Capitolo 5

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Dakarai raggiunse velocemente la donna preoccupato a morte visto che la stessa stava portando due ceste troppo grandi per lei.

-posso aiutarti?- le chiese e vide la bionda guardarlo un momento confusa per poi annuire e lasciargli prendere una delle due. Dakarai si premurò di prendere la più pesante delle due e le sorrise mentre entrambi riprendevano a camminare.

-sei sempre un angelo- disse dopo un po' la bionda osservandolo con la punta dell'occhio -aiuti sempre tutti e mi sento male a non sapere nemmeno il tuo nome-

-Wilko- disse velocemente Dakarai -e non è vero che aiuto tutti ma solo chi ne ha bisogno veramente- scosse la testa il ragazzo anche se lui stesso si era trovato davvero ad aiutare quasi tutti quelli che in teoria erano i suoi sudditi nonostante gli stessi ancora non lo sapessero.

-certo che è vero, ogni volta che mi guardo in giro noto sempre che tu sei a fare qualcosa- rise leggermente la donna -mio marito è a letto con la febbre per questo mi sono trovata a dover fare tutto il lavoro da sola- si scusò poi la bionda ma Dakarai scosse la testa.

-non devi preoccuparti per così poco. Per me non è un problema- continuò Dakarai che davvero non aveva problemi ad aiutare chi ne aveva realmente bisogno. Per lui era sempre stato normale voler aiutare la gente in difficoltà forse perché aveva sempre visto Zogan farlo fin da quando ne aveva memoria, anche se ultimamente l'uomo era un po' troppo acciaccato per fare sforzi sopra la sua portata, e poi Zogan stesso gli aveva confidato che anche la madre era solita aiutare la gente quando poteva e non voleva essere da meno e soprattutto deluderla.

-sei davvero troppo gentile Wilko- scosse la testa la bionda -sono Mary comunque- si presentò poi la donna con un leggero cenno del capo -vuoi fermarti a pranzo?-

-oh no grazie- scosse la testa Dakarai -devo raggiungere mio nonno-

-può venire tranquillamente anche lui, mi sento in colpa a farmi aiutare almeno accetta l'invito- e Dakarai rimase un momento a pensarci su perché lui a sua volta si sentiva in colpa ad accettare quell'invito solo e soltanto perché aveva aiutato Mary con quelle ceste, gli sembrava di starsi approfittando della cosa e non voleva.

-no davvero- scosse la testa Dakarai -fa come se avessi accettato- continuò il ragazzo e Mary avrebbe voluto protestare ancora ma si limitò a non farlo indicando poi con la testa verso una delle case. Dakarai notò come la stessa fosse lontana dal centro quasi quanto quella dove viveva. Certo non era proprio al di fuori del cerchio della cittadina ma abbastanza lontana da sguardi indiscreti.

-Mary tutto bene?- Dakarai si girò di scatto a quella voce e sentì il suo cuore perdere qualche battito nel notare il bellissimo ragazzo castano dagli occhi ambra che era appena uscito dalla casa e che stava guardando preoccupato verso la bionda. Dakarai non si ricordava da quanto quel ragazzo avesse attirato la sua attenzione, tre? Quattro? Cinque anni? Non lo sapeva di preciso ma quello che sapeva era che gli era piaciuto fin dal primo momento che lo aveva intravisto anche se non aveva mai avuto ne il coraggio di parlargli ne quello di capire chi fosse in realtà.

-si tesoro non preoccuparti, mi ha aiutata Wilko- sorrise la bionda verso Dakarai che si trovò leggermente impreparato e rimase in completo silenzio mentre avvertiva lo sguardo ambra del ragazzo che aveva aperto loro la porta di casa e che lo stava scrutando attentamente.

-grazie, io non posso- sussurrò il castano per poi farsi da parte per lasciar entrare in casa i due e Dakarai cercò a quell'affermazione di non osservare le gambe del ragazzo. Osservandolo di nascosto per tutti quegli anni sapeva perfettamente che il castano non riuscisse a camminare bene, che aveva avuto di sicuro qualche problema che gli impediva di muoversi come qualunque altro ragazzo costringendolo ad andare in giro con un bastone quando necessario. Dakarai si diresse velocemente verso il tavolo della stanza d'ingresso dove aveva visto Mary posare il suo cesto e fece lo stesso cercando in qualche modo di far calmare i battiti del suo cuore che sembravano non volerlo ascoltare da quando aveva visto il castano in quella casa. -vuoi rimanere a pranzo?- chiese il castano raggiungendo con molta calma i due.

-no grazie- riuscì a dire miracolosamente il biondo.

-già proposto ma a quanto pare non gli andiamo a genio- disse Mary sperando che con quelle parole sarebbe riuscita a far cambiare idea al ragazzo che scosse la testa.

-non è per quello, mi sentirei semplicemente in colpa ad accettare la vostra ospitalità per qualcosa che farei normalmente tutti i giorni- non guardando il castano Dakarai riusciva ad avere un controllo sulle sue parole e solo e soltanto per quel motivo si concentrò esclusivamente su Mary mentre parlava.

-mentre io mi sento in colpa ad averti fatto portare quel cesto fino a qui senza offrirti nulla in cambio- continuò la bionda incrociando le braccia al petto e guardandolo leggermente storto come a fargli capire che doveva accettare qualcosa.

-non serve, davvero. Ora mi scuso ma devo tornare da mio nonno- e così dicendo Dakarai fece un leggero cenno di saluto con il capo e andò via velocemente da quella casa sotto lo sguardo attento degli altri due.

-gli abbiamo fatto qualcosa di male?- domandò Mary al figlioccio che alzò le spalle.

-forse lo abbiamo semplicemente messo a disagio- sussurrò Bauke.

Sotto una mascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora