DODICESIMO CAPITOLO

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ROSAAZZURRA

Il ragazzo che ho capito essere Igor continua non togliermi gli dosso.
Non mi piace questa cosa, e lui non mi provoca altro che disagio.

Ho visto Damian irrigidirsi, ma non è durato molto. All'inizio mi sono quasi illusa potesse essere geloso di me ma quando ha cominciato a parlare con Ylenia e a sorriderle la realtà mi si è spiattellata giusto davanti.

«Cameriera, per favore, puoi servirmi un'altra porzione di ostriche?»

Mi mantengo tranquilla ma avvicinarmi di nuovo a Igor non mi fa fare i salti di gioia, ecco.
Tuttavia non ho scelta.
Sento costantemente su di me gli occhi del signor Rama e in tutta franchezza non ne capisco il motivo.

«Certo, la servo subito, signore.»
«Damian, Dorian, siete proprio fortunati, noi a casa abbiamo solo vecchie decrepite a servirci. Questa qui, invece...» si riferisce a me «È un vero bocconcino...»

E per un momento mi passa per la testa l'idea di ficcargliele tutte quante in bocca le ostriche e strozzarlo ma lascio che questa immagine si disperda nella mente.

«E dimmi...» continua quando mi avvicino con il piatto tra le mani e posizionandolo davanti a lui «Ce l'hai un nome?» mi domanda in maniera lasciva prendendomi la mano.

Mi scosto in tutta fretta e un brivido mi attraversa la schiena quando sollevo lo sguardo su Damian, dall'altro lato del tavolo.

Ci manca poco e sputa sangue dagli occhi.
Ma la cosa ancora più sorprendente è che a rispondere al mio posto ci pensa Dorian.

«Si chiama RosaAzzurra. È italiana, ha ventitre anni, e no, prima che tu lo chieda, non puoi giocarci.»
«Oh, non credevo fosse una proprietà esclusiva.»
«Non lo era, prima. Ora sì.»

Sposto l'attenzione su di lui ancora più confusa di prima.

Di che accidenti sta parlando?

Da capotavola si eleva una risata di gusto. Il signor Rama guarda con un misto e stupore il secondogenito, Dorian, e sembra persino più rilassato adesso.

«Questa sì che è una novità.» dopodiché posa i suoi occhi su di me e mi congeda con un cenno della mano e io non credo di essere mai stata sollevata come in questo momento.

DAMIAN

Ha osato toccarla.
Ha osato posare le sue mani su qualcosa di mio.

Non riesco a pensare ad altro anche quando Rose è ormai uscita dal salone.

«Devi calmarti, ora...la raggiungerai dopo.» mi sussurra mio fratello per non farsi sentire da nessuno a parte me.

Capisco bene il significato dietro il gesto che ha fatto poco fa nei confronti di Rose ma soprattutto nei miei.
Non posso di certo gettare al vento tutto.
Perciò lo assecondo.

Nostro padre mi riserva uno sguardo più armonico e di gran lunga più rilassato e a me basta a capire che Dorian ha fatto centro.

Questa strana giornata si sta protraendo un po' troppo a lungo e dopo aver trascorso tutto il pomeriggio ad ascoltare stronzate lasciare la bocca di Igor e smielati complimenti da parte di Ylenia l'incontro si prolunga anche per tutta quanta la sera.

Sono esausto psicologicamente.

«Bogdan, ci tenevo a ringraziarti per la tua ospitalità di oggi.»

Mio padre sorride soddisfatto e risponde qualcosa che riesce solo nell'intento di farmi girare le palle ancora di più.

«Il piacere è stato tutto mio, Ilar. Tu e la tua famiglia siete i benvenuti qui, ancora di più dato che presto le nostre famiglie si uniranno.»

CHERISH- La mia prigione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora