CAPITOLO 14
Un mese dopo la casa è pronta, pulita e completamente sistemata.
Ed è quello che Michele ha sempre desiderato.
Non l'ha mai pensato così spesso come in quel periodo, da quando hanno visto quella casa e hanno deciso che poteva andare bene. Anzi, che è perfetta. Quando hanno iniziato a sistemarla quel pensiero è diventato un chiodo fisso.
Forse, semplicemente, era stanco di vivere solo. Certo, nell'ultimo anno ci sono stati Liam e Nicolas, ma adesso è tutto diverso.
Adesso vivono insieme.
"I vostri amici mi piacciono un sacco," esclama una sera, sedendosi sul divano e poggiando il capo sulla spalla di Liam. "E tua sorella è adorabile."
"Lo è," sorride Liam. "Ma è anche una piccola peste."
Nicolas li raggiunge con Inu in braccio, carezzandogli il pelo nero mentre il micio fa le fusa. Gli altri due sono arrotolati insieme sul tiragraffi. Yuki ha le zambette bianche intorno al collo di Kuro come se lo stesse abbracciando.
"Dovremmo allargare l'angolo per i gatti," nota, all'oscuro del discorso iniziale, sedendosi sul divano vicino a loro.
"Dovremmo prendere un altro gatto," fa Liam. "Ora la casa è più grande!"
"Tre sono già impegnativi a sufficienza. Prima o poi dovremmo toglierci il pane di bocca per darlo a loro!"
"È giusto così. È quello che fanno i genitori!"
Nicolas si volta a guardarlo. "L'hai già trovato, vero?"
Liam non ci perde neanche un istante a mentire, e annuisce con solennità. "La gatta di un collega ha partorito. Sono ancora troppo piccoli per prenderli, ma..."
Nicolas scuote il capo, mentre Michele se la ride. "Stavolta come lo chiami?" domanda fra le risate. "Elefante?"
Liam sbuffa. "Siete veramente cattivi."
Michele è così impegnato a ridere che quasi non sente la saggia risposta di Nicolas, che usa la zampa del gatto per picchiettare sulla spalla di Liam in un gesto consolatorio.
"Coraggio, coraggio. Lascia che si abituino loro dopo il trasferimento e poi pensiamo o no ad un altro, eh?"
Liam sbuffa e Michele per poco non cade dal divano. Ride così forte che Inu alza il muso lo guarda e inclina il capo come se fosse un povero pazzo.
"Posso dire che stare in mezzo ai matti ti fa tanto male, Michele?"
"Te ne dovevi accorgere un anno fa, Liam."
"Tristemente vero," annuisce quello.
Nicolas chiude gli occhi e scuote il capo, fingendosi esasperato. "Di che cosa stavate parlando, comunque?" chiede poi, curioso.
Liam sprofonda di nuovo sul divano dopo essersi allungato verso il bracciolo al lato di Michele e aver afferrato il libricino che ci aveva poggiato sopra, in corso di lettura. "Di quanto sono cretini i miei amici e adorabile mia sorella," afferma, disinteressato. "E voi non avete idea in realtà di quanto siano venuti su storti quei due."
"Al liceo non ho mai capito perché fossi loro amico," mormora Nicolas. "Mi prendevano sempre in giro. Soprattutto quello alto."
Liam sospira. "Mirko. Mi dispiace, è un coglione, ma in fondo è una brava persona. È solo che siamo cresciuti insieme. Abbiamo sempre fatto le stesse scuole, fin dalle elementari."
"Al liceo non è raro che si facciano cose di cui poi ci si pente."
"Mirko tratta così tutti. Non è un vero odio il suo," fa Liam. "Sapessi come tratta Ettore."

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Untouchable love
RomanceQuando ha iniziato il suo percorso all'università, cinque anni prima, Nicolas non pensava che sarebbe mai riuscito a convivere con qualcuno. O, per meglio dire, era certo che nessuno avrebbe potuto sopportare le sue stranezze. Non tanto il suo modo...