TERZO CAPITOLO

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DAMIAN

La paura le fa vibrare il corpo.
Premo il mio corpo ancora di più addosso a lei con il chiaro intento di farle sentire quanto sono duro per lei. E non ha nemmeno fatto niente.

La mia piccola Rosa avverte la mia presenza e la sento trattenere il respiro.

«C-cosa vuoi da me? Perché non mi uccidi e la facciamo finita?»

Sorrido anche se lei non può vedermi perché con una mano le ho schiacciato il viso contro la porta.

«E dove sarebbe il divertimento altrimenti? Pensi che dopo tutti questi anni non abbia pensato ai mille modi in cui porre fine alla tua patetica vita? L'ho fatto. L'ho fatto eccome.»

Rose si irrigidisce e il suo terrore, la sua ansia, sono afrodisiaci per me.
Perché così deve essere, deve avere paura di me. Mi deve temere. Si deve sottomettere e basta.

«Damian...»

Inspiro a fondo e a lungo perché la sua vocina è al tempo stesso patetica e sensuale.
Accidenti a lei.
Me la voglio scopare subito, cazzo!
Mi tormenta il desiderio assurdo che ho di lei.

«Vuoi sapere che cosa succederà adesso? Te lo dico, mia piccola Rosa. Adesso tu appartieni a me, e a me soltanto. Nessuno verrà a salvarti perché se solo qualcuno dei tuoi amichetti si azzarda a mettere piede qui io li faccio saltare in aria. Ufficialmente sei venuta qui di tua spontanea volontà e quando a breve ci metteremo in contatto con la tua amichetta è proprio ed esattamente ciò che dirai.»

Rose cerca di liberarsi dalla mia presa, agitata più che mai, ma non glielo permetto e stringo la presa più forte sentendo il suo respiro accorciarsi e il suo cuore prendere a battere più forte.

«Vuoi tenermi prigioniera? A quale scopo?»
«Da questo momento in poi non sei solo mia prigioniera, Rose, sei la mia piccola schiavetta personale e farò di te tutto quello che vorrò e tu non fiaterai, non ti ribellerai. Puoi pure provarci ma le conseguenze non ti piaceranno, credimi.»

E mentre le parlo annuso il profumo della sua pelle e le bacio il collo.

«Sei pazzo... completamente pazzo se pensi che ti lascerò farmi qualcosa.»

Il suono della mia risata riecheggia per la stanza.

«Come sei ingenua, mia piccola Rosa, pensi che ti stia chiedendo il permesso?»
«Tu non mi toccherai...»
«Io farò molto peggio.»

Restiamo in silenzio qualche secondo.
La tensione è nell'aria.

«Perchè... perché mi stai facendo questo?»
«Me lo stai chiedendo davvero? Allora sei più stupida di quanto pensassi. Mi sono completamente sbagliato su di te cinque anni fa.»
«Lo so quello che ho fatto. Ho vissuto cinque anni sapendo che una volta fuori avresti cercato vendetta. Ma...fai quello che devi fare e uccidimi se pensi che ti farà stare meglio.»

Le afferro i capelli in una morsa stretta e la tiro verso di me. Il suo viso è a un soffio dal mio.
I miei occhi scendono sulla sua bocca, sulle labbra piene che mi fanno impazzire...e le immagino già piene di me.

«Ucciderti senza aver avuto il piacere di godere del tuo corpicino, mia piccola Rosa?»

La stringo più forte a me, spalmata a me, la sua schiena contro il mio petto.

«Rammenta una cosa, Rose: da ora in poi tu hai finito con la tua vita e io sono il tuo unico padrone.»

ROSAAZZURRA

CHERISH- La mia prigione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora