Sette

176 19 0
                                    

Quella mattina entrambi si erano svegliati con l'intenzione di controllare fuori dalla finestra.
Un'alta figura era stagliata in mezzo alla spiaggia, a fare da sentinella.
L'ingenuità nel credere che avrebbero visto qualcuno sbucare fuori da qualche parte, fece ridere mentalmente Hermione.
Si aspettavano forse che loro uscissero o che qualcuno andasse a trovarli in una visita di cortesia?

Snape si scostò dalla finestra. Lo spostamento d'aria le fece sentire di nuovo il profumo balsamico misto a vetiver e.. gelsomino; ecco cos'era la nota che non era riuscita ad afferrare la sera prima.
Hermione si voltò a guardare il mago sedersi comodamente sulla poltrona.
«Sapremo se troveranno la professoressa McGranitt?» si morse forte il labbro.
Snape sollevò lentamente gli occhi su di lei.
«Sicuramente il lupo mannaro ci terrà al corrente.» Sillabò.

«Perché continui a chiamarlo in quel modo? Non è davvero carino.»
«Il soprannome che lui e i suoi amici mi hanno dedicato ai tempi di Hogwarts era peggio. Almeno questo rispecchia una verità incontrovertibile.» Disse annoiato.

Hermione aggrottò le sopracciglia.

«Come ti chiamavano? Sevvy?»
«Certo non verrò a dirlo a te, principessa. Non userai il soprannome che mi davano da ragazzo quattro imbecilli, contro di me.» Sibilò.
Hermione divenne rossa come un pomodoro.
«Non lo farei.»
«Ah no?» chiuse di scatto il libro «mi pare che tu ieri mi abbia deliberatamente offeso, Granger.» Sibilò con cattiveria.
Hermione si ammutolì.
Non poteva certo dire che non era vero. Del resto gli aveva palesato apertamente il suo disgusto per l'aspetto estetico poco curato.

«Ero arrabbiata.»
«Certo. Ma non confiderò il mio passato a una stupida ragazzina troppo curiosa, affinché tu possa utilizzare tali informazioni quando sarai arrabbiata in futuro.» Detto questo si alzò dalla poltrona, con il suo libro in mano.
Hermione avrebbe davvero voluto cruciarsi da sola. Non perché volesse ficcanasare nel passato di Snape per secondi fini, ma perché stava iniziando a comprendere che forse dietro ai suoi scostanti atteggiamenti forse non c'era solo la volontà di ferire.

Hermione si lasciò cadere contro i cuscini del divano.
Guardò per parecchio tempo il soffitto. La mente piena di un susseguirsi straziante di pensieri.
Decise che per quella giornata poteva anche rimanere sul divano nel dolce far niente, nonostante sapesse che tra poco meno di cinque minuti la noia le sarebbe arrivata alla nausea.
La maledetta noia.
Voltò la testa di lato a guardare il libro che aveva iniziato, abbandonato sul tavolino. Non avrebbe ripreso la lettura.
Era strano da parte di Hermione Granger pensare una cosa simile, ma persino quella le stava diventando tediosa.

La monotonia delle attività perpetrate per giorni, era una lenta agonia.
Il suo cervello non sapeva più cosa inventarsi per passare il tempo.
Aveva abbandonato il suo tentativo disperato di finire il puzzle.
La scacchiera era diventata sua nemica acerrima.
I libri li aveva sfogliati e letti quasi tutti.
La cucina era diventata noiosa tanto quanto tutto il resto.
Picchiettò con un dito sul dorso della mano poggiata sullo stomaco.
Il rimuginare stesso la stava rendendo nervosa e persino sfinita. Non c'era minuto o secondo che passasse, anzi, l'ora sembrava ferma allo stesso punto di quando si era alzata dal letto.

Chiuse gli occhi.
Il sonno poteva essere una soluzione alla noia? O era il primo sintomo di una depressione in arrivo?
Hermione iniziò a sentirsi soffocata dalla possibilità di cadere in uno stato di apatia totale.
Improvvisamente un colpo di genio le arrivò alla mente.
Si sollevò con il busto dal divano, guardando le imponenti librerie attorno a lei.

C'erano tomi di ogni genere su quegli scaffali ricurvi e pericolosamente sul punto di spezzarsi.
Alcuni erano poggiati sugli scaffali, in bilico sul bordo, altri ancora impilati uno sopra l'altro.
Mettere in ordine le librerie di Snape era improvvisamente un'ottima idea per passare il tempo e non avrebbe certo usato la magia. Doveva assolutamente passare quella ennesima e tediosa giornata e lo avrebbe fatto ripulendo e sistemando e riordinando.

Si alzò dal divano, mettendosi con le mani sui fianchi e studiando la disposizione.
Sarebbe stato un lavoro che probabilmente le avrebbe richiesto più di un giorno di lavoro, ma non aveva importanza; c'era tutto il tempo del mondo.
Hermione incominciò il suo lavoro svuotando la prima parte di libreria con la magia.
Ora avrebbe fatto tutto il resto a mano.

Incanto Fidelius (Snamione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora