VENTESIMO CAPITOLO

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DAMIAN

Nella mia testa tutto va a rallentatore. Quello che mi sta passando davanti agli occhi mi appare come la scena di un film, una pellicola in cui io faccio solo da spettatore. 

Mi riprendo dopo un attimo di trance. 

«Che cosa hai detto?» domando direttamente a mio fratello su cui ho appena fatto scivolare una taglia sopra la sua testa. 

Quello che mi rivolge è un ghigno che non faticherei di certo a togliere se non fosse che quello che più mi disturba e mi crea un vuoto d'aria nel corpo è vedere Rose, la mia Rose, sorridere e scherzare con lui. 

«Sii gentiluomo e porta il mio bagaglio.»

«Avrai modo di scoprire tu stessa quanto possa essere gentiluomo, tesorino.»

Tesorino. 

Sta flirtando con lei?

E dove cazzo credono di andare insieme?

«Dove cazzo credete di andare insieme?»

Rose si irrigidisce, Ylenia si irrigidisce, Dorian sembra tranquillo. Ed è l'unico. 

«Oh, io e Rosa ci prendiamo una vacanza. La porto in Italia visto che le mancava molto la sua terra e i suoi amici. Staremo via un po'.»

Ho proprio l'impressione che gli occhi mi stiano uscendo fuori dalle orbite. 

«Tu la porti...dove?» replico trattenendo a stento un ringhio. 

«Si vede che non hai dormito stanotte, fratello, la tua soglia di attenzione è molto bassa.»

«Dorian.»

Continua a sorridere, mi sta palesemente pigliando per il culo e io sono a tanto così dal prenderlo a pugni.

A rispondere, tuttavia, è la donna che mi sta facendo impazzire. La stessa che bramo, che desidero, che mi sta facendo ribollire il sangue. 

«Dorian si è offerto di accompagnarmi in Italia. Mi ha proposto una vacanza...e io ho accettato.»

Stringo i pugni. Mi avvicino a lei di un passo, due, mi dimentico completamente della presenza di Ylenia al mio fianco, la stessa che dovrei sposare da qui a qualche mese. La mia attenzione al momento è solo per lei. 

«E chi cazzo ti ha dato il permesso di accettare?»

La guardo, e più lo faccio più la prenderei qui in questo preciso momento. Più la guardo e più la sento scivolarmi via dalle mani. 

I suoi occhi trasudano orgoglio da tutte le parti e mi fa impazzire. 

«Non avevo idea che avessi bisogno del tuo permesso per fare qualcosa, Damian. Mi sembrava di aver capito che per motivi che mi sembrano del tutto ovvi tu al momento sia impegnato a fare altro, anzi...con qualcun'altra. E poi non sono al tuo servizio. Non sono una tua proprietà.»

La soffocherei giuro. E poi la fotterei talmente tanto forte da farle rimangiare ogni singola parola. Lei appartiene a me. Rose è mia. Ma a quanto pare lei non è del mio stesso avviso e la cosa mi manda ai matti. 

«Stai giocando con il fuoco, mia piccola Rosa, mi auguro per te che tu non soffra il caldo.» le sussurro in modo tale da essere sicuro che a sentirlo sia solo lei. 

«Non devi preoccuparti per me, Damian, per quello ci pensa Dorian.»

E deve ringraziare proprio l'intervento di mio fratello se non l'ho afferrata per i capelli e sbattuta al muro con la mia bocca a reclamare la sua per sottolineare e marcare il fatto che io sono l'unico Rama con cui lei può avere a che fare. 

«Rosa, andiamo, altrimenti facciamo tardi.»

Mi volto verso Dorian come una furia. 

«Ti stai prendendo una libertà che non ti ho concesso.»

«Non hai nemmeno idea di quante libertà ti sia già preso tu.»

E automaticamente il suo sguardo cade su Ylenia. 

Non ci sto capendo più un cazzo. 

«Se solo ti azzardi a sfiorarla...»

«Se lei se lo lascerà fare sono cazzi nostri. Tu pensa a fare il cagnolino di nostro padre, che a lei ci penso io.»


YLENIA

Il cuore batte forte, ho lo stomaco sottosopra, e nelle orecchie rimbomba un suono fastidioso, a tratti assordante. 

Gli ultimi secondi si susseguono e si ripetono a rallentatore nella mia testa, di continuo. 

Ho capito subito, dalla prima volta che l'ho vista, che quella ragazza avesse un qualche legame con Damian e questo in un certo senso mi aveva consolata dal fatto che non fossi l'unica tra di noi incastrata in qualcosa che non vuole minimamente. Non che il mio futuro marito abbia qualcosa che non vada, anzi, è molto bello e attraente, e sono stata fortunata che la mia famiglia abbia cercato e scelto un'alleanza con i Rama, poiché Damian è di poco più grande di me, al contrario di quello che hanno fatto i miei zii con mia cugina quando l'hanno costretta a sposare un uomo di quarant'anni più grande di lei. 

Tuttavia Damian non è e non sarà mai Dorian. Io amo lui. Solo lui. 

Vederlo andare via con un'altra è stato molto di più che ricevere una stilettata al cuore. Ha fatto male, è un dolore che non si può spiegare ma che forse il mio futuro sposo può comprendere. 

E allora mi viene in mente che non tutto è perduto. Forse se unissimo le forze, se fossimo in due a volere altro, a desiderarlo, magari sarebbe diverso. 

E questo significa che c'è speranza. 

Aspettami, Dorian, ti prego. 




CHERISH- La mia prigione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora