19:19 - Devi essere più paziente(ANNO 2022-2023)

3 0 0
                                    

AVVISO DALL'AUTRICE!!!

IN QUESTO CAPITOLO CI SONO DEI TW SULL'AUTOLESIONISMO / SUICIDIO.

Era iniziato tutto così, con un semplicissimo graffio sul braccio sinistro, e mai mi sarei aspettata di usare nuovi sistemi per farmi del male.

Ho iniziato perché sentivo un forte dolore dentro di me e quei graffi mi facevano in un certo senso bene, perché il dolore fisico rispetto a quello mentale lo trovavo tollerabile.

Ora come ora mi ritrovo alle spalle sette ricoveri tra ospedali e cliniche, in ospedale mi sentivo bene perché non sentivo dolore, perché venivo sedata, anche se i miei genitori mi raccontavano che ogni giorno venivano a trovarmi ma io non ricordo nulla.

Mi dicevano che mi facevano camminare ma ribadisco non ricordo nulla, l'unica cosa che ricordo è che mi hanno dovuta legare perché volevo morire; a dire la verità anche questo aneddoto non me lo ricordo bene, ricordo solo che mi sono svegliata e mi sono ritrovata così. Era brutto rimanere legata perché non potevo fare nulla.

Poi dopo due settimane di ospedale mi hanno trasferita in clinica.

La prima settimana non potevo avere permessi per uscire e andare a casa, i primi giorni non me li ricordo, poi ho iniziato ad essere più lucida, ma le attività non le volevo fare perché avevo l'ansia sociale e non ci riuscivo, e neanche le sedute con la psicologa non ci riuscivo, ci stavo solo cinque minuti.

Per questo ora mi aspetta un altro ricovero di un mese sempre in clinica.

L'autolesionismo è una brutta bestia perché sai quando inizi

ma non sai quando finisci.

L' autolesionismo è un tormento, non ti lascia in pace un'attimo.

Solo un taglio,

solo un graffio.

Mi chiedevano: "cos'è quel segno?"

Rispondevo: "era solo il gatto."

Solo un'altra scusa.

Solo un'altra bugia.

Mi chiedevano: "cosa sono tutti quei bracciali?"

Rispondevo: "solo moda, perché?"

Solo una lacrima.

Solo un urlo.

Mi chiedevano: "perché piangi?"

Rispondevo: "solo un brutto sogno."

Ma purtroppo non è solo un taglio, o una

lacrima o una bugia.

È sempre "solo un altro", fino alla morte.

Ho smesso di tagliarmi ma non c'è un

giorno in cui non penso di farlo.

Soffrivo troppo ma fuori faceva

meno male, avevo la necessità di

tagliarmi perché volevo sentirmi reale.

Nel periodo di novembre del 2022 avevo

il mio primo esame all'università,

ero agitatissima, avevo paura di fallire.

Non uscivo di casa, stavo tutti i giorni

a studiare, studiavo dodici ore al giorno

e a volte mi dimenticavo anche di mangiare.

Le mie giornate le organizzavo solo a studiare e basta,

non mi davo neanche il tempo per scrivere

e di fare quello che mi piace fare.

Il giorno dell'esame sono stata bocciata, e nella mia testa è scattato un qualcosa che mi ha fatto stare male.

La mia testa mi diceva che mi dovevo punire, facendo del male al mio corpo.

Mi facevo del male, perché era l'unica cosa che avevo in mente per punirmi e per capire che dovevo solo essere promossa all'esame.

Poi decisi di mollare l'università dopo quell'esame, perché capii che non faceva per me studiare.

Per colpa dello studio sono entrata in un tunnel bruttissimo ovvero quello dell'autolesionismo.

Quel giorno chiesi alla mia amica di accompagnarmi in ospedale perché non stavo bene psicologicamente,

avevo brutti pensieri per la testa e volevo chiedere aiuto.

Lì in ospedale mi hanno fatto entrare subito e mi hanno messo il braccialetto dove c'era scritto che ero un codice rosso, poi mi avevano fatto tutti gli accertamenti e avevo parlato con la psichiatra che mi voleva ricoverare ma io avevo paura di affrontare tutto questo. C'era un'emergenza, io stavo chiedendo aiuto perché non riuscivo più a sopportare tutto questo dolore.

In quel momento ero tanto agitata, poi la psichiatra dato che aveva visto che ero molto tesa mi fece fare un'iniezione di Tavor e da quel momento non avevo capito più nulla. I miei genitori mi hanno riportata a casa e io mi sono risvegliata nel mio letto di casa e mi sono domandata come sono arrivata lì perché con quel farmaco che mi hanno dato non ero cosciente di nulla. 

La Rinascita Where stories live. Discover now