Capitolo 4

134 9 3
                                    

CAPITOLO 4



Dalla cena fatta a casa loro, sono passati altri quattro giorni.

Hanno parlato del più e del meno per tutto il resto della serata, anche solo per conoscersi un po' meglio.

È difficile inquadrare una persona in una sola volta, per quanto tu possa chiedergli cosa le piace fare, vedere, leggere o ascoltare, non vuol comunque dire conoscere una persona. Infatti, Nicolas non si è concentrato molto su quelle domande.

Di sua iniziativa, dopo aver parlato un po' del lavoro che condivide, seppur con mansioni molto diverse, con Liam, Michele gli ha detto che ama viaggiare, in mancanza si accontenta di lunghe passeggiate in montagna, visto che vivono in una zona così bella.

Ha visto molti posti Michele e molti altri sogna di vederli, magari non più da solo. In quel momento, ovviamente, non possono viaggiare, non è periodo e devono lavorare, ma è stato quel discorso a convincere Nicolas a chiedergli se voleva andare a fare una passeggiata in montagna con lui, uno di quei giorni.

Michele ha detto di sì d'istinto, e in fondo a occhio esterno sembrano trovarsi abbastanza simpatici. Per lo meno, per il poco in cui si sono conosciuto in quelle ore.

E poi, anche a Nicolas piace camminare e gli piace la natura. Di solito, va a correre al limitare del bosco, e sa che anche Liam quando va in bici, ultimamente sempre meno spesso a causa dei turni in ospedale, si avventura da quelle parti, piuttosto che nella pista ciclabile in centro città.

Anche su quello hanno una buona intesa, Michele e Nicolas.

La cosa che non si aspetta quando finalmente riescono a mettersi d'accordo anche con i turni di Michele, è che dovrà andarci da solo.

All'ultimo, quella stessa mattina, Liam si avvicina con la colazione e gli mette davanti il caffè.

Ha l'espressione di qualcuno che vorrebbe essere ovunque tranne che dov'è.

"Hai mal di pancia?" gli chiede Nicolas, guardandolo.

Liam fissa il caffè, "Non berrei questo," mormora.

Nicolas annuisce, "Ha senso. Ma hai la faccia di qualcuno con la dissenteria."

A Liam scappa una risata, "O di qualcuno con un collega con l'influenza intestinale."

"Oh."

"Non posso venire. Mi ha chiamato la caposala e mi ha detto che hanno il turno scoperto."

"Ma è il tuo giorno di riposo..."

"Lo so. Ma è un'emergenza. Possiamo fare un'altra volta, tutti e tre."

Nicolas annuisce. Sì, possono fare un altro giorno, non ci sono problemi. Immagina che se vogliono provare a stare insieme tutti e tre, un modo per stare effettivamente e fisicamente insieme devono riuscire a trovarlo.

Quindi faranno un altro giorno.

"Oppure posso andare da solo."

"Sei sicuro?" dice Liam, guardandolo.

"Perché non dovrei?" anzi, tutto sommato poteva essere una cosa molto positiva che fossero solo loro due, lui e Michele, senza Liam in mezzo.

"È così complicato anche trovare un modo di vedervi quando siete solamente voi due?"

Liam tossicchia a quella domanda, grattandosi il collo, "Devo essere onesto?"

"Che domanda stupida."

"Beh, allora no. Di solito, ci vediamo di sera, a casa sua oppure in qualche bar. È facile organizzarsi quando non ti serve tutta una giornata libera. Insomma, va bene dopo che ho smontato dal pomeriggio, oppure se ho fatto la mattina. E vale anche per lui."

Untouchable loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora