Only A Game For You

capitolo 14

Ethan
Esco dalla camera di Liam e mi dirigo nella mia. Prendo lo scatolone che tengo sopra l'armadio e tiro fuori il quaderno.
Dovrei ridarglielo.
Non mi crederà mai se gli dico che non ho letto neanche una pagina.
E poi se lo infastidisco un'altra volta probabilmente mi tira una scarpa.
So che fa bene ad odiarmi.
Anche io mi odierei.
Vorrei solo andare a lui e vederlo sorridere, chiedergli cosa ha fatto in questi 3 anni. Farmi raccontare come ha conosciuto la sua migliore amica. No, questo non lo voglio sapere. Mi fa ancora male per la ginocchiata che mi ha dato ieri. Ma se è il modo per convincere Liam a rivolgermi la parola, ci divento anche bestie con quella. Qualunque cosa fosse quella che provavo per lui al liceo, non è mai svanita. Anzi, è aumentata.  Quando ieri l'ho rivisto, ho sentito una sensazione mai provata prima dentro. Non ho idea di cosa fosse. Non credo di voler indagare. Rimetto il quaderno nello scatolone che appoggio nuovamente sopra all'armadio.
Glielo restituirò, prima o poi.
In quel momento Liam mi urla qualcosa da fuori:
"Comunque tra poco arriverà Charlie!"
Che rottura di coglioni.
Io non c'è la voglio in casa quella.
Esco dalla stanza e trovo Liam seduto sul divano con il telefono in mano.
"Puoi chiederle di non tirarmi ginocchiate sulle palle questa volta?!"
Liam scoppia a ridere.
Non credo che l'abbia mai fatto in mia presenza prima d'ora.
La sua risata sincera e sicura mi strega, tanto che dopo un po'  devo costringermi a smetterla di fissarlo.
"Scusala, - mi risponde una volta che ha terminato di ridere - se non si fosse capito, le stai abbastanza sul cazzo."
"Me ne ero reso conto." Rispondo.
In quel momento il campanello suona.
"Liaaam! Aprimiii!"
Che coglioni.
Ritorno in camera prima che Liam la faccia entrare e mi metto a cazzeggiare sul computer.
Dalla stanza affianco sento risate e chiacchiere leggere.
Come vorrei che Liam fosse così anche con me...