Dopo essermi scoraggiata con tutti i miei pensieri negativi, dopo aver pianto per una mezz'ora piena e controllando il telefono ogni volta che si illuminava credendo che mi fosse arrivato un messaggio da Frank, ma ogni volta non vedevo niente nella sbarra delle notifiche e mi rattristavo ogni secondo che passava: decisi di alzarmi e prima di scendere sotto e bombardare con delle domande a mamma, andai in bagno e tolsi le tracce delle lacrime con acqua fredda.
Dopo dicché scesi le scale.
"Mamma..." la chiamai.
"Qui sono..." sentì la sua voce nel salotto. E la trovai che guardava la televisione e le gambe poggiate sul tavolo trasparente.
"Mamma sei pronta per le mie domande?" la guardai con goduria.
"Quale domande?" rise facendo finta di non sapere niente.
"Allora cosa c'è tra te e Harry?" rise ancora di più guardando dritto in TV. Forse la mettevo a disagio con queste discussioni, ma non volevo darmi per vinta e continuare a torturarla.
"Cosa c'è tra te e il figlio di Harry?" rispose con un altra domanda. Restai senza parole, onestamente non mi aspettavo questa domanda da lei, e poi come aveva capito? Cioè durante il pranzo non è che c'era stato qualche flert tra ma e Marco, anzi parlavamo poco, poi il dopo è successo quando non c'era nessuno. Quindi cosa sapeva?
"Mamma non rispondere con una domanda!"
"Allora facciamo un patto, se io ti dico cosa c'è tra me e Harry, io devo sapere cosa ce tra te e Marco, sono pur sempre tua madre!" disse guardandomi negli occhi.
"Ma non c'è niente tra noi due mamma!" gridai.
"Sara, si vede da tre mila chilometri che c'è qualcosa..."
Se c'è stato un bacio non vuol dire che c'è qualcosa fra noi due. Lei non verrà mai a saperlo, potrei rovinare la sua relazione con Harry.
"Non c'è niente mamma, e poi lui mi sta anche antipatico..." feci il broncio e mettendo le braccia conserte.
Sospirò, "va bene va bene" si arrese finalmente.
"Ora mi dici cosa c'è tra te e Harry?"
Stese in silenzio e pensò con gli occhi all'insú "mnmm... No!" rise con gusto.
"Mamma..." gridai, "non fare l'antipatica".
"Oh uffa quando sei..."
"Mamma mi sembri una bambina..."
"E tu mi sembri troppo seria..."
"Io seria? Ahaha se sono seria io... Vabbe mamma se non vuoi dirmelo fa niente" feci per alzarmi.
"No vabbe te lo dico solo perché sei la mia adorata figlia!"
Battei le mani per la vittoria, "mamma io sono la tua unica figlia..."
"Sssshhh silenzio e ascolta"
Mi chiusi le labbra con la chiave e la buttai dietro di me, un gesto che facevo sempre da piccola.
"Allora hai già saputo come l'ho conosciuto..."
"Si..."
"Bene, da quel giorno quando lo visti non lo dimenticai più anche perché veniva piú spesso..."
"E tu gli parlavi?"
"No tesoro, non gli ho parlato e nemmeno più rivolto la parola..."
"E come ha capito che avevi una cotta per lui?"
"Ahaha tesoro, non cotta ma infatuazione. Sara, io non gli ho parlato più perché il vero gentiluomo e colui che fa il primo passo e poi il secondo lo fa la donna se c'è l'interesse. Volevo capire che uomo era, se era un vero gentiluomo e così fu, quando ero da sola in pausa pranzo lui venne da me chiedendomi dov'era il capo, ovviamente una domanda banale per attraccare però lui ci è riuscito..."
Wow sembrava davvero una adolescente innamorata e quando parlava di lui le si illuminavano gli occhi.
"Così da quel giorno mi salutava, ogni giorno che passava faceva sempre passi avanti, ha cominciato con il saluto, poi durante l'ora di pausa anche se lui lavorava per conto suo veniva a salutarmi o a portarmi il caffè. Era così dolce, più mi lasciavo desiderare più lui era interessato a me. Fine!"
"Mamma ma è stupendo, dopo papà finalmente ti trovo felice"
"Si, credo che lui sarà la mia seconda possibilità."
Guardò la TV. "Mamma ma come fai a capirlo che lui è quello giusto?"
"Beh tesoro, non si capisce subito. Te ne rendi conto quando meno te lo aspetti, e poi quando capirai chi sarà la tua anima gemella esisterà per te solo lui. Lui sarà al centro del tuo mondo. Ma non avere fretta, sei ancora piccola ad affrontare l'anima gemella, per ora limitati a divertirti e fare delle esperienze, perché con le esperienze si cresce meglio".
Annuì, aveva ragione e lo sapevo benissimo.
Dopo aver chiacchierato con mamma poi si era unita nonna accompagnata con tre vaschette di gelato. Avevamo passato una bella domenica sera tutte e tre insieme, le tre dame della casa.Quando già si fecero mezzanotte, gli occhi mi si chiudevano da soli. Questo giorno era stato pieno di emozioni, la chiamata di Frank e poi scomparire di nuovo, mamma innamorata di Harry padre di Marco, e il bacio di Marco. Che poi a dirla tutta quel bacio era stato bello, ci sa fare il ragazzuolo. Dovevo capire se Frank per me era più importante del bacio con Marco. L'avrei capito domani mattina a scuola, tanto eravamo nella stessa classe quindi non poteva neache evitarmi visto che siamo seduti uno accanto all'altra. Salì le scale diretta verso la mia stanza, mi svestì e mi misi il pigiama con le mucche che tanto nessuno avrebbe visto tranne mamma, nonna e Jey.
Mi misi sotto le coperte, spensi la lampada e chiusi gli occhi.
Finalmente domani avrei visto Frank, gli sarei saltata addosso e l'avrei mangiato di baci. Il bacio. Il bacio di Marco, eppure anche se in un certo senso stavo ancora con Frank c'era stata solo quella litigata, eppure baciandomi con Marco non mi sentivo per niente in colpa. Non so, forse... Forse Frank non mi piace abbastanza? Impossibile, noi due ci vogliamo, e anche se lui l'ha combinata la stronzata, mi aveva fatto capire che lì nella radura mi voleva davvero e si era aperto anche. Quindi questo vorrá dire che mi vuole ancora. Oddio sono così confusa, non so cosa dovrei pensare. Devo capire se lui ci tiene veramente a me.
Okay già la mia mente stava attuando un bellissimo piano, così vediamo chi fa il cretino con la sottoscritta.
E poi più ci pensavo e più arrivavo al dunque che forse lui non tiene a me. Se ci teneva davvero sarebbe stato ora qui con me.
Mi misi una mano in viso, "basta pensare diventerai pazza". Mi girai tra le coperte.
Basta pensare devo agire e basta.Le luci del mattino mi svegliarono insieme alla mia fastidiosa sveglia delle sette. Mi alzai in mala voglia. Feci un bel respiro e già l'ansia mi stava torturando.
"No, non ci devo pensare. Questo sarà un giorno normale..." infatti è così è un giorno normale. Mi feci una doccia, mi vestì con un paio di jeans chiari e una maglietta blu. Anche se eravamo in gennaio la temperatura era 20° quindi si stava molto più che bene. Lasciai i miei capelli ondulati e lunghi sciolti, per dare anche più carattere. Sistemai i libri che mi servivano per oggi a lezione e scesi sotto in cucina per fare colazione. Mi preparai un panino con la nutella, avevo bisogno di energia per passare questa giornata. Quando finì, uscì fuori entrai in macchina e partì.
"Okay tranquilla, oggi è un nuovo giorno..." diedi un colpo allo sterzo per darmi conforto. Diedi potenza all'acceleratore, la velocità mi faceva scaticare tutta l'adrenalina che avevo in corpo. Dopo dieci minuti parcheggiai la mia bellissima lancia y grigia e scesi. Feci un bel respiro, oggi è una bella giornata, c'è il sole, il cielo azzurro con le nuvole sparse qua e la, cosa potrebbe andare a storto. Camminai verso il cancello, e da qui che mi mancò il respiro. Il cuore mi si gelò, anzi no mi cadde per terra e si frantumò in mille pezzettini, gambe e braccia si stavano staccando piano piano. E in quel momento volevo scomparire dalla faccia della terra...
STAI LEGGENDO
Ho voglia di te
RomanceSara, una semplice ragazza, tra cui avrà una vita non noiosa, ma piena di eventi e misteri. All'inizio è solo una semplice ragazza, ma con il passare del tempo tra delusioni e dolori, cambia totalmente. Non sarà più la Sara che conosceremo, ma nuova...