Ingenua, stronza ed egoista.

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Sciolsi l'abbraccio e mi alzai dalle sue gambe, restammo in silenzio. Non potevo stare con lui, almeno non ora visto che già stavo facendo pace con Frank, non potevo perderlo proprio ora. Mi guardò perplesso, "a cosa stai pensando?" mi domandò.
"Io... Facciamo finta che non è successo niente"
"Questo lo so bambolina..."
Lo guardai e ci restai male, prima faceva il ragazzo dolce e poi di nuovo lo stronzo, ma era meglio così per me.
"Bene" dissi alzandomi.
"Bambolina..."
Lo interruppi, "non chiamarmi così" quasi gridai, e subito mi sentì in colpa.
"Bambolina, non ti scaldare così se hai ceduto..."
Mi alzai dal divano, chiusi gli occhi e respirai profondamente. Ero stata una stupida e ingenua a baciarlo, strinsi i pugni. Non dovevo più cedere, così andai fuori nel prato a prendere un pò d'aria. Ma che avevo fatto? Mi aveva baciata pur sapendo che stavo con Frank... Bleh non ci volevo nemmeno pensare... Sentì alle mie spalle la porta aprirsi e sospirai...
"Senti non mi interessa..." mi girai, ed era Harry.
"Oh mi scusi Harry lo scambiata per suo figlio" diventati tutta rossa.
"Non ti preoccupare Sara.." sorrise, si mise seduto accanto a me, "comunque volevo salutarti, mi ha fatto piacere conoscerti.."
Sorrisi, qualsiasi uomo molto più grande di me, se si sarebbe seduto accanto a me, mi sorrideva e mi parlava gentilmente avrei subito pensato che era un pedofilo pervettito che cercava di attirare le ragazzine, ma invece da lui no. Si notava nei suoi occhi che era molto sincero, una persona coerente e cordiale tutto l'opposto di suo figlio.
"È stato un piacere anche per me Harry" gli strinsi la mano.
Ci alzammo insieme ed entrammo a raggiungere gli altri. Notai che mamma e Marco parlvano animatamente, e questo mi creava un leggero fastidio, sapevo che a mamma gli stava simpatico anche perché Marco era bello, ma si notava che stava prendendo per il culo mia madre. Parlava come un gentiluomo e questo mi dava ancor più di fastidio, non poteva flertare con mia madre soprattutto se la madre è la mia. Harry si unì alla conversazione e cercai di capire il senso.
"Per ma va bene signora..."
"Oh chiamami Roberta" disse con occhi dolci.
"Bene, è ora il momento di andare figliolo!" gli cinse una spalla, "grazie per averci invitato a pranzo..."
"Oh ed era tutto buono" intervenne Marco.
A mamma le diventarono gli occhi lucidi, oh mamma era da tanto che non riceveva un complimento da un uomo.
"Non ce di che. Venite quando volete la porta è sempre aperta per voi due."
Annuirono e Marco mi fece l'occhiolino senza alcun motivo. È pazzo...
Harry prese la mano di mamma e gliela baciò, lei restò intontita da quel gesto, non me l'aspettavo.
"Ci vediamo al lavoro Roberta Smith!"
"A domani Harry Stuart"
Ah ah ah scoperto il suo cognome.
Mamma gli fece uno di quei sorrisi magnifici e lui un sorriso da sogno, erano al centro del mondo forse non si erano nemmeno accorti che tutti noi li guardavamo, erano molto presi l'uno dell'altra e vedevo mia mamma felice finalmente e ad Harry notavo nei suoi occhi che era innamorato, la guardava in modo diverso. Erano molto carini insieme. Guardai Marco e aveva il viso tranquillo quasi in pace guardando suo padre felice. Si avviarono tutte e due all'uscita e quando nella stanza rimanemmo solo io, nonna e Marco mi sentì in imbarazzo. Se solo sapesse nonna cosa avevo fatto con Marco mi poteva rinnegare come nipote. Marco mi guardò "cosa stai pensando?" mi domandò. La domanda mi sorprese ma non solo, anche dal tono di voce che era più acuta e seria.
"Ehm.. A niente.." tagliati corto, "vieni ti accompagno!"
"Arrivederci signora Smith!" salutò nonna.
"Ciao giovanotto" si strinsero la mano.
Lo accompagnai alla porta e mamma ed Harry si salutavano animatamente.
"Beh ci si vede.." dissi.
"Ciao bambolina" sussurrò. Alzai gli occhi. Fastidioso.
Quando se ne andarono ero così tentata a torturare mamma con delle domande che per un pò la lasciai libera. E nel frattempo mandai un messaggio a Jey.
"Indovina chi è venuto a pranzo da me?"
Rispose.
"Frank?"
"Magari, ma no. È venuto Marco e suo padre"
Rispose.
"Marco chi? E perché anche suo padre?"
"Marco è quel ragazzo che ho incontrato con Frank prima FI arrivare alla tua festa di compleanno, e suo padre perché lui è il collega di mia madre e forse fra loro due c'è del tenero"
Rispose.
"Oh my gold, seria?"
"Serissima Jey!"
Rispose.
"Comunque Sara, mi racconterai i dettagli un altro giorno, devo andare. Kiss kiss"
Non risposi, posai il cellulare sopra il comodino. Frank non si faceva sentire e io non avrei azzardato e mandargli nessun messaggio. Se ci teneva davvero a me, doveva mandarmi un sacco di messaggi e invece non si fa sentire, vuol dire che non gliene frega così tanto di me. Si creò una voragine dentro il mio stomaco a pensare proprio questo, volevo sfogarmi urlando con tutte le mie forze e piangere piangere piangere fin quando le lacrime non fossero finite. Strinsi forte il cuscino, lui era l'unico mio sfogo e piansi in silenzio. Perché quando ci sono delle persone che ti vogliono bene non ti vorrebbero vedere che stai male quindi l'unica soluzione era fingere e piangere in silenzio. Ma perché cazzo provo dei sentimenti veri per persone sbagliate? So che Frank non è il ragazzo giusto per me, ma non riesco a lasciarlo andare, oserei dire che sono un egoista, ma si sono un ingenua stronza ed egoista.

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