Capitolo 4

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Mine
Capitolo 4

Quando arrivo davanti a casa di mio fratello lui è già lì davanti.

I capelli biondi spettinati come la scorsa sera, la maglia a maniche corte nera, i jeans neri attillati nonostante il caldo e dei ray-ban neri calci sugli occhi.

-Vuoi salire?- Chiede quando mi ci ritrovo davanti.
Neanche mi sono accorta di aver camminato così velocemente, neanche dieci secondi fa ero ad almeno 25 metri da lui.
Scuoto la testa, rispondendo alla sua domanda -Camminiamo-
Annuisce.

-Sei cambiata molto- Asserisce con le mani nelle tasche.
Scuoto la testa, sbuffando una risata amara -Tu sei sempre uguale- Mormoro.
-Mi manchi tantissimo- Chiudo gli occhi, prendo un respiro profondo.

I nostri piedi toccano l'erba di un parco abbandonato, continuiamo a camminare.

-Spiegami e basta- Abbassa lo sguardo, sussurrando un "va bene".

-Appena uscito- Si corregge velocemente -evaso, di prigione non avevo un soldo, mi sentivo terribilmente in colpa a lasciar pagare tutto te. Il cibo, l'auto, i vestiti... Volevo contribuire come potevo ma per un lavoro serio e onesto servivano troppi documenti, sarebbe stato pericoloso. Davvero troppo, così ho trovato mie vecchie conoscenze e ho iniziato a lavorare per il loro capo, mi ha avvicinato subito e sono velocemente salito di livello fino a fare lavori direttamente per lui, ma non mi aveva comunque mai detto il suo nome, pensavo fosse per sicurezza, solo dopo ho capito- Fa una risatina amara calciando un sassolino con le scarpe da ginnastica.

Mi fa cenno verso terra, ci sediamo sull'erba.
Lui con la schiena contro un tronco e io di fronte a lui, inizia a giocare con qualche filo verde senza guardarmi mai negli occhi.

-Non erano un problema i soldi- Rispondo piagnucolando.
-Mi sentivo in colpa, facevi tutto tu, era un lavoro facile, in nero, ma pagato bene- Appoggia i gomiti sulle gambe, posando le mani sulla faccia -Era troppo facile, tutto troppo facile per essere normale-
-Lui quindi sapeva di me? Di noi?- Chiedo sgranando gli occhi.
Figlio di puttana.
Alza la testa di scatto -Mi credi?- Abbasso lo sguardo.
-Non lo so- Ammetto -Rispondi-
-Si, credo di si. Insomma era fin troppo amichevole, avevo appena 21 anni ed ero appena evaso di prigione, non sapeva niente di me in teoria, non ero un buon affare eppure mi ha trattato come uno dei suoi uomini migliori- Spiega scrollando le spalle.

Mi passo una mano sulla pancia scoperta, sotto il top corto, da quando ho perso il bambino, in situazioni come queste, quando sono nervosa, è un riflesso involontario.

Alzo lo sguardo su di lui, ha gli occhi puntati sui movimenti della mia mano.

-Non lo faccio di proposito- Dico, dando una spiegazione a qualcosa che non mi ha chiesto, ma che so che pensava.
-È okay, è solo strano- Alza lo sguardo, puntandolo sui miei occhi.
Annuisco.
-Devo andare adesso- Dico, alzandomi e passando le mani sul tessuto della gonna.
-Possiamo incontrarci qualche volta?- Mi giro ancora verso di lui.
-Quando tornerai in Inghilterra?- Chiedo, abbassandomi verso la borsa e prendendola.
-I ragazzi torneranno la prossima settimana, Harry mi ha dato la possibilità di rimanere da lui- Abbasso lo sguardo.
Non chiedo il perché.
-Si- Rispondo alla sua domanda di prima, anche se so che non capisce.

Aggrotta, come immaginavo, le sopracciglia.

-Si, possiamo uscire qualche volta, magari anche con Julia, Liam e Harry- Sorride, cercando di sopprimerlo mordendo si le labbra.
-Si, va bene- Annuisce.
-Niall, non ci sarà più niente tra noi, non posso riuscirci- Il suo viso si spegne completamente -Lo devi sapere. Voglio solo dimenticare, provare a crederti, trovare delle prove ma non posso tornare a quello che eravamo prima- Annuisce.
-Okay, lo capisco- 
-Ci vediamo, Niall- Stiro un sorriso.
-Ciao Shell-

Inspiro.
Espiro.
Il mio cuore sta per uscire dalla cassa toracica.

➰➰➰
Grazie per esserci sempre.
The Secret: 50,5 k :))

Mine||N.H. (The Secret's sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora