Mine
Capitolo 3Il cervello umano è composto all'incirca da cento miliardi di cellule nervose collegate fra loro da più di cento migliaia di miliardi di sinapsi. I singoli pensieri si formano a una velocità incredibilmente alta, ben prima che la mente possa esprimerli in forma verbale, eppure, vedendo lui li, proprio davanti a me, i capelli spettinati e la ricrescita castana evidente, il sorriso tirato sulle labbra e gli occhi chiari puntati nei miei quasi neri, la mia mente inevitabilmente si ferma per alcuni secondi, lasciando che la parte razionale, quella che semplicemente lo ignorerebbe, venga dimenticata nei meandri nascosti del mio cervello, e quella irrazionale, che lo spronerebbe ad avvicinarsi, emerga irrimediabilmente come una boa rossa in un mare in tempesta.
-Mishell-
Chiudo gli occhi per qualche istante, aspettando che il suono della sua voce smetta di rimbombare nella mia mente facendomi percorrere l'intero corpo da una scarica di brividi.Deglutisco rumorosamente.
-Alex puoi farmi il favore di finire questi Sex on The Beach e portarli a quel tavolo laggiù?- Chiedo al mio collega, continuando però a tenere i miei occhi fissi in quelli del biondo -Non mi sento bene, vado un attimo sul retro-
Mi slaccio il grembiule con lo stemma del NightClub dalla vita rivelando i miei pantaloncini di jeans.
Mi avvio verso l'uscita posteriore, quella che di solito usiamo noi dipendenti durante la pausa, chi per fumare una sigaretta, chi per farsi due risate.
So che mi sta seguendo, praticamente io stessa gli ho fatto capire che doveva farlo.-Mi darai la possibilità di farmi perdonare?- Chiede una volta fuori.
-No- Specifico secca -Non farò più niente per te, Niall. Lo sto facendo per me stessa, perché voglio chiudere questa storia, perché non voglio più pensarci-Flashback
La porta di quello che credo sia una scantinato, il posto in cui mio padre mi ha legata insomma, si apre di svago, pochi minuti dopo che Niall l'ha richiusa detto di se e, con mio grande sollievo, Julia, Ashton, Harry e Liam entrano con le pistole spianate.
Le loro facce sono solo lontanamente paragonabili alla mia quando vedono Niall, ma sono tutti sconvolti, anche se, per il nostro bene, si riprendono velocemente.
Julia viene verso di me, appoggia la pistola nel fodero e mi slega le mani con una coltello che teneva in bocca, prima di porgere un'arma anche a me.
Calibro 48.
Prendo mio padre da dietro, per il collo, tenendogli la pistola puntata alla tempia, il silenzio nella stanza è assordante, ma non mi interessa, neanche vedo gli occhi dei presenti puntati su di me quando mi avvicino all'orecchio dell'uomo che per me è categorizzato come il più schifoso sulla faccia della terra.
-Prega bambina, perché quanto è vero che quella puttana di tua sorella è morta, tu la seguirai dopo di me- Righia, respirando a fatica quando premo la punta incandescente della pistola contro la sua fronte.
Rido amaramente contro il suo orecchio e i brividi che lo percorrono mi fanno solo avere più fiducia in me stessa.
-La mia voce sarà l'ultima che sentirai prima di bruciare tra le fiamme dell'inferno, figlio di puttana- Sposto l'indice sopra il grilletto, prendendo un respiro profondo -Sta volta mi assicurerò che tu sia morto, quando camminerò sul tuo lurido cadavere-Il suono dello sparo mi libera da il più grande peso mai esistito nella mia vita.
Fine flashback
-Lui è morto- Gli ricordo.
-Non dimenticherai mai quello che è successo, non se non mi crederai e se non mi perdonerai- Si avvicina a me, schiudo la bocca -Tuo fratello ci è riuscito-
Mi alzo dal muretto spingendo i palmi sul suo petto.
-Mio fratello non ha perso quel bambino per colpa tua, era tuo figlio, Niall!- Urlo.
-Lo so! E sai quanto mi è dispiaciuto, non puoi rinfacciarmi una cosa del genere, io non ti ho spinto da quella sedia, ma ti ho tenuto la mano in quell'ospedale!- Grida di rimando.
-Da quel fottutissimo giorno mi sento vuota, come se qualcosa in me mancasse, come un'enorme voragine mi si scavasse dentro ogni giorno di più e questa cosa, Niall, mi sta distruggendo lentamente, ma posso fare affidamento solo su me stessa- Le lacrime sgorgano dai miei occhi, le guance bruciano e mi sento le gambe cedere.
-Puoi contare su di me- Mormora -Sei tu che tu rifiuti di farlo-
-Non puoi capire, non hai avuto un essere umano dentro di te, tu non lo hai perso- Ribadisco.
-Si invece, cazzo smettila di dirlo, ho perso quel bambino tanto quanto te e ho perso la persona che amavo, ti ho perso Shell, sia te che lui, e anche se non ero io a portarlo dentro non puoi sminuire questa cosa- Tiro su con il naso, guardandolo ancora negli occhi.-Shell, tutto bene? Se vuoi andare a casa posso dire a Antony che ti sentivi male- Mi giro di scatto verso il portone antipatico.
-No, grazie Alex, sto bene- Sorrido -Di a Mattia che fra poco lo vado ad aiutare con i drink- Annuisce, ancora leggermente pensieroso, e torna dentro, seguito da me.
-Shell- Mi chiama.
-Vai a casa, Niall- Abbasso lo sguardo.
-Non mi hai lasciato spiegare- Piagnucola.
-Vediamoci domani mattina alle 11 davanti a casa di Harry- Istruisco.Entro, chiudendo il portone dietro di me con un tonfo.
➰➰➰
Non so come sia, è scritto al mare dal telefono, è un colpo di ispirazione, giudicate voi 🔦🔌💡💡
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Mine||N.H. (The Secret's sequel)
Fanfiction"-Credevo di averti persa- -Non me ne andrò mai-" Sequel di "The Secret||Niall Horan" Dalla scrittrice di "Now Dance With Me", "Different".