Capitolo 5

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CAPITOLO 5


"Liam non viene," mormora Nicolas appena mette piede in macchina, chiudendo lo sportello. Michele non sembra poi così stupito, anche se sbuffa sonoramente. "Lo sapevi?"

"Mi ha chiamato ieri sera tardi," mormora, mettendo in moto, "Ha detto che hanno avuto problemi a lavoro."

"Ah. A me l'ha detto stamattina..."

Michele scuote il capo, "Era mezzanotte, dormivi già se non ho capito male," chiarisce, dopo aver intuito la gaffe fatta. Non voleva certo che quei due, tornati a casa a sera, litigassero. "Non voleva svegliarti solo per dirtelo."

"Te l'ha detto lui?"

Michele tace per un attimo, picchietta con l'indice sul volante, poi si gira verso di lui e abbozza un sorrido, "Gliel'ho detto io. Lui voleva svegliarti. L'avresti presa meglio, se te l'avesse detto ieri notte?"

"No," brontola Nicolas.

"Vuoi tornare a casa? Per me è uguale. Non devi passare per forza il tuo tempo con me, se non vuoi."

Nicolas scuote il capo, "No, va bene. Serviva per conoscerci meglio. Liam non ci serve, tutto sommato," sorride.

Michele gli rivolge lo stesso sorriso, decisamente più tranquillo. Lo guarda con la coda dell'occhio, come se lo stesse studiando, ma si rende conto in fretta che non c'è niente che non vada. Se c'è anche solo un po' di malumore sparirà quando arriveranno a Rocoaro dove spera vivamente che la natura possa scacciare tutto il resto.

Non sembra in procinto di un attacco di panico, anche se un po' l'aveva temuto, la sera prima.

Invece forse c'è un po' di ansia, normale considerando tutto, ma nulla più.

Tutto sommato, Michele si ritiene abbastanza bravo a capire le persone a prima vista, soprattutto quando ha ben in mente il loro quadro clinico. E quello di Nicolas ce l'ha. Non sa com'è arrivato a quel punto, ma non gli serve in quel momento.

Quando lui vorrà dirglielo, Michele sarà pronto ad ascoltarlo.

Se lo farà, vorrà dire che si fida di lui. Quindi sa già che ci vorrà del tempo.

A dover essere onesto, all'inizio aveva provato a farselo dire da Liam. Non è una cosa che avrebbe dovuto fare, perché non sono fatti suoi, ma non può che essere curioso, e all'epoca non conosceva Nicolas.

Era solo una figura fumosa nella sua mente, quello che sapeva era che faceva star male Liam, che a lui pian piano aveva iniziato ad interessare sempre di più, ed in maniera seria. Ma alla fine aveva capito che non era così facile.

Che per Liam era davvero importante.

E allora aveva smesso, aveva preso quella storia sul serio, più di come aveva fatto all'inizio, aveva capito che non avrebbe mai potuto slegare quei due, e se ne era fatto una ragione.

Non era stato facile.

Aveva fatto male.

A tratti, fa male ancora, anche adesso che quel ragazzino pelle e ossa ce l'aveva davanti, pronto a fare di tutto per Liam.

Non può dire, sarebbe una bugia, che ha considerato Nicolas una brava persona fin da principio, o che ha provato empatia per lui da subito.

Non è stato così.

L'ha odiato, ce l'ha avuto con lui, anche se ha sempre saputo bene di essere lui il terzo incomodo, e non Nicolas. È lui quello che va a letto con un uomo già impegnato, in teoria.

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