CAPITOLO SESSANTADUE

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Alison's pov

Il sole sbatte insistentemente contro le mie palpebre, costringendomi ad aprire gli occhi. Li socchiudo leggermente e noto che ieri sera ho lasciato le tapparelle alzate, così mi alzo e vado a chiuderle, lasciando filtrare solo un sottile fascio di luce che illumina fiocamente la stanza in cui ho dormito. Una stanza che non è mia. Questa infatti è la camera da letto della nuova villetta che ha comprato Alex per noi due. È una bella stanza, sobria e abbastanza elegante, spaziosa ma luminosa. È decisamente meglio della piccola cameretta in cui dormivo insieme alle mie amiche, ma sto cominciando a sentirne la nostalgia. Lancio uno sguardo pensieroso al mio fidanzato, Alex. È ancora addormentato sul letto. Dormivamo raramente insieme prima del suo ritorno e quando accadeva era sempre dopo una notte clandestina nella camera di un motel. Invece ora dormiamo insieme ogni notte e non usciamo di casa dal nostro arrivo, una settimana fa. Siamo solo io e lui, dentro questa nostra piccola bolla. Ora in realtà potremmo anche uscire senza il timore di essere visti. Infatti prima non potevamo stare insieme dato che lui era il mio datore di lavoro. Adesso possiamo. Era tutto ciò che desideravo: il ritorno di Alex, una vita con lui, potermi fidare di nuovo. Eppure mi manca qualcosa. Forse New York, forse le mie amiche, forse la signora Philips o forse addirittura il mio lavoro. Oppure più semplicemente mi manca Matthew. Rimuovo il ricordo della sua espressione ferita dalla mia mente e mi sdraio nuovamente affianco ad Alex, per poi riaddormentarmi.

<<Svegliati piccola, oggi andiamo al lavoro.>> dice una voce familiare.

Apro gli occhi e mi trovo davanti Alex, il quale sta tentando di svegliarmi.

<<Buongiorno.>> mormoro, dandogli un bacio sulle labbra.

<<Ti ho già parlato della mia nuova attività, non è così?>> mi chiede, mentre io mi alzo in piedi.

<<Sì, certo.>>

<<Bene, allora oggi andremo a lavorare io e te. Cosa vorresti fare?>>

<<Va bene qualsiasi cosa.>>

<<Cameriera?>>

<<Perfetto, ormai sono abituata.>>

Lui mi sorride, poi prende i suoi abiti da lavoro e si chiude in bagno.

Io invece mi siedo sul letto e mi guardò ancora una volta intorno.

È la vita che ho sempre sognato.

Stare con Alex, vivere in una piccola villetta a schiera in un quartiere tranquillo, lavorare insieme al mio fidanzato e progettare il matrimonio e la vita insieme la sera prima di addormentarci e dopo aver fatto l'amore.

Eppure adesso manca qualcosa, la mia vita è incompleta.

Provo a scacciare questi pensieri e mi alzo per andare a preparare la colazione.

Sarà una bellissima giornata.

Noiosa e regolare, ma tranquilla.

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Victoria's pov

È metà giugno e io e Brianna abbiamo finito tutti gli esami. Tra qualche giorno termineremo anche di lavorare e finalmente avremmo tempo per noi.

Adesso io, lei e Charles stiamo facendo un picnic a Central Park, seduti su una tovaglia affianco ad un laghetto.

<<Voleva solo scopare! Jaki ha sempre voluto solamente quello. Non ha un cuore, quel ragazzo. E io che pensavo finalmente di aver trovato la persona giusta, solamente perché tra noi c'era un'intesa speciale. Intesa di sto cazzo!>> esclama Brianna, addentando un panino.

That Summer NightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora