Capitolo 15

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CAPITOLO 15 - EPILOGO



Da quel giorno, nessuno ha più parlato o chiesto nulla a Michele, non c'è altro da dire.

È chiaro come il sole che Michele non ne voglia parlare e, tutto sommato, non è un bell'argomento da affrontare ancora. E per ottenere cosa, in fondo?

Hanno continuato a vivere come sempre, forse ancora più uniti di prima.

E non è stato quello l'unico cambiamento, da quando si sono trasferiti lì. O, meglio, l'unico miglioramento.

Da quando vivono insieme, Nicolas lavora alla clinica veterinaria e spesso non è a casa per tutto il giorno. Sa benissimo che quei due fanno sesso solo quando lui non è in casa, turni permettendo, anche se per tutto il resto –baci sparsi ma mai sulle labbra, non ancora, carezze o abbracci- non si fanno più alcun problema.

Sa che è per lui, che hanno paura che possa reagire di nuovo in quel modo.

Che è quello il suo trauma, più di tutto il resto.

E forse è vero che non riuscirà mai più a fare l'amore come una persona normale, neanche con loro due, avrà sempre l'ombra di Lui a soffocarlo.

Nella sua testa, non riesce a vederlo come qualcosa di positivo. Per lui non è qualcosa di bello.

Anche se è cosciente che possa esserlo, per gli altri. Sa che è così.

Ne ha parlato molto con la sua psicologa, in quei mesi, anche senza fare davvero riferimento a quello che sono. Né al fatto che sono uomini.

Ormai è un limite mentale, per lui, e ha paura che non riuscirà a superarlo.

La sua dottoressa è convinta che non è così, che è migliorato tanto. Adesso riesce ad accettare che qualcuno gli si sieda accanto. E anche a toccare, anche se non con un contatto diretto pelle a pelle.

Eppure gli manca qualcosa.

Gli manca il calore che ha sentito sulla pelle quando ha toccato Michele, in spiaggia, quasi un anno prima. Il suo corpo si è ribellato, lo stomaco contorto e il panico l'ha schiacciato. Eppure l'ha sentito, quel calore che non percepiva da anni.

La pelle calda e morbida sotto i polpastrelli.

Ha provato tante volte l'istinto di farlo un'altra volta. Di sfiorare il volto di Liam, o i suoi capelli.

Non c'è mai riuscito.

Il suo corpo si è sempre ribellato.

Ma qualcosa comunque nel suo approccio è cambiato davvero. E non è la vicinanza che riesce ad avere con le persone di cui si fida.

È qualcosa che lui non sa come controllare. Sa come funziona. Sa tutto a livello teorico.

Ma nel pratico?

Non ha mai negato di fare sogni erotici, di desiderare che quella sensazione, quell'amore, fosse anche per lui. Ma in uno stato vigile e cosciente il suo corpo non ha mai reagito a nulla.

Mai.

Ma non negli ultimi tempi, non da quando vive con loro.

Perché è vero che viveva con Liam anche prima e che Michele dormiva spesso da loro, ma adesso è tutto diverso. L'atmosfera che li circonda è diversa.

E quei due, Liam e Michele, sono sempre più vicini. Non si è mai sentito escluso, tutt'altro, sono sempre attenti a lui. Ma non si azzardano a forzarlo.

Lui però li guarda. Li ha sempre guardati, amati in silenzio. Quando torna da lavoro e loro sbucano mezzi nudi dalla camera da letto per salutarlo, o quando la sera Michele si stende sul divano con la testa sulle gambe di Liam, o quando si addormentano abbracciati, la notte, una mano verso di lui ma senza osare di più. Solo in un gesto platonico.

Untouchable loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora