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La sveglia riesumò Alice da un sonno profondo e senza sogni. Era la prima volta che riusciva a dormire bene, da quando Moriarty le aveva sparato, e avrebbe tanto voluto girarsi sull'altro fianco e continuare a farlo per altre ore.

Ma aveva un caso da risolvere.

Prima di uscire dalla sua cella controllò se Sherlock le avesse inviato qualche suggerimento, ma non trovò risposta al suo messaggio della sera prima.

Dovrò arrangiarmi, si disse.

La prima faccenda che voleva chiarire era se Suor Elena avesse incontrato qualcun altro tra le dieci e le undici, ossia dopo che Suor Bettina l'aveva riaccompagnata nella sua camera e prima del suo decesso. Era improbabile che fosse rimasta per un'ora a piangere nella cella, ma non impossibile.

Alice si preparò lentamente, distratta da quei pensieri, a malapena accorgendosi delle consorelle che le davano il buongiorno. Era davvero indecisa su come affrontare la giornata finché, mentre era con le altre in cappella per la preghiera del mattino, le tornò in mente qualcosa.

Suor Elena lasciava spesso il convento di notte per andare da Harrison, ricordò. Lo aveva detto Suor Magdalena a Baker Street. E se in quel frangente, tra le dieci e le undici, fosse andata da lui? Aveva appena scoperto che la signora Gibbson era incinta. Probabilmente voleva affrontare subito la questione.

Alice attese che i canti e le preghiere terminassero, poi prese da parte Suor Magdalena.

«Mi serve un'informazione» le disse.

La novizia sembrava preoccupata.

«Devo sapere dove abitano i Gibbson» continuò Alice. Avrebbe potuto scrivere al detective per farsi dare l'indirizzo, ma prima voleva tentare quest'altra via.

«Io non ho idea di dove vivano» disse la suora con rammarico.

«Chi potrebbe saperlo?»

«Forse Suor Gloria, o la Madre Superiora.»

Alice si fece pensierosa e la novizia guardò il pavimento piastrellato della cappella.

«D'accordo, mi farò venire in mente qualcosa. Grazie lo stesso.»

Suor Magdalena era inquieta. «Cos'hai in mente?»

Alice strinse le spalle. «Non mi è rimasto che fare qualche domanda al signor Gibbson. Per ora penso sia l'unico che potrebbe sciogliere il groviglio di indizi che ho.»

«Ma... il signor Holmes non sta lavorando al caso con te?»

Il signor Holmes si è solo premurato di farmi bubusettete in piena notte!

«Lui sta, ehm... seguendo un'altra pista. Credo.»

Suor Magdalena non sembrò affatto contenta di quella risposta. Come darle torto: lei aveva ingaggiato il più brillante investigatore d'Inghilterra, non una spia licenziata dall'MI6 per inettitudine.

«Non preoccuparti» le disse Alice. «Farò chiarezza sulle circostanze della morte di Suor Elena.»

Non era certa di averla convinta, ma quantomeno l'aveva momentaneamente tranquillizzata.

Uscirono insieme dalla cappella e ognuna prese una direzione diversa per compiere i propri doveri giornalieri. Ora Alice doveva scoprire dove abitasse Harrison Gibbson e trovare una scusa plausibile per uscire dal convento e raggiungerlo.

Stava attraversando il chiostro per raggiungere l'orto quando si sentì chiamare. Si voltò e vide una trafelata Suor Bettina raggiungerla a passo celere.

SHERLOCK - Il caso Alice HollandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora