OLTRE I LIMITI

14.

Mi trovavo davanti allo specchio della mia stanza, osservando il riflesso che mi restituiva un volto un po' stanco, ma determinato. Avevo deciso di uscire questa sera con Ben, aveva sempre avuto una cotta per me a detta di Giulia. In verità lo sapevo, anche se avevo sempre fatto finta di nulla e proprio per questo non volevo nessuna conferma. Dopo tutto quello che era successo con Nathan, sentivo il bisogno di un po' di normalità e di compagnia sincera.

Mi preparai con cura, scegliendo un abito semplice ma carino, qualcosa che mi facesse sentire a mio agio, sistemai anche i miei lunghi capelli con una piega mossa, la solita.
Il pensiero di Nathan continuava a tormentarmi, il ricordo dei suoi baci, del suo sguardo intenso e di quella notte nel pub. Avevo scoperto troppo tardi che era il mio professore, e ora tutto era diventato complicato.

Con un sospiro, presi la borsa e uscii di casa, cercando di scacciare i pensieri. Avevo bisogno di concentrarmi su me stessa e su ciò che era importante per il mio futuro. Arrivata al pub, il locale in cui avevo passato una notte indimenticabile con Nathan, mi sentii sopraffatta dai ricordi. Mi fermai un momento fuori dalla porta, respirando profondamente, poi entrai.

Ben era già lì, seduto a un tavolo vicino al bancone, con un sorriso caloroso che mi accolse. Mi fece cenno di avvicinarmi e, per un istante, mi sentii sollevata dalla sua presenza amichevole.

«Ciao, Emily!» disse Ben, alzandosi per salutarmi. «È bello vederti.»

«Ciao, Ben!» risposi, sorridendo sinceramente. «Anche per me è bello vederti.»

Ci sedemmo e ordinammo da bere. La serata iniziò lentamente, ma con il passare del tempo, mi resi conto di quanto mi sentissi a mio agio con Ben.

«Come stanno andando le lezioni?» chiese Ben, sorseggiando la sua birra.

«Abbastanza bene,» risposi, «Ho un sacco di lavoro, ma cerco di gestirlo nel miglior modo possibile.»
In realtà, le lezioni erano un turbinio di confusione e incertezze. Ogni volta che entravo in aula, mi sentivo sopraffatta dai ricordi di Nathan, cercando di mascherare il tumulto interiore con una facciata di compostezza. Era difficile mantenere la concentrazione quando il passato continuava a riemergere inaspettatamente.

«Sai, Emily,» disse Ben, guardandomi negli occhi, «ho sempre pensato che tu fossi incredibile. Non solo per la tua intelligenza, ma anche per la tua forza e il tuo coraggio.»

Sentii il mio viso arrossire leggermente sotto il suo sguardo intenso. Ben aveva questa capacità di farmi sentire speciale, di ricordarmi il mio valore anche quando tutto sembrava andare storto.

Mentre riflettevo sulle sue parole, notai un cambiamento nella sua espressione. Ben abbassò lo sguardo per un momento, poi tornò a fissarmi con un'espressione seria. Il mio cuore iniziò a battere più forte, intuendo che stava per dire qualcosa di importante. Cercai di prepararmi mentalmente, ma la tensione nell'aria era palpabile.

«Emily, c'è una cosa che devo dirti da tanto tempo e questa sera vorrei farlo subito.»
La sua voce era ferma, ma carica di emozione. Sentii un nodo formarsi in gola mentre una parte di me si chiedeva se fossi pronta ad ascoltare ciò che aveva da dire. E se le sue parole avessero cambiato tutto tra noi? E se la nostra amicizia non fosse stata più la stessa?

Il mio cuore iniziò a battere più forte. Sapevo cosa stava per dire, e una parte di me voleva fermarlo, ma l'altra parte era curiosa di sapere come si sarebbe svolta la conversazione.

«Ben, non devi sentirti obbligato...» iniziai, ma lui mi interruppe gentilmente.

«No, Emily. Devo farlo,» disse, la sua voce era ferma ma carica di emozione. «Da quando ti conosco, ho sempre provato qualcosa di più di una semplice amicizia per te. Sei speciale per me, e non riesco a tenere nascosti i miei sentimenti ancora per molto.»