Se prima non mi sentivo in colpa per aver baciato Marco e per non aver detto che da oggi in poi vive nel mio stesso tetto, perché ora sentivo un senso di colpa? Mi sentivo sprofondare sotto terra, facevo fatica anche a sorridere per finta. Eravamo già da un'ora in macchina e Frank parlava in continuazione, mi raccontava del posto magnifico che mi stava portando e delle avventure che aveva passato con i suoi amici. Il racconto era molto interessante, ma facevo fatica ad ascoltare, i pensieri erano più alti della voce di Frank. Ecco un altra cosa per sentirmi in colpa.
Mi sentivo in colpa anche per Marco per non avergli lasciato nessun bigliettino, eppure lui aveva avuto la briga di lasciarmene uno. Oddio ho così la mente incasinata che se mi potessero sentire metterebbero la testa sotto terra per non ascoltare più.
"Appena lo vedrai ti piacerà subito!"
"Oh ne sono sicura"
Mi abbassai di più con la schiena, alzai le gambe e poggiai i piedi nel parabrezza.
"Ehi piccola, sporchi così la mia bambina"
"È soltanto un auto"
"No è la mia bambina"
Mi diede un colpo nelle gambe per farmele scendere e con un panno tutto sporco che aveva preso da sotto il sedile, lo passò dove avevo messo i piedi.
"Neanche se era fatta d'oro" ruotai gli occhi. Ma com'è possibile che i ragazzi erano tutti uguali, spero almeno che Marco non sia così.
Non fece nessun commento alla mia battuta.
Dopo dieci minuti di silenzio "siamo arrivati" disse con un'aria felicissima.
"Finalmente" dissi con un'aria annoiata.
Posteggiò la macchina in uno spiazzale. Chissà dove mi aveva portato, in un bosco? Dove c'erano insetti e altri animali schifosi? Oddio, forse era meglio tornare a casa.
"Ma dove siamo?"
Scese dalla macchina e la prima cosa che fece, fece un grande sbadiglio e si stirò i muscoli. Poi girò dalla mia parte e mi aprì lo sportello. Scesi dalla macchina, e mi guardai intorno. Sembrava che eravamo in in bosco, eravamo messi in uno spiazzale pieno di terra della montagna. Al di lá dello spiazzale c'era la recinzione che divideva il bosco.
"Ma dove siamo?" ripetei.
"Siamo in un posto meraviglioso"
Mi mise il braccio sopra le spalle. "Bello" dissi senza enfasi. Non trovavo niente di meraviglioso.
"Amore, questa non è la sorpresa, è solo un assaggino"
"Ah!"
Rise, "andiamo piccola"
Mi prese per mano e mi guidò verso la recinzione.
"Dobbiamo scavalcare?"
Menomale che non indossavo i miei anfibi nuovi, ma solo un paio di scarpe vecchie.
"No, dobbiamo passare da lì"
Indicò un buco semi nascosto. Sicuramente avevano tagliato la recinzione per passare.
"Menomale..."
"Perché?" rise.
"Ho paura un pò dell'altezza" dissi raccogliendo i capelli con una coda di cavallo.
Rise. Si abbassò e passò dalla recinzione, "tocca a te" disse. Mi abbassai, il buco non era molto grande era un pò piccolo quindi per non strapparmi qualche indumento mi abbassai ancora di più.
"Ora dove dobbiamo andare?"
"Dobbiamo seguire il margine del bosco e poi arriviamo alla nostra meta"
"Okay."
Cominciammo a camminare, lui faceva strada mettendosi davanti a me, ma non lasciò per niente la mia mano.
"Allora come avete scoperto questo posto?"
"Ci siamo stati l'anno scorso con tutti i miei compagni..."
"Eravate tutti ragazzi?" chiesi.
Restò un pò in silenzio, tra cui mi fece molto insospettire.
"No, c'era qualche ragazza"
"Chi?" domandai.
Si, ero molto gelosa. Non potevo farci niente.
"Non me li ricordo"
"Impossibile. Frank prima mi hai raccontato le tue avventure con i minimi dettagli quindi è impossibile che non te lo ricordi"
Si toccò i capelli come se fosse disperato.
"Tranquillo che non mi secco. Tanto è una cosa passata"
"Se lo dici tu" si toccò di nuovo i capelli, poi il mento come se stava pensando le giuste parole, "tre ragazze dell'altra quinta, Federica, Aurora e Samantha, e poi c..c'era a..anche Marika"
Marika? Va bene che c'erano le solite troiette che perseguitavano Frank, ma Marika? No non lo potevo accettare. Chissà cosa avranno fatto quel giorno. Avranno di sicuro scopato, si è logico. Lasciai la sua mano, ero davvero seccata. Si girò verso di me.
"Sara..."
"Cammina" gli lanciai la mia occhiataccia più velenosa che avevo.
"Ma Sara, non puoi fare cosi, è stato l'anno scorso."
"Non mi interessa. Cammina forza."
"Allora se devi fare così è meglio che torniamo a casa"
"No, ormai siamo venuti e continuiamo a camminare"
"No, se devi stare con il broncio tutto il tempo"
Era vero, non potevo rovinare la nostra giornata per colpa di Marika. Mi sedetti sopra in una pietra che sporgeva dalla terra.
"Dimmi cosa hai fatto quel giorno con lei"
"Ma che dovevo fare con lei... Ci siamo solo divertiti!"
"Dimmi la verità..."
"Ma niente piccola, ci siamo divertiti tutti quanti"
"Va bene" mi alzai dalla pietra,"spero per te che sia vero!-
"È la verità piccola"
"Okay, ora possiamo andare"
Rise, si toccò i capelli, "sei la mia bambolina" risi.
Anche se ero un pò scettica, però non so perché ma mi fidavo ciecamente di lui.
"Ma ancora c'è strada?"
"Ehm veramente si, c'è ne un bel pò!"
"Perfetto"
Mi prese di nuovo la mano e proseguimmo la strada.
Passò quasi un'ora e ancora noi camminavamo.
"Frank.. Sono stanchissima"
"Lo so piccola, ma ci siamo"
"Davvero?" mi di risvegliai dalla stanchezza.
"Si... Siamo arrivati"
Restai a bocca aperta da quello che visti.
"Oh mio dio"
Quello che stavano vedendo i miei occhi sembrava una cartolina. Mi portò in un posto magnifico. Di fronte a noi c'era un piccolo fiume, che potevamo benissimo passarci di sopra di quant'era piccolo però mano a mano che scorreva si allargava sempre di più. Al di la del piccolo fiume c'era una piccola pendenza, ma non riuscivo a vedere cosa si trovava sotto, ma la cosa che spaccava di più e la prima cosa che spiccava era una piccola cascata.
"Ma dove l'hai trovato questo posto?"
"Beh, io e i miei amici camminavamo senza meta e alla fine abbiamo trovato questo"
"È... Super bellissimo."
"Lo so, andiamo"
Passammo sopra il piccolo fiume. E sotto la pendenza era ancora molto più bello. La cascata di acqua formava un lago così perfetto che sembrava dipinto. E ai lati del lago si trovava un prato. Arrivammo fino al lago.
"Wow è così bellissimo"
Mi avvicinai di più all'acqua era anche molto pulita, mi dava anche il desiderio di tuffarmi ma non mi sembrava il caso.
Mi girai verso Frank che non mi ero neanche accorta che aveva lasciato la mia mano.
Mi coprì gli occhi dall'imbarazzo, "Frank cosa stai facendo?"
"Non si vede?"
Tenevo ancora le mani davanti agli occhi anche se volevo guardare.
"Non mi dire che ti vuoi tuffare?"
Spostai un dito dall'occhio per una piccola fessura. Oddio era bellissimo, non l'avevo mai visto a petto nudo. La pelle era così bella, i muscoli - finalmente osservavo senza maglietta - sembravano scolpiti a mano. Si tolse la cintura e subito si abbassò le brache.
"Ma sei serio?" tolsi le mani dal viso, ma ero meglio che le lasciavo perché ero diventata tutta rossa.
"Tu sei tutto pazzo"
"Lo so, e se non ti togli i vestiti ti butto io!"
Si avvicinò con solo i boxer indosso, diventai come un pomodoro appena mi prese per buttarmi e per puro caso toccai il suo petto, era così caldo.
Risi, "oddio, oddio lasciami lasciami"
"Se ti lascio, ti devi togliere i vestiti"
"No è assurdo"
"Allora ti butto"
"Noooo" gridai.
Rise a crepapelle. Mi mise giù, "togliti i vestiti, non guardo e nel frattempo mi tuffo"
Mi lasciò andare e si tuffò, dopo il tuffo non lo visti più.
Mi tolsi la maglietta, oddio è maledettamente fico fare una cosa pazza. Restai in reggiseno, mi tolsi le scarpe e i jeans. Grazie al cielo tre giorni prima mi ero fatta la ceretta alle gambe. Misi le braccia a scudo non perché c'era freddo anzi si stava benissimo ma per non farmi vedere da nessuno. Toccai con la punta dell'alluce l'acqua e mi si rizzarono i peli da quant'era fredda. Mi avvicinai piano piano, visti Frank che riemergeva. Mi sentivo così stupida in intimo, forse non era stata una buona idea togliermi i vestiti. Frank mi guardò con un sguardo provocatorio, tra cui non mi fece sentire per niente al mio agio.
Si avvicinò, "dai buttati"
"È fredda.."
Rise e mi schizzò l'acqua, "maledetto". Se stavo lì sentivo ancora più freddo mi decisi e andai sott'acqua. Riemersi subito dopo, ma non lo trovai più.
"Frank"
Non c'era più. Abbassai gli occhi e visti che qualcosa sotto l'acqua che si stava avvicinando. Mi prese dalla caviglia e sentì una cosa morbida sfiorarmi la gamba. Era una bella sensazione, mi rilassava. Piano piano saliva, sulla coscia, si fermò un momento e proseguì fino alla pancia e piano piano riemergeva. Ora capivo, sfiorava la mia pelle con le sue labbra, arrivò fino al seno, mi guardò per un interminabile secondo e sembrava che il tempo si fosse fermato, mi guardava con così tanta passione. Riprese di nuovo a sfiorarmi con le labbra cominciando dal collo salendo fino alle mie labbra. Sfiorò le labbra, mentre le sue mani mi accarezzavano tutta, e anche se eravamo dentro l'acqua fui costretta ad alzarmi con le punte, misi le braccia sul collo e premetti le labbra con le sue, il bacio cominciò a diventare più passionale. Mi prese dalle gambe e scendemmo sott'acqua.
Era la cosa più bella che mi sia capitata, anche se a volte era un pò stronzo aveva anche un lato molto dolce. Il lato suo dolce lo stavo vivendo in quel momento. Anche se non eravamo uniti come vorrebbe lui, sapevo che lì abbracciati, a sfiorarci l'uno contro l'altro, a baciarci era come se fossimo due corpi e una sola anima.
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Ho voglia di te
RomanceSara, una semplice ragazza, tra cui avrà una vita non noiosa, ma piena di eventi e misteri. All'inizio è solo una semplice ragazza, ma con il passare del tempo tra delusioni e dolori, cambia totalmente. Non sarà più la Sara che conosceremo, ma nuova...