QUARTO CAPITOLO

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ROSAAZZURRA

«Spogliati.»

Lapidario.

Stretta ancora nella sua morsa che mi stringe il collo non riesco a respirare bene.
La voce di Damian mi arriva chiara alle orecchie. Non ha urlato. Non ne ha bisogno, sa di incutere timore e basta.

Molla la presa e mi spinge in avanti e devo fare appello a quel poco senso dell'equilibrio rimastomi per non cadere a terra.

«Ho detto: Spogliati Rose.»

Ritorno dritta, con le spalle che si sono irrigidite e sottovoce ma abbastanza affinché possa sentirmi gli rispondo con un semplice ma efficace: «No.»

Gli dò le spalle ma immagino lo stesso il ghigno stampato sulla sua faccia d'angelo.

«Non era una richiesta la mia.»
«La mia invece è proprio l'unica risposta.»

La tensione si espande nell'aria e mi arriva poi dritta allo stomaco.

«Vuoi che faccia pure questo, mia piccola Rosa?»
«Gradirei che tu facessi l'unica cosa giusta, Damian: rimandarmi a casa.»
«E per chi sarebbe giusta questa cosa?»
«Per me, e anche per te. Per non marchiare la tua anima di altro peccato, di un altro omicidio.»

Mi raggiunge quando ormai è troppo tardi per schivarlo.
Mi afferra di nuovo e sbatte il mio corpo violentemente in una panca.
Lui mi è subito dietro con una mano tra i miei capelli per tenermi ferma la testa.

«Omicidio dici? Oh, mia piccola Rosa, tu non sai proprio un cazzo, lasciatelo dire. Se Alexander è ancora vivo, se è questo ciò a cui ti stai riferendo allora lascia che ti dia una piccola delucidazione: se lo avessi voluto morto, quel giorno, sarebbe morto, piccola idiota. Gli ho sparato tre colpi. Sai da quanto tengo un'arma tra le mani? Avevo sei anni, Rose. Sei.»

Tremo e un nodo mi stringe la gola al ricordare di quel giorno di cinque anni fa e il corpo dell'uomo della mia migliore amica riverso a terra in una pozza di sangue.

«Sono capace di mirare un bersaglio al buio ed essere certo di aver fatto segno. Ora il punto è: la mia anima può essere salvata? No, Rose, non più. Tu non ti libererai più di me, mai più. Pagherai per quello che mi hai fatto.»
«Sono qui per questo, mi sembra.»
«Avresti potuto esserci in un modo completamente diverso. Ma hai scelto tu e noi siamo sempre gli artefici del nostro destino.»

Le sue parole mi mandano in confusione ma al tempo stesso oltre il risentimento, l'odio che  prova per me è più di tutto un uomo ferito.

Possibile che sia riuscita a fare tutto questo?

«Io non volevo tradirti, volevo salvarti.»
«Stai zitta, cazzo!»

Damian porta le sue mani sulla mia maglia strappandola completamente.
Non rimangono che brandelli caduti sul pavimento.

Sento il rumore della cintura dei pantaloni e comincio a dimenarmi come una folle in preda a una paura mai provata.

«Ferma, devi stare ferma.»

Contro di lui, contro la sua forza non ho nessuna speranza.
Mi sento umiliata, impaurita, frastornata da tutto quello che è successo solo nelle ultime ore.

Quanto durerà? E quanto a lungo saprò resistere?

DAMIAN

Rose è nuda dalla vita in su. E in altri momenti sarebbe qualcosa da immortalare perché il suo corpo è stupendo e mi ha sempre fatto impazzire.
Ma non le ho strappato la maglia per questo.

CHERISH- La mia prigione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora