🌷🌼it's me, hi. I'm the problem it's me🌼🌷

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Rose

È facile stare insieme quando
va tutto bene.
Il difficile è quando
si devono superare
le montagne, fa freddo e tira vento.
Allora, forse,
per trovare calore,
uno si deve fare un poco più vicino.

~Maurizio De Giovanni

William era davanti alla porta di casa mia per chissà quale motivo.

《Ciao.》Esalò lui, sembrava più gentile del solito quasi... supplicante.
《Ciao.》
《Devo chiederti un favore- sospirò e poi parlò- puoi ospitarmi a casa tua per qualche giorno?》Chiese William.
Cosa si è bevuto in queste tre ore che non ci siamo visti?
《Ma sei matto!》Sghignazai, pensavo fosse uno scherzo o almeno lo speravo.

《Cosa c'è da ridere sono serio. Se mi fai entrare ti spiegherò tutto.》
Ci pensai un'attimo ma la voce di mia mamma gridò
《Chi è Rose? Se è il postino fagli mettere il pacco davanti alla porta ok?》
《Certo mamma, è il postino.》Le gridai dall'altra parte della casa mentre facevo segno di entrare a William.

《Rose! Dove hai messo la piastra!!》Sbottò come un leone inferocito mia sorella.
《È nel bagno Rachel!》Esclamai spazientita. Quella peste non smette di rubarmi gli "aggeggi"per il capelli, così li chiamava mia madre, i cosmetici e i vestiti.

Quando quel diavolo si calmò cominciai a dare le istruzioni a William che mi guardava cercando di trattenere le risate. Figura di merda giornaliera fatta.

《Allora sali le scale, a destra c'è la mia camera. Ora ti do la chiave tu chiuditi dentro e apri solo a me.》Bisbigliai.
《Come faccio a capire se sei te quella che vuole entrare?》

Stavolta il ragazzo dagli occhi celesti non fece una domanda così stupida, ma io ho sempre una soluzione. O almeno così dice Kata.

《Io non busserò, sarebbe strano bussare a una camera vuota, ma quando sarò davanti alla porta dirò la una parola che solo noi possiamo sapere.》
《Una parola magica? Cosa siamo bambini di due anni?》Cercò di  ironizzare William.
《Se vuoi posso sbatterti fuori di casa e vederti girare in uno dei centri commerciali mentre andrò a comprare da Gucci e Prada.》Lo presi in giro.

Non avrei sbattuto nessuno fuori di casa, nemmeno il mio peggiore nemico... quindi William.

Ci fu un silenzio imbarazzante che proprio non serviva a nulla, ma fortunatamente il ragazzo che avevo davanti lo spezzò dicendo
《Giardino.》
《Come scusa?》Chiesi visibilmente confusa. Ora che intendeva.
《La parola magica. Giardino.》
《Oh sì bhe ok.》
Mi girai di scatto e per poco non caddì a terra. William era un centimetro dal mio viso e i suoi pettorali che si abbassava e alzavano a intermittenza non aiutarono a ristabilire la lontananza.

《Corri su. Veloce.》Dissi dandogli la chiave per la mia camera.
《Sì signor Tulipano.》Scherzò William e per la prima volta mi fece ridere.

Dopo qualche ora mia mamma mi chiamò per cena.
《Rose, vieni a mangiare! Rachel metti via gli aggeggi per i capelli di Rose e vieni anche tu!》Strillò nostra madre.

Arrivai in cucina e mi accomodai a tavola. Oggi avevamo ordinato la pizza, lo facciamo sempre una volta a settimana per staccare dal caviale e cose simili.

Mi ricordai solo alla penultima fetta che in camera mia c'era William che di certo non potevo far morire di fame, quindi finsi di ricordarmi solo ora di avere domani un'interrogazione di scienze e che avrei mangiato la pizza mentre studiavo. Mia madre annuì distratta mentre Rachel le parlava del suo nuovo fidanzato, quello di questa settimana.

Salì in fretta le scale.

Stavo per mettermi a ridere come un psicopatica davanti alla porta di camera mia perché dovevo dire la parola in codice.
《Giardino.》
La porta si aprì silenziosamente e davanti mi trovai William che mi sovrastata con la sua altezza imponente. Notai solo quando entrai in camera che non aveva indosso la maglietta e quasi immpallidì. Se mia madre lo trovasse qui senza maglia chissà cosa penserebbe.

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