5 - L'incontro

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«Ti sei svegliato finalmente!» esclamò Hana vedendo piacevolmente la figura del figlio avvicinarsi al tavolo per consumare la colazione, come se ne avesse mai fatta una.

Clarence si sedette al tavolo salutando la madre con un piccolo bacio sulla guancia, di tutta risposta lei lo respinse. Era l'ennesima prova che Clarence donava ma Non erano passati nemmeno due giorni da quando Gabil era ufficialmente entrato a far parte della famiglia Buster e di sicuro è superfluo dire che egli fosse il preferito di tutti: Curter tornava prima da lavoro e Hana preparava sempre i piatti più prelibati da servire ed era sempre estremamente gentile.

Strano, Igon non è tornato ieri fu il primo pensiero di Clarence al suo risveglio.

Si era svegliato in modo brusco, era in dormiveglia da qualche ora, ma pensava solo a quanto il materasso sotto di lui fosse morbido e il piumone caldo, di quanto avrebbe pagato miliardi pur di rimanere a dormire, sebbene sapesse di doversi alzare; eppure, la sola idea di dover poggiare anche solo per un istante il piede sul pavimento freddo, causava una scossa non molto piacevole che gli attraversava tutto il corpo.

Neanche a lui era chiaro il giro di pensieri e i collegamenti che il suo cervello aveva fatto, eppure – forse percependo il calore del piumone come un desiderato ma mai ottenuto abbraccio dei familiari – si ricordò come suo fratello non fosse tornato la sera precedente.

In un'altra situazione non si sarebbe preoccupato più di tanto, Igon rimaneva spesso a lavoro fino a tardi, tornava a notte fonda o a volte addirittura nella tarda mattinata del giorno seguente; talvolta, non tornava neppure e il rumore delle sue chiavi che entravano nella serratura della porta disturbavano il sonno notturno, ma sapeva che non avrebbe tardato dato l'ingresso di Gabil nelle loro vite. Era strano da credere, ma le loro esistenze dipendevano da quel piccolo esserino... ed erano passati solo due giorni.

Con le attenzioni completamente rivolte al bambino, Clarence aveva ottenuto del tempo per riflettere... non che solitamente qualcuno prestasse attenzione alla sua presenza. Si chiedeva se, quando lui era piccolo, i suoi genitori e suo fratello gli avessero rivolto le stesse attenzioni che rivolgevano a Gabil; la sua memoria, per quanto si sforzasse, non riusciva a trovare nessun ricordo relativo all'affetto.

Non voleva ammetterlo, ma nel profondo del suo cuore detestava quel bambino. Non era nemmeno suo fratello di sangue, eppure, nonostante questo, riceveva più amore e attenzioni di quante non ne avesse mai avute lui, come se improvvisamente avesse lanciato un potente sortilegio che aveva fatto perdere il lume della ragione ai suoi cari.

Non riusciva a sopportarlo.

Era più forte di lui. Egli era un'ottima persona, talentuosa e matura, di cui fidarsi e di sicuro fedele, pronto a dare e a ricevere amore, pronto a mettere la vita degli altri prima della sua, ma di fronte a quel microbo, le sue emozioni, che per anni aveva tenuto serrate dentro di sé, uscivano allo scoperto desiderando solo la scomparsa dei troppi e irrequieti cambiamenti. Lui era geloso di Gabil, era geloso di un bambino! Non era il colmo? Era invidioso del tesoro che il bambino possedeva: un'infanzia.

Pur di scacciare quel pensiero, diede un forte pugno al muro alla sua destra, un pugno dopo l'altro finché, senza riuscire a controllarsi, con le nocche bianche e doloranti e dei superficiali lividi sul dorso, cominciò a piangere lacrime di rabbia... non poteva permettersi uno sfogo, non poteva.

Premette le sue mani contro la testa, le tempie vennero strette tra loro e la vena che gli attraversava la fronte nei momenti di contrazione dei muscoli facciali sembrava scoppiare.

Non era il momento di farsi prendere dai sentimenti, non era tempo di dar vita alle sue emozioni. Ciò che provava doveva rimanere dentro di lui, l'ultima cosa che voleva era ricevere pietà o che gli altri provassero pena. Doveva dare l'esempio, quello che nessuno aveva mai dato a lui: esprimere le proprie emozioni rende deboli.

La Vendetta dello SpecialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora