Capitolo 7

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⚠️⚠️NELL'ULTIMA PARTE DEL CAPITOLO CI SONO DELLE SCENE UN PO' FORTI⚠️⚠️



CAPITOLO 7

Da quando sono tornati da quella scampagnata con pernottamento imprevisto, Michele passa sempre più tempo con loro.

Se stacca la mattina, torna a casa sua, si occupa delle sue faccende, fa quello che fa di solito. Ma quando lavora di pomeriggio o quando i suoi turni combaciano con quelli di Liam, spesso torna a casa con lui, e passa da loro anche la notte.

La sera, a volte dopo una lunga giornata di lavoro si limitano a guardare un film insieme sul divano. Michele si addormenta sempre di botto, e Nicolas si chiede se sia così anche quando fa le notte o se a casa crolla proprio perché in ospedale non dorme.

Ma visto che tutto sommato succede spesso anche quando fa solo il pomeriggio, ne dubita. Deve essere uno con il sonno facile a prescindere, anche quando hanno dormito in hotel si è addormentato subito dopo aver poggiato la testa sul cuscino.

Liam non se ne è mai preoccupato, evidentemente sapeva già che Michele ha questo piccolo problema, e ogni volta si limita a coprirlo per non dargli prender freddo mentre Nicolas va a preparare del tè o a prendere una birra a seconda dell'orario che si è fatto.

Si sta abituando alla sua presenza in casa, non può dire che non sia piacevole. Michele è gentile, è divertente, aiuta, sa metterlo a suo agio.

Anche se non si fa problemi a dire quello che pensa, a dire la verità, e a volte è spiacevole, lo apprezza. Non lo tratta come un povero bambino indifeso e fragile, come a volte fa ancora Liam, anche se sa che lo fa con tutte le più buone intenzioni.

Ma è pur sempre un trattamento di favore, e forse è questo che lo rende così sereno quando è con Michele, ma non sa come comportarsi quando c'è anche Liam.

La maggior parte delle volte, sembra Liam quello che non sa che fare, che è nervoso. È così impegnato nel cercare di capire se entrambi stanno bene, se tutto va bene con tutti e due, che non fa altro che trasmettergli ansia, invece di calmarlo.

Michele, di contro, è perfettamente a suo agio sia quando sono tutti e tre che quando è solo con lui, ormai conosce la casa come se fosse sua. Si comporta come se fossero in una relazione, come dovrebbe essere.

Nicolas, a fatica, si sta impegnando al massimo per farcela, e a volte gli sembra di riuscirci, a volte di essere in alto mare. Ma ce la sta davvero mettendo tutta.

"Quindi è tutto nella norma, no?" gli dice Milo, con cui è uscito a pranzo quel giorno, per prendersi una pausa sia dalla stesura della tesi che da quella relazione a tre.

"A te sembra tutto nella norma?" domanda di rimando, dando un grosso morso alla pizza margherita che ha davanti.

"Beh... anche io ero un po' impacciato quando ho iniziato a vedermi con Teresa," mormora, un po' in imbarazzo, "Lo sai, no, abbiamo deciso di metterci insieme dopo un po' che ci vedevamo e appena l'abbiamo deciso io non sapevo più dove battere la testa."

"E adesso andate a convivere," sbuffa Nicolas, sorridendo.

"Già. Non abbiamo ancora trovato una casa, ma sì. E credo che per Liam sia lo stesso, ecco. Adesso che la situazione si è concretizzata, non sa più che fare."

Nicolas azzanna di nuovo la pizza, controlla di nuovo il cellulare per vedere l'ora, ignora momentaneamente il messaggio di Liam e poi sbuffa di nuovo, trangugiando la sua birra.

"O forse si sta pentendo."

"Non giudicare subito. L'ultima volta che l'hai fatto hai sbagliato alla grande, no?"

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