Capitolo 2

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Mine

Capitolo 2

Vorrei tanto dire che le parole di mio fratello non mi hanno toccata minimamente, che il suo nome sentito dopo un anno e mezzo non hanno scosso vecchi ricordi in me.
Ma le lacrime che scorrono sulle mie guance dicono il contrario.

~Flashback~ *

-Come hai potuto?! Come? Mi hai messa incinta e nel frattempo lavoravi per lui! L'uomo che mi ha stuprata! Che ha rovinato la mia vita!- Urlo verso la porta, le lacrime agli occhi e il petto scosso da singhiozzi e gemiti.
-Shell io non lo sapevo- Si avvicina a me.
-Zitto! Mio dio non voglio sentirti parlare- Mi giro verso mio padre -Uccidimi, uccidimi perché ormai l'unica cosa che non mi hai ancora tolto è la vita!-
Scuote la testa ghignando, il ribrezzo che ho per lui, per quel sorriso maniacale che mi somiglia tanto, cresce secondo dopo secondo.
-No no no bambina mia- Gemo, schifando quell'appellativo più dell'uomo che me lo ha dato -La morte non è una sofferenza, ma al contrario, una liberazione-

~Fine flashback~

I ricordi di quel giorno si ripercuotono nella mia mente.
Quella frase.
"La morte non è una sofferenza, ma al contrario, una liberazione".
Ancora a volte rimpiango quella morte che non mi ha donato, nonostante io ora abbia una vita più che bella, non posso non pensare al passato, al fatto che forse avrei preferito quella "liberazione" a quello che è susseguito al rimanere in vita.

Prendo un respiro profondo quando mi accorgo che il telefono mi vibra in tasca, rispondo velocemente vedendo il nome del mio datore di lavoro sullo schermo.

-Antony, dimmi- Ho sempre pensato che non fosse giusto dare del "tu" al proprio capo, ma lui me lo chiede sempre specificatamente, avendo solo 32 anni.
-Riesci a venire questa sera? È già pieno da ora e non vorrei far avere una crisi di nervi a Mattia- Ridacchio un po', per come faccia fatica con la sua cadenza americana a dire il nome del mio collega Italiano.
-Certamente, a che ora inizio?- Chiedo, alzandomi dal muretto su cui sono seduta e andando verso la mia auto.
-Il prima possibile, per piacere, naturalmente avrai gli straordinari- Entro in macchina accendendo il motore.
-Arrivo subito-

***

Dopo aver chiamato un paio di volte Harry per dirgli che sarei stata al locale per degli straordinari indosso il mio grembiule e vado dietro al bancone.
Il pomeriggio è più calmo di quanto le parole di Antony al telefono avessero potuto esprimere, ma la sera, con la musica e lo spettacolo il tutto si movimenta.

-Ciao- Sorride un ragazzo davanti a me.
-Ciao- Ricambio -Dimmi tutto- Dico preparando lo Shaker per i drink.
-Mi fai cinque Sex on the beach e me li porti a quel tavolo laggiù, per piacere?- Chiede gentilmente indicando un tavolo dietro di lui con alcuni ragazzi già abbastanza brilli.
-Certo, arrivano subito- Fa un cenno con la testa prima di dirigersi verso i suoi amici.

Mi giro verso gli alcolici, iniziando a preparare i drink.

-Mi fai un Jager Bomb?- Una voce dietro di me di distrae.
-Certo, solo un secondo, appena ho finito questi- Rispondo educatamente.

Quando mi giro la Shaker non mi cade dalle mani solo il mio corpo diventa di pietra e sono fortunata a non svenire, quando il ragazzo davanti a me tira un sorriso.

Deglutisco rumorosamente.

-Cosa ci fai qui, Niall?-

➰➰➰
*Vi avevo già anticipato che ci saranno vari flashback per spiegare la fine di The Secret.
Saranno tutti più o meno così corti, perché sono piccoli ricordi dei personaggi, lampi di memoria.
Tre storie aggiornate nel giro di un pomeriggio? Siamo sicuri che sia io?
Mmh.
Porcaaaaaaa Peppaaaaaaa che caldoooooo

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Mine||N.H. (The Secret's sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora