🌻🪷I can do It with a broken heart🪷🌻

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Jacob

We know esacty
what we doing
~Taylor Swift

In questo capitolo ci sarà dello spicy

È da due fottutissime settimane che penso solo a quel bacio e mi dispiace aver ingannato Oliver, ma non provo nulla.

Ammetto che ero molto indeciso se mi piaceva o no, ma il tempo mi fornito una risposta: No.

Non volevo rovinare la nostra amicizia. È tutta colpa mia! Avrei dovuto fermare il contatto non approfondirlo e approfittare di lui.

Sono un rincoglionito!

<<Aia! Cretina!>> Esordí mio fratello contro quella piccola peste delle mie sorellina. Si staranno a picchiando come al solito.
Al suono della loro voce rotai gli occhi all'insú, ma la mia bocca si piegò in un sorrisino.
Qualcuno bussò alla mia porta forte e con evidente panico così mi precipetai ad aprire.
<<Jacob! Fammi entrare!>>
Sbuffai e spalancai la porta. Quello bastò come risposta e lui corse dentro nemmeno fosse inseguito da un predatore feroce. Ora che ci penso mia sorella è peggio di un'animale che ti vuole mangiare.

<<Jacob se non mi fai entrare ti prendo a calci in culo!>> Strillò mia sorella.
<<Vediamo se ci riesci!>> Controbbatei.
Non avrei dovuto farlo perché per poco non buttó giù la porta.

Cazzo! Quella ragazzina deve fare boxe! Porterebbe a casa un bel po' di soldi.
Quando finalmente aprí un minuscolo spiraglio vidi i capelli spettinati e biondi come il grano di Olivia con una grande chiazza rosa in testa: Bubblegum.
Cazzo mio fratello voleva tentare la morte oggi!

Riportai la mia attenzione su mia sorella che stava scalpitando all'uscio della porta.
<<Apri!>> Gridò nuovamente.
<<Chiudi!>> Controbatté il ragazzino ormai spaventatissimo che si era nascosto dietro al mio letto.
<<Vedetevela voi.>> Esordí e uscì dalla camera chiudendo la porta, ma non a chiave.

Numero uno dei miei fallimenti: fare cagare come fratello.
Potrei migliorare, ma ormai la lista è così lunga che ci metterei la mia intera vita a tappare le cazzate e i fallimenti. Per ora però a uno devo occuparmi per forza: Aver usato Oliver e ora sono pronto a spiegargli tutto.

Arrivai alla porta di casa mia e prima di varcarla ricevetti una chiamata. Presi il telefono, lessi il nome di Oliver e ignorai la chiamata. Se vuole parlare può farlo quando arrivo. Faccia a faccia è più efficace.

Mi diressi verso la macchina e il cellulare trillò ancora, ma stavolta il nome sullo schermo è diverso: Rose.
<<Rose! Ciao.>>
<<Cazzo ma ti muovi! Questo piange che sembra una fontana!>> Mi aggredì lei. Avevo capito che quel questo si riferisse a Oliver, ma decisi di fare il finto tonto.
<<Questo chi?>>
<<Oliver, deficiente!>> Gridò così forte che dovetti spostare il telefono dall'orecchio.
<<Oh bhe... sì sto arrivando.>>
<<Sarà meglio!>> Gridò nuovamente. Poi addolcí io tono e mi disse <<Non ce la faccio più a mangiare gelato!>>
<<Arrivo.>> Confermai ancora una volta.

Salí in auto e mi misi alla guida. Una cosa positiva c'è perché le note di Paradise City dei Guns n' Roses mi investirono le orecchie.

Nemmeno mi accorsi che avevo sorpassato di qualche case quella di Oliver così parcheggiai e feci un tratto di strada a piedi. Non me la ricordavo così bella.

È una casa con una piscina in bella vista. Se la può permettere perché anche se New York è inquinata lui non abita come me nell'East Side, ma in un luogo più tranquillo.

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