoi occhi scesero alcune lacrime.
"Ti do una notizia, quella sensazione si chiama amore"
Ci sorrisimo.
Le sue mani raccolsero la mia faccia e io feci lo stesso.
Ci unimmo in un bacio emozionale dal quale non mi sarei più voluta staccare.
Le nostre labbra non volevano lasciarsi ma nei nostri polmoni non c'era più neanche un filo d'aria.
"Quanto tempo ho sprecato stando lontano da te"
I suoi polpastrelli asciugarono le mie lacrime.
"Non piangere Stellina"
Iniziò a massaggiarmi il volto e io chiusi gli occhi per godere di quella sensazione fino in fondo.
Non molto tempo dopo li riaprii per chiedergli una cosa che non mi era ancora ben chiara.
"Piuttosto, cosa ci facevi quella sera all'ospedale?"
"Adesso non importa, voglio solo che tu mi baci in eterno"
Ci baciammo di nuovo e quella volta sentii una sensazione che non avevo mai provato prima d'ora.
Mi staccai ancora un volta per prima.
"Mi hai regalato tutte le cose che mi piacciono si più, ma ne manca una"
"Io non direi"
Mi prese per mano e mi fece avvicinare alla finestre.
La luna era piena e brillava più delle stelle che le orbitavano intorno.
Mi conosceva davvero bene.
Mi girai verso di lui.
"E se ti chiedo un bacio sotto la luna piena me lo dai?
"Osi chiedermelo?"
Quella volta non ci staccammo più.
Le sue labbra erano divine.
Per lui sarà stato come mangiare delle ciliege dato il sapore del mio lucidalabbra.
Mi mise le mani sui fianchi e io le poggiai sul suo petto ansante.
Dopo un po' prese l'iniziativa.
Mi spinse sulla libreria facendola tremare.
Mi sfuggì un gemito.
Non ero riuscita a posare tutti i miei libri lì, li avevo semplicemente poggiati sul ripiano più alto, e per poco non me me cadde uno in testa.
Con le mani passò i rassegna tutto il mio punto vita, fino ad arrivare al fiocco della mia camicetta.
Io inarcai la schiena e lui riuscì a scioglierlo.
Fortunatamente mi rimase ancora addosso, dato che c'erano ancora tre bottoni.
Io però non mi mossi.
Prima di continuare con me, Dustin si sbottonò il primo bottone della camicia, prese delicatamente la mia mano e la posizionò sulla sua pelle nuda.
Avvampai quando spinse i miei fianchi contro di lui.
Seguii il suo consiglio e iniziai a sbottonargli la camicia lentamente, mentre con le dita marchiavo il suo petto.
Le sue mani adesso si stavano spostando sulla mia pancia.
Finalmente trovò i bottoni della camicetta e li sbottonò uno ad uno con una lentezza disarmante.
Lui si staccò dal bacio e si avvicinò al mio orecchio mentre portava le mie mani sulle sue spalle.
Nell'esatto momento in cui io spingevo via la sua camicia facendola finire sul pavimento, spostò i miei capelli dietro l'orecchio, e mi sussurrò qualcosa
"Ti amo, Stellina"
Poi mi baciò violentemente, tanto da farmi sbattere la testa al muro.
Anche la mia camicetta cadde per terra.
Adesso eravamo pari.
Mi aspettavo che mi levasse il reggiseno, invece preferì aspettare.
Forse aveva capito che no lo avevo mai fatto.
Voleva andarci piano, non voleva rovinare il momento.
Scese fino a toccare il bordo dei miei pantaloncini.
Provò a sfilarmeli, ma non ci riuscì, erano troppo stretti, dovette sbottonarli.
Dopo averli fatti finire sul pavimento volle aggevolarmi il lavoro levandosi la cintura e sbottonandosi i pantaloni.
Ma capì che ero troppo timida per poterglieli levare.
Quindi mi fece la cortesia di levarseli da solo.
Quella notte non l'avrei dimenticatata così facilmente.
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L' amore e le stelle
RomanceDustin, nato in una normale famiglia dove non esistono problemi, e solo al pensiero di un giorno ritrovarsi in uno di essi lo preoccupa. Poi c'è lei, Luna, che è l' esatto opposto di Dustin. Soffre di tante malattie per le quali non esiste una cura...