I giorni passavano e altri abitanti di Middletown perivano, cadevano a uno a uno come mosche.
Nessuno poteva stare tranquillo: da un momento all'altro, lo Speciale o un suo scagnozzo sarebbe potuto spuntare dall'angolo buio del ripostiglio con la porta socchiusa come credevano i bambini.
Qualcuno a Rinata era pessimista: non si fidavano più del Talismano, Marcus compreso. Aveva visto lo sguardo pieno d'odio con il quale Janet aveva fissato lo Speciale dopo aver impiccato l'uomo. Era visibilmente contrariata, aveva capito e si stava ribellando.
Marcus non sapeva come continuare, quali decisioni prendere. Continuava a camminare avanti e indietro per tutta Rinata sperando in un'illuminazione.
La profezia si sta avverando, non possiamo sottrarci.
Lui, che tanto si vantava di conoscere ogni scrittura e profezia, avendo davanti agli occhi l'attuazione della stessa, non sapeva come reagire.
Il messaggio era chiaro: il Talismano avrebbe tradito lo Speciale e l'anima impazzita avrebbe dato origine alla successiva vendetta.
Marcus non aveva pensato al primo dettaglio: il Talismano avrebbe tradito lo Speciale. Era passato alla riscossa potenziando l'anima impazzita prima ancora di capire che essa sarebbe servita solo nella vendetta successiva.
È chiaro, ci sarà una prossima vendetta, abbiamo perso.
«No.» disse una voce infantile ma ferma alle sue spalle come se l'avesse letto nel pensiero.
Marcus si voltò e vide, in piedi, davanti a sé, un bambino, alto poco più della metà del suo possente corpo, con la carnagione pallida coperta di venature e i capelli neri come la pece, teneva le gambe leggermente divaricate e i pugni stretti a sottolineare la sua serietà e autorità.
Lo sguardo di Marcus dimostrava terrore e sorpresa nel vedere davanti a sé proprio quel bambino.
«Supremo Speciale.» pronunciò con voce grave inginocchiandosi al cospetto dell'essere e chinando il capo in segno di sottomissione.
«Alzati, rinato.»
«Come desidera.»
«Non intendo cessare qui la mia vendetta, Patron, che sia chiaro.»
«Ma, egregio, ragioni! Si sta avverando la profezia! Abbiamo recuperato l'anima impazzita e il Talismano la sta abbandonando!»
«E con ciò? Se gli inferiori come il Talismano mi abbandonano, questo va solo a scapito loro. Non ho bisogno di una ragazzetta suicida per lavorare. Il suo compito si ferma all'autodistruggersi tenendo il conto delle vittime, azione che continuerà a compiere nonostante il suo tradimento per aiutare gli altri tre. È di loro che ci dobbiamo preoccupare, non di Janet. Le ricordo, Patron, che tra loro c'è il Prescelto.»
«Ma, mio signore...» cercava ancora di persuaderlo, ma senza successo.
«Taci! Sono felice che il talismano ci abbia voltato le spalle, sarà molto più divertente radere al suolo questo orrendo e peccaminoso paesino. La profezia non parla della mia sconfitta, Patron, ma della prossima vendetta e nessuno mi obbliga a svolgerla qui a Middletown. Io sterminerò Middletown prima di morire, per poi passare a Lussville con il prossimo genocidio. Non mi servirà l'aiuto di nessuno. Se vuoi fare qualcosa di intelligente per renderti veramente utile, inizia con il licenziare i tuoi parenti High dalla prossima zona d'interesse.» il tono dello Speciale era deciso e maturo, ma nei suoi occhi si intravedeva ancora un luccichio eccitato tipico del bambino che in realtà era.
«Ma, mio signore! Mio fratello e i suoi figli sono già in posizione pronti a intervenire!»
«Fidati di me, Patron. Non ci serviranno.»
Marcus sembrava ancora incerto, allora Gabil lo fece chinare sussurrandogli qualcosa all'orecchio: il suo piano per la riuscita del suo intento.
«In questo caso, sua eccellenza, sarà fatto.» concluse il Patron.
Lo Speciale rimase fermo guardando quella splendida città.
Quale magnifico spettacolo si palesava davanti ai suoi occhi: morte, tortura, putrefazione e ancora morte. Non era forse un sogno? Le anime, finalmente, potevano vendicarsi, sebbene non tutte lo meritassero, il Talismano per primo. Aveva avuto un ruolo privilegiato, un ruolo importantissimo per la vendetta; eppure, si era ribellata. Perché? Perché anche lei, anima giusta, suicida amante della vita e consacrata a Rinata, era caduta nel peccato, aveva avuto vita troppo breve per sperimentarlo, ma in morte ha avuto la sua rivincita: è stata rapita dall'amore, il peccato più grave, la macchia più indelebile.
Non era l'unica a essersi comportata da ingrata: rimanendo in famiglia, anche Samantha, fuggita prima della fine di Detelville, era caduta nel peccato nel rivedere il suo amato terreno.
Entrambe, oltre ad aver peccato d'amore per i loro sentimenti rivolti ai terreni, peccavano di amore verso loro padre: non erano neanche in grado di gioire perché i rinati avevano portato via dalla loro casa un alcolista e un drogato.
Erano ingrate, ecco tutto. In quanto tali, meritavano una punizione, ogni cosa sarebbe andata secondo i piani.
«Il nostro compito è quello di punire chi ha peccato, Patron.» si rivolse Gabil a Marcus High. «Apportiamo le modifiche al più presto»
«Cosa pensa di fare, mio signore?»
«La tortura, Patron.» rispose fissando intensamente Samantha Lil poco distante da loro. «E poi, abbiamo il pentacolo dalla nostra parte... è arrivato il momento di sperimentarne il potere.»
Se non posso vincere, almeno, non perderò.
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La Vendetta dello Speciale
HorrorUna vecchia e antica leggenda narra che un giorno, esattamente dieci anni dopo la sua morte, un bambino sarebbe per sempre rinato e avrebbe compiuto la sua vendetta contro la crudeltà del genere umano. Il suo nome? Lo Speciale, l'ultimo Speciale. Ne...